Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo di Luino
Abita la terra e vivi con fede
da Camminiamo Insieme - anno 19, n.22 del 03/02/2002-
ABITA LA TERRA E VIVI CON FEDE
Senza una ragione plausibile, riferimento alcuno, particolari
condizioni, in un ambiente chiuso o all'aperto, di sera o al mattino, con
serenità o preoccupazione mi capita di evocare in me un luogo visto o frequentato:
a Saronno piuttosto che a Desio, in Italia o all'estero; a Luino no, perchè
ci vivo. Ho superato pensieri strani, ipotesi strampalate del tipo telepatia;
sono finalmente approdato ad una conclusione; l'ho trovata nel Salmo 37 "abita
la terra e vivi con fede".
Saluto una persona mentre sono in auto. Non si accorge, richiamo
l'attenzione e mi risponde: ho la testa tra le nuvole. Può succedere. Abitare
la terra è veramente bello, non solo qui, un posto tanto favorito, ma anche
nella devastata alta pianura milanese dove ho trascorso buona parte della
mia esistenza. Se ritorno con tanta precisione a luoghi della mia storia è
perchè lì ho incontrato e accompagnato persone, vissuto situazioni, frequentato
ambienti. Li è stata la mia abitazione, cioè il mio habitat, il mio mondo.
Ora non ci vado più, però li ritorna la visione. Non penso che questa sia
un'esperienza particolare, la presento perchè troppe persone sono qui ma non
abitano.
Vivere un territorio è appropriarsi di quel "vivi con fede".
A questo punto si fa avanti la crisi e assume forme capaci di limitare orizzonti,
offuscare bellezze, abbandonare interessi, limitare i bisogni, restringere
i desideri, frenare la speranza, affermare che tutto ormai è senza uscita
e che le risorse e le possibilità sono esaurite.
L'altro giorno, uscendo dal Carmine dopo la messa del mattino,
il lago, per me, stava assorbendo lo strapieno di smog della pianura; per
un'altra persona quella foschia era solo nebbia. Poteva avere ragione, ma
la differenza è enorme: la nebbia ha una causa naturale, lo smog è una conclusione
provocata da noi.
IlPapa, durante il discorso ai diplomatici per il nuovo anno,
ha manifestato stupore perchè a scnvere la Costituzione Europea sono stati
chiamati tutti, ma non uomini religiosi: permane un concetto di libertà che
lascia alla fede solo lo spazio dell'edificio di culto. Una simile libertà
finisce per realizzare il deserto a furia di colpi assestati alla cultura,
al pensiero, alla tradizione, alla dedizione di tanti uomini e donne che ieri
ed oggi continuano ad offrire tesori stupendi all'umanità.
Mi commuove e sprona il potere che ha l'amore evangelico perchè
fonte di conoscenza sublime e forza capace di autentici cambiamenti di vita.
C'è una frase di Pascal che mi ha sempre riempito di gioia per il cammino
aperto sull'infinito: "il supremo passo della ragione sta nel riconoscere
che c'é un 'infinità di cose che la sorpassano".
Mi sento viandante, non solitario perchè sulla terra sono in
compagnia di altri e sto decidendo di non andare a caso, sul ritmo del già
fatto, con parole di lamento o sfida, ma continuo a scegliere di indicare
a me e ad altri la presenza di Gesù che ascolto come maestro e accolgo come
guida. Lui è con noi fino alla fine del mondo perchè su questa terra possa
abitarci bene con quella fede che non disarma di fronte all'odio o all'esclusione.
Non è questa la civiltà che l'umanità attende, ma quella di un amore che arriva
sempre e nonostante tutto a farsi dono anche per chi rema contro. E allora
abito la terra perchè vivo con fede.
don giorgio
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