Parrocchia S.Maria della Provvidenza

Simili richieste ricordano Charles Maurras, leader del movimento di estrema destra Action Française, che sebbene agnostico voleva ricatolicizzare la Francia. In Italia oggi una forza che non manca un giorno si e un altro pure di attaccare la Chiesa, ci riferiamo alla Lega, è in prima linea in simili richieste. No, brandire la Croce come una spada non ci convince assolutamente. La Croce non divide ma unisce. La Croce non si Impone ma si Propone. Questo il compito di noi cristiani: a chi ci chiede di staccarla dai muri proponiamola con la nostra testimonianza. La Croce, il segno più alto della nostra fede, va oltre la nostra fede. In Lei si ritrovano i valori alti del sacrificio, della non violenza, dell’amore spinto fino al sarificio di sé, della scelta degli ultimi, del perdono. Valori che uniscono il cattolico e il non cattolico. Per questo vogliamo ricordare ancora ciò che, a proposito del Crocifisso, Natalia Ginzburg scrisse in un’articolo che inviò all’Unità nel 1988:
“ Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. È la muto e silenzioso. È il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Per i cattolici è il figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore del prossimo…..Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per una loro fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è l’immagine. È vero ma il crocifisso li rappresenta tutti….Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono tutti uguali e fratelli, tutti, ricchi e poveri, credenti o non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi…. Questo dice il crocifisso. Lo dice a tutti, mica solo ai cattolici. È il contrario di tutte le guerre…. Il contrario degli aerei che gettano le bombe….”

Mario Bianchi