Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo di Luino

Una presenza

da Camminiamo Insieme - anno 18, n.46 del 15/07/2001-

Come ogni primo sabato del mese alle 6.45, anche in questo inizio di luglio, mese carmelitano, ci ritroviamo per il pellegrinaggio al Carmine. Non so se torna il conto delle Ave Maria, le dita sono impazienti, tentano di seguire il corso dei pensieri e dei sentimenti che ruotano attorno ad un altro anno passato. Ho iniziato il mio stare a Luino, come parroco, proprio tre anni fa, presentandomi in mezzo alle persone, dopo essere sceso come questa mattina da via Cavallotti. I platani di via Dante ormai muovono incontro, ci accolgono nel loro enorme abbraccio e sembrano portare le preghiere verso il Santuario che, nello scorso anno santo, ha vissuto un tempo favorevole, accogliendo migliaia di pellegrini, venuti da ogni dove. E quest'anno? Verrebbe voglia di dire, niente di speciale. Alla rinfusa si presentano le lamentele per il riscaldamento che non funziona a dovere e per le lampade bruciate che nessuno si decide a sostituire, finalmente, si risolvono entrambi i problemi; don Paolo con il suo cinquantesimo di sacerdozio e con il cuore che reclama particolari cure; il mese di maggio vissuto con attenzione decisa per le nostre famiglie, ogni sera c'è gente che prega. Ma il quotidiano, il feriale del Carmine lo si scopre se ci si ferma per un po' di preghiera. Prima o poi, c'è chi arriva e sembra a disagio per un'altra presenza. Forse vorrebbe avere tutta per sè l'attenzione della Madonna. Poi, probabilmente, sosta perchè sente di avere davanti una Madre dal cuore cosi grande da accogliere tutti e ciascuno.

E' ora di sciogliersi dall'abbraccio dei platani e puntare decisi verso quei gradini con il canto della Salve Regina: le antiche mura del Carmine ci accolgono. Il marmo del pavimento nella zona dell'altare per metà sembra uno specchio, mentre l'altra metà è ancora sporca, opaca, brutta: è iniziata la doverosa pulitura.

Lo sguardo corre alla statua della Madonna. Lei, Immacolata, sembra bloccarmi con la sua innocenza, trasparenza, semplicità, freschezza. Ma c'è una presenza che mi invita, incoraggia a salire. Per evitare il marmo pulito, punto diritto verso quello rovinato. Una forza mi spinge a camminare su quella bellezza, a frequentarla, a sentirla parte di me. Ricordo le parole del Vangelo di Matteo, quando Gesù lo chiama a seguirlo, lasciando il banco delle tasse. Ieri avevo capito che essere cristiano, seguire Gesù, significa avere a cuore la debolezza dell'altro, avere quindi misericordia, ora sperimento questa misericordia, la sento mia.

E' una banalità, ma su quel pavimento lucido, la Madonna mi sta facendo provare che cos'è la misericordia, come elemento distintivo e decisivo della vita cristiana. Celebro un matrimonio e la sposa è lì, bella, sul tratto di pavimento restaurato; lo sposo, invece, è sulla parte ancora grezza. Nessuno se ne accorge perchè entrambi sono troppo belli, sono lì con il loro amore che si impegna in fedeltà e per sempre e mi fanno percepire qualcosa del divino. Prego per questa bellezza perchè duri e coinvolga tutto all'intorno. Lascio il Carmine, ci ritornerà ogni sera per la preparazione alla festa e non sarà ripetizione di qualcosa di già vissuto. Ora a casa ho bisogno di fermarmi. Sento in me farsi largo una preghiera che scrivo per me ed anche per te.

La Madonna del Carmine non è una festa e basta, è una Presenza.

don giorgio