Parrocchia S.Maria della Provvidenza


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La storia

La Parrocchia della Provvidenza venne giuridicamente eretta il 27 dicembre 1925, pastoralmente era già presente nel segno del suo tempio e della sua comunità.

La Vergine della Provvidenza sorrideva materna alle loro aurore e ai loro vespri, vegliando propizia sui loro risvegli e sui loro riposi.La Provvidenza, un edificio imponente, un palazzo patrizio divenuto "Ritiro" e poi casa di "Educandato per le figlie del popolo" affidata alle carmelitane Teresiane vissute in povertà e sanità. Gli anziani raccontano dei gesti di solidarietà della gente intorno; di qualche episodio quasi straordinario; di un carico di farina lasciato innanzi al monastero in un momento di grande necessità; di una ignota signora che ordinava grandi provviste alimentari in un panificio posto proprio di fronte alla chiesa della Provvidenza.

Le monache carmelitane vissero sul quartiere fino al tempo del parroco Romano e le loro salme, per molti anni, furono sepolte nella terra santa; ora sono deposte dignitosamente accanto al parroco Romano sulla stessa tomba divisa in due settori. Sotto la volta della chiesa vegliano sulla comunità Parrocchiale, partecipano a tutte le liturgie qui celebrate e presentano a Dio tutte le tappe del cammino della "Provvidenza" che in loro ebbe origine. La parrocchia della Provvidenza, con buona motivazione, può tutt'ora sussurrare "le tue fondamenta sono poste sul monte santo". La povertà, l'umiltà, la spiritualità delle monache furono ereditate dal parroco Filippo Romano che fu prima Cappellano e poi Rettore della Provvidenza, dopo la morte di don Luigi Alfano esemplare per stile sacerdotale e tratto signorile.



La presenza di un'autentica comunità ecclesiale determinò, negli anni successivi, il Card. Alessio Assalesi a farne della Provvidenza una comunità parrocchiale. La sua ferma volontà prevalse su quella di don Filippo Romano il quale nella domenica detta di Quinquagesima dell'anno seguente, in silenzio, a porte chiuse, prese possesso canonico della Parrocchia per le mani di Mons. Meo Vicario generale di Napoli.

Lo zelo del parroco Filippo Romano fece della Provvidenza la lampada posta sul candelabro. Il decoro del tempio, la pietà eucaristica, la devozione mariana, l'insegnamento della dottrina cristiana, la morale del quartiere, la dignità delle celebrazioni liturgiche, dei paramenti e di ogni ornamento; la povertà personale, la conoscenza dei singoli parrocchiani l'intimità con le famiglie del territorio, il tratto discreto, la prudenza, la pazienza, fecero di lui il pastore, il maestro del rione Salute che godeva vederlo incedere dignitoso, sorridente e paterno per le vie della Parrocchia. Al parroco Romano si deve ancora l'ampliamento del tempio e la dotazione della sua testimonianza cristiana, sacerdotale e pastorale.

L'attenzione intorno alla città e nella Chiesa napoletana era rivolta verso di lui: si diceva che poteva divenire vescovo per le sue qualità, come altri suoi coetanei, ma lui non lo desiderava ne l'avrebbe voluto. Nello scorrere la storia della Parrocchia della Provvidenza, non si possono tralasciare due momenti forti della sua vita pastorale; la Corona d0oro donata alla Vergine della Provvidenza per lo scampato pericolo bellico del territorio ed il Cuore d'oro donato ancora alla Vergine nel giorno in cui il Papa Pio XII proclamava dogma dell'Assunzione della Beata Vergine. Questi avvenimenti incisero fortemente nella vita della Parrocchia la loro fase di preparazione e di celebrazione e s'imposero all'attenzione ed emulazione della Chiesa di Napoli.


Al parroco si deve ancora l'ampliamento del tempio e la donazione della casa canonica. In particolare: fu annessa alla Chiesa il locale dell'attuale Cappella delle confessioni, già sacrestia (l'attuale sacrestia era a quel tempo "stanza del Rettore"); fu annessa l'attuale Cappella di S. Francesco, già comunichino delle monache, separata dall'Altare con un'artistica grata(ora collocata nella Chiesa del S. Natale presso la Basilica di Capodimonte).



Al tempo del parroco Romano, il territorio parrocchiale si estese e s'ingrandì: intorno agli agli anni 30 sorsero le palazzine di Via L. Marsicano divise in pari numero tra le Parrocchie della provvidenza e di Materdei; negli anni del dopoquerra sorsero i rioni di Via C. Pellegrino, di D.F. della Marra e D. di Gravina ed ancora in seguito Via C.Tutini. Largo origliano e Parco Sirio, invece si aggiunsero più tardi.

Si è cominciato con il fraterno aiuto cristiano per sentirsi "famiglia" nel segno della domenica: "Ogni domenica a Messa, ogni domenica in Parrocchia" un motto posto all'ingresso della Chiesa parrocchiale;" Dire Parrocchia è lo stesso che dire Domenica" puntualizzò il Card. Ursi dopo la missione sulla domenica e l'altra sul tema: "Parrocchia e famiglia una sola Chiesa".

Il Vescovo ogni anno è venuto a celebrare il Sacramento della Cresima e la festa della Titolare. In conformità alle esigenze della Liturgia, la Provvidenza ha ristrutturato la Chiesa Parrocchiale rendendola più spaziosa, più luminosa, illeggiadrendola con marmi, con nuovo arredamento, dotandola di un tabernacolo di pregiata fattura e di un artistico Crocifisso.

Ora la Provvidenza conta già quattro parroci : prediletta dal Card. A. Assalesi; protetta dal Card. M.Mimmi; privilegiata dal Card. A. Castaldo; scelta dal Card. C. Ursi; guardata con attenzione dal Card. M. Giordano.

Il cammino della Provvidenza continua luminoso e gioioso: attualmente il parroco, don Vincenzo Papa e la comunità parrocchiale, componendo l'insieme l'eredità e le necessità del presente rendono la Parrocchia della provvidenza ancora più giovane e bella baciata dal Sole e della Vita di Cristo Signore crocifisso e risorto per la nostra salvezza.


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