Parrocchia dei SS.Pietro e Paolo di Luino

"e la tenne con se"

da Camminiamo Insieme - anno 18, n.37 del 06/05/2001-

Il pulmann si inerpica per una strada , circondata da un'ottima pineta, lasciando sul fianco l'ingresso agli scavi di Efeso. Già San Paolo, con l'annuncio cristiano, aveva messo in crisi il culto della dea Artemide, ora non rimangono che prestigiose rovine, ma pur sempre rovine, di una città un tempo famosa. Un'antica tradizione vuole che Maria Santissima con Giovanni, abbia terminato qui i suoi giorni terreni, prima di essere assunta in cielo. Non nella grande Efeso, ma su questa montagna che ci avvicina lentamente ala cima, quasi a suggerire l'isolamento in cui Maria visse. E' edificante partecipare all'Eucarestia all'aperto con una cornice naturaleche parla, una sempilcità che avvolge, un senso del sacro che ad ogni momento richiama il mistero. L'umile chiesa, sorta nel quarto secolo sulla casa che ospitò Giovanni e Maria e restaurata alla fine del 1800, accoglie il continuo flusso di persone. Padre Marco, un giovane francescano nativo di Vigevano ci parla di due milioni di pellegrini che salgono quasù per pregare la Madonna. Ci sono certamente tanti cattolici, ma anche ortodossi e musulmani. Stupisce vedere le giovani donne musulmane scrivere su di un fazzoletto di carta il proprio desiderio o preghiera, per poi annodarlo, accanto a centinaia, ad una cacllata lunga una decina di metri: l'Islam tiene in grande considerazione Maria Vergine, la Madre di Gesù.

In una terra che ha cancellato tante testimonianze cristiane, trasformando le chiese in moschee, sorprende che sia stato risparmiato questo isoalto lungo dedicato a Maria, e che per secoi sia stato oggetto di venerazione. Mentre il pulmann scende verso la valle, qualcuno mi starppa a queste considerazioni per chiedermi come vivremo il mese di maggio. Rispondo che a casa troverà il programma. Non è un modo sbrigativo per non comunicare, ma per ridire a me stesso che non sarà un programma, un'iniziativa a guidarci a maggio, ma il gesto di fiducia e di abbandono che sulla montagna di Efeso si ripete da duemila anni, e da noi, al Carmine, ormai da 600 anni. Sento di unirmi a quella schiera immensa di persone che da secoli si rivolge con fiducia alla Madonna. Anche tra noi non c'è solo la preghiera e la presenza al Carmine di chi è praticante, ma anche di chi non lo è. Ricordo il richiamo di qualche persona che, per non aver invitato una determinata categoria, lo scorso anno, in preparazione alla festa del Carmine, mi disse senza mezzi termini: io non vado in chiesa, ma a pregare la Madonna sarei venuta.

Avendo ben presente queste osservazioni, ma in modo particolare che, sulla croce, Gesù affidò Giovanni a sua madre, consciamente o meno penso che tanti, qui al Carmine o in un altro santuario, vicino o lontano, sentono di essere di casa. Ma non è tutto, Gesù affida Maria a Giovanni che da allora la prese con se. Noi ci troveremo, al Carmine, nelle sere programmate, come famiglie per affidarci a Maria perchè ci protegga, ma anche per tenere Maria con noi come colei che ci guida ad essere come il suo Gesù.

In queste sere di maggio al Carmine, davanti a noi, ci saranno i nostri ragzzi che proprio oggi ricevono la loro 1^Comunione. Siano anche loro, come Giovanni, capaci di una grande amicizia con Gesù, anche per l'aiuto che la Madona non farà loro mancare.

don giorgio