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EPIFANIA DEL SIGNORE

LITURGIA > OMELI ANNO A

EPIFANIA DEL SIGNORE

Oggi la Chiesa celebra l’Epifania del Signore, ossia la sua manifestazione come luce a tutte le genti.
La nostra riflessione inizia dalla prima lettura che dà il senso a tutta la liturgia; in essa è il profeta Isaia che parla al popolo eletto; è il profeta delle belle notizie o perlomeno il profeta che prende spunto dalle vicende tristi della vita per prospettarle nel futuro che si presenta sempre in modo positivo e gioioso; da Dio infatti proviene solo il bello e il bene, sarà la scelta dell’uomo che tramuta in male ciò che Lui ha creato in bene.
Isaia, che abbiamo ascoltato nel periodo di avvento come il profeta che annunzia la salvezza, partendo dalla liberazione babilonese oggi ci parla della liberazione che è già avvenuta. Israele infatti solo ora può cantare la sua gloria, ora che è tornato libero nella sua terra, ora che può offrire l’incenso al suo Dio, ora che celebra liberamente il suo Signore nella propria casa. Ma la gioia di Israele non è solo di questo popolo, perché Dio vuole che tutti i popoli della terra gioiscano della liberazione dal male: Cristo, infatti ha una missione universale per cui Isaia canta la venuta dei popolo nella grotta di Betlemme.
San Paolo dà la sua lettura inquadrata negli avvenimenti dl Nuovo Testamento, con la sua Redenzione Cristo ha coinvolto tutti nell’opera della Redenzione, vista come luce che splende nel mondo.
Il Vangelo di Matteo ci narra la venuta dei Magi alla grotta raffigurante la venuta di tutti gli uomini a Cristo Sole degli uomini.

LETTURE:
Isaia 60.1-6
Efesini 3,2-3°.5-6
Matteo 2,1-12



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