Un nuovo stile di vita
da Camminiamo Insieme - anno 18, n.32 del 01/04/2001-
Ricevo tante riviste, giornalini, bollettini...un po' come succede
per ogni famiglia. Li sfoglio, se c'è qualche articolo interessante lo leggo.
Ma l'occhio corre a cogliere le curiosità. Prima di cestinare copio questa
saggezza cinese, utile per un'altra settimana di Quaresima: " se basta
una parola, non fare un discorso; se basta un gesto, non dire una parola;
se basta uno sguardo, evita il gesto; se basta il silenzio, evita anche lo
sguardo". Una reazione di rifiuto si impone. Poi c'è quel fascino
dato dal ritmo decrescente. Infine la percezione che tutta la giornata possa
conoscere un nuovo stile, una migliore presentazione si afferma e mi porta
a riflettere.
Quaresima può essere l'occasione per inaugurare un nuovo
stile di vita. E' urgente:quello che ho assunto da più o meno tempo,
non è frutto di una scelta ma di un insieme di circostanze, stati d'animo,
relazioni con persone o ambienti. E' importante esaminare che tipo sto diventando,
che interessi, gusti, privilegio; quali risultati ottengo e quali reazioni
provoco negli altri? E' vitale: per me, per non condurre un'esistenza da automa
con linguaggio, sensazioni, modi di fare tanto scontati da diventare il mio
biglietto da visita; per gli altri che esercitano la pazienza, attendono un
risveglio, reclamano una presenza più personale, viva.
Non avevo mai dato importanza, anzi sorvolavo su quel famoso
: " lo stile è l'uomo". Ora, reso forse più
saggio, non mi soffermo a criticare questo detto con una lettura superficiale.
Stile è il mio biglietto da visita, è la mia presentazione.
Non basta esaminarsi e correggere questo o quell'aspetto, come quando stiamo
davanti ad uno specchio. E' quel nuovo che mi invita ad "uscire da"
per "andare verso". Il Vangelo è la continua proposta
ad uscire da una norma per inaugurarne un'altra: " vi è stato
detto, ma io vi dico"; a superare una mentalità per approdare
ad una logica nuova: " non chi dice, ma chi fa". La grande
attesa di Cristo è appunto una questione di stile che dia identità:
" da questo conosceranno che siete miei discepoli, dall'amore che
avrete gli uni per gli altri".
Conversione è appunto cambiare direzione, attuare un'altra
vita, e questo però lo si deve vedere. Sorge qui tutto il discorso
di quelle virtù che aiutano a moderare, rendere più semplice,
vera, essenziale, autentica la vita così da cogliere le occasioni per
vivere condivisioni, cordialità, solidarietà, grandezza d'animo.
Sorgono sempre più evidenti e chiare le richieste interiori
per una vita che esce dal parcheggio e si colloca sulla propria strada. Dio
certamente chiama ancora, non solo i giovani, ma tutti noi, ad essere testimoni
del suo amore, della sua voglia di salvare, di portare a pienezza, di riscattare
anche le situazioni familiari, sociali, economiche, politiche, ecclesiali
più difficili. Se in tante circostanze basta il silenzio (non il mutismo)
vivilo, non ti sarai bruciato con uno sguardo od un gesto o una parola, nè
avrai buttato tempo per un discorso. Sarai soprattutto pronto a donare sguardi
commossi e partecipi, gesti premurosi e fraterni, parole vive e vere, discorsi
che arrivano al cuore perchè vengono dal cuore.
don giorgio