Parrocchia S.Maria della Provvidenza


Vai ai contenuti

Liturgia delle Ore

La Liturgia


La liturgia delle Ore è la preghiera "ufficiale" della Chiesa Cattolica. La "Liturgia delle Ore" è secondo la stessa Chiesa partecipazione sacramentale alla preghiera personale di Gesù Cristo: egli continua, incessantemente, a pregare e lodare il Padre nella preghiera della Chiesa.

A livello di contenuti è basata soprattutto sui salmi e sulla lettura della Parola di Dio.

A livello strutturale si articola in varie ore canoniche. Le due ore principali sono:

* le lodi mattutine, che si celebrano all'inizio della giornata;
* i vespri, che si celebrano alla sera, solitamente all'imbrunire o prima di cena.

Comprende anche altre ore minori:

* l'Ufficio delle letture (un tempo detto mattutino), che non è legato ad un'ora prestabilita ma può essere celebrato in qualunque ora della giornata, e che è caratterizzato da una lettura biblica lunga e da un'altra lettura tratta dai Padri della Chiesa;
* l'Ora media (Terza, Sesta e Nona che corrispondono alle 9, alle 12 ed alle 15)
* la Compieta (prima di andare a dormire).

È articolata in un ciclo di quattro settimane (il salterio), nel quale si recitano quasi tutti i salmi. Invece lo schema della Compieta è articolato su una sola settimana.

Struttura

La prima ora che si recita nella giornata, sia essa l'Ufficio delle Letture o le Lodi Mattutine, è preceduta dalla recita del salmo invitatorio con la sua antifona che si ripete tra le strofe.

A parte ciò, ogni ora si apre con un versetto ("O Dio, vieni a salvarmi" - "Signore, vieni presto in mio aiuto", tratto dal salmo 69), a cui segue il Gloria al Padre.

Viene poi un inno, tratto dalle composizioni poetiche di origine ecclesiale.

Si continua quindi con la recita di tre salmi:

* Nelle ore maggiori i salmi sono scelti in maniera che si adattino al corrispondente momento della giornata.
* Nelle Lodi Mattutine al secondo posto c'è un cantico dell'Antico Testamento, mentre nei Vespri al terzo posto c'è un cantico del Nuovo Testamento.
* Nell'Ufficio delle Letture si recita spesso un solo salmo più lungo ripartito in tre parti.
* Nell'Ora Media al primo posto c'è molti giorni una sezione alfabetica del Salmo 118. Inoltre sono situati in questa ora i cosiddetti salmi processionali.
* Nella Compieta c'è un solo salmo (due nello schema del sabato e in quello del mercoledì).

Ogni salmo o parte di salmo è introdotto da un'antifona che ha la funzione di orientare la preghiera al contenuto del salmo. L'antifona si recita di nuovo alla fine dello stesso salmo.

Ai Salmi segue una lettura biblica breve (nella maggioranza delle ore) o lunga (nell'Ufficio delle Letture) con il suo responsorio.

Nelle ore maggiori (lodi e vespri) appare poi un cantico tratto dal Vangelo:

* il Benedictus o Cantico di Zaccaria nelle Lodi;
* il Magnificat o Cantico della Beata Vergine Maria nei Vespri.

Nell'ora di Compieta è inserito inoltre il Nunc dimittis o Cantico di Simeone. Il cantico è introdotto e seguito dalla sua antifona.

Infine le Lodi si concludono con un gruppo di invocazioni, e i Vespri con le corrispondenti intercessioni, a cui fa seguito il Padre nostro. Tutte le ore terminano con l'orazione finale.

Rito Ambrosiano

Il rito ambrosiano, a differenza del romano, presenta una scansione liturgica più diversificata tra i vari appuntamenti che scandiscono la giornata attraverso la liturgia delle ore.

Ufficio delle letture

* Si apre con il versetto d’introduzione ("O Dio, vieni a salvarmi" - "Signore, vieni presto in mio aiuto", tratto dal salmo 69), a cui segue il Gloria;
* segue un inno ed il Cantico dei tre giovani dal Libro di Daniele (Dn 3,52-56);
* si procede con la Salmodia (composta da tre salmi nei giorni da lunedì a venerdì; il sabato si recitano un cantico e due salmi; le domeniche la recita della salmodia comprende tre cantici);
* sono poi previste due letture, una biblica ed una patristica o agiografica;
* se all’Ufficio della letture non seguono immediatamente le Lodi, si conclude con l’orazione propria del giorno e con l’acclamazione: “Benediciamo il Signore” – “Rendiamo grazie a Dio”.

Lodi mattutine

* Il versetto introduttivo è comune all’Ufficio delle letture e viene recitato solo se la celebrazione delle Lodi non segue l’Ufficio delle letture stesso;
* si recita l’antifona propria ed il Benedictus, cui fa seguito una prima orazione;
* la Salmodia si compone di un cantico dall’Antico Testamento con la sua antifona, due salmi di lode con la loro antifona (di cui il secondo è sempre il salmo 116); un salmo mattutino, chiamato “diretto”, secondo l’uso recitato in piedi, da tutti e non a cori alterni;
* a conclusione della salmodia, si dice la seconda orazione, cui fa seguito l’inno;
* quindi si recitano le Acclamazioni a Cristo Signore, che sono concluse dal Padre Nostro e da un saluto conclusivo.

Terza – sesta – nona

* Il versetto introduttivo è lo stesso utilizzato per l’Ufficio delle letture e per la recita delle Lodi mattutine;
* quindi si recita un inno adatto all’ora, la salmodia che comprende tre salmi (o parti, se si tratta di salmi più lunghi); quasi ogni giorno è proposta la recita di una sezione del salmo 118;
* si continua con una Lettura breve accompagnata dal Responsorio breve;
* si termina con un’Orazione e con l’acclamazione conclusiva come nell’Ufficio delle letture.


La recita delle ore Terza, Sesta, ed infine Nona inquanto concludono con il tardo pomeriggio l´orario e facoltativo, non dopo le ore diciasette previste per l´inizio della recita dei Vespri.

Con la compieta delle ore ventuno si chiude la Liturgia orante quotidiana. Ed e´altresi facoltativo l´orario per le orazioni liturgiche notturne che dovranno concludersi prima e non oltre le ore quattro mattutine

Vespri

* Si inizia con il Lucernario (nella celebrazione pubblica o comune, presieduta dal sacerdote o dal diacono – “Il Signore sia con voi”. “E con il tuo Spirito”. Nella celebrazione personale o in assenza del sacerdote o del diacono – “Signore ascolta la nostra preghiera”. “E il nostro grido giunga fino a te”);
* quindi si dice subito l’inno, cui fa seguito, quando necessario, durante i primi Vespri delle celebrazioni dei Santi, una notizia della loro vita;
* segue la salmodia (nelle domeniche, nelle ferie e nelle memorie: due salmi o due parti di un salmo più lungo, con le loro antifone; nelle solennità e nelle feste: un salmo, a cui si aggiungono i salmi 133 e 116) e l’unica dossologia finale (Gloria al Padre);
* terminata la salmodia, si recita la prima orazione; poi, tranne nei venerdì di Quaresima e nelle ferie della Settimana santa, si esegue solennemente, con la propria antifona, il Cantico del Magnificat;
* al termine si recita la seconda orazione e si fa la Commemorazione del Battesimo (tranne che nella Settimana santa). Questa Commemorazione consiste, per le domeniche, le feste e le solennità del Signore, nella recita di un cantico del nuovo Testamento con la propria antifona. Per le solennità e le feste dei Santi, si recita una sallenda in onore del santo, ripetuta due volte, con interposta la dossologia alla Trinità. Negli altri giorni si recita, invece, un responsorio. Segue sempre un’orazione;
* si termina dicendo le intercessioni, recitando il Padre Nostro e con un saluto di congedo (nella celebrazione pubblica o comune, presieduta dal sacerdote o dal diacono, c’è il saluto “Il Signore sia con voi”, come nella Messa, seguito dall’invito “Andiamo in pace”. “Nel nome di Cristo”. Nella celebrazione personale o in assenza del sacerdote o del diacono – “Il Signore ci benedica e ci custodisca”. “Amen”).

Compieta

* Al versetto introduttivo, comune alle altre ore liturgiche (vespri esclusi), si antepone “Convertici, Dio, nostra salvezza”. “E placa il tuo sdegno verso di noi”;
* quindi si dice l’inno adatto e la salmodia;
* si prosegue con la Lettura breve seguita dal Responsorio; quindi si dice il Cantico evangelico Nunc dimittis con la sua antifona;
* si conclude con un’orazione e con la recita di una delle Antifone alla Beata Vergine Maria;
* alla fine della Compieta, si può fare l’esame di coscienza;
* nella celebrazione pubblica, si conclude con l’invito: “Dormiamo in pace”. “Vigiliamo in Cristo”.

Il rito ambrosiano, inoltre, prevede diverse eccezioni e particolarità per quanto riguarda periodi particolari dell’anno (Avvento, Natale, Quaresima, Tempo di Pasqua, ecc.), tutte regolate dai “Principi e norme per la liturgia ambrosiana delle ore”.

Chi celebra con la Liturgia delle ore

Alla celebrazione della Liturgia delle ore nella sua forma integrale sono tenuti i presbiteri e i vescovi. Ai diaconi si chiede unicamente la recita delle ore maggiori.

Il Concilio Vaticano II ha invitato però lodevolmente anche i fedeli alla celebrazione almeno delle ore principali. Per questo motivo, quello che una volta era il breviario è stato molto semplificato rispetto ai tempi passati.
Per approfondire, vedi la voce Breviario.

La Liturgia delle Ore ha lo scopo di aiutare il Cristiano a vivere in Cristo la giornata, santificandone i vari momenti. Viene recitata sia nei luoghi di culto, in maniera comunitaria, sia in maniera personale nella liturgia domestica.

Storia

La Liturgia delle ore trae la sua origine dal precetto di Gesù di pregare senza interruzione (Luca 18,1; 21,36; 22,40; cfr. 1Tes 5,17; Ef 6,18).

In ambito monastico nacque quindi l'usanza di riunirsi, in vari momenti della giornata, per pregare insieme. Con la riforma di san Benedetto viene codificata espressamente per i monaci la celebrazione in varie ore della giornata secondo il conteggio dei Romani.

Le ore diurne erano quindi Lodi (all'alba), Prima (circa alle 6), Terza (alle 9), Sesta (alle 12), Nona (alle 15) e Vespri (al tramonto). La preghiera prima di coricarsi era detta Compieta.

Di notte la tradizione delle Vigiliae (i turni di guardia delle sentinelle) dette vita ai tre notturni, riuniti poi in un'unica celebrazione detta mattutino. Alcuni ordini monastici celebrano ancora oggi l'Ufficio delle letture nel cuore della notte, interrompendo il sonno.

Dall'ambito monastico, l'usanza di celebrare la liturgia delle ore (allora chiamata Ufficio divino) passò a tutti i chierici. Nel Medioevo, cominciò ad essere usato il termine Breviario, per i libri che contenevano i testi dell'Ufficio, in quanto era originariamente un indice (abbreviazione) dei riferimenti ai brani liturgici da recitare.

La riforma del Concilio Vaticano II, al fine di rendere più semplice la celebrazione per i presbiteri moderni e per i laici, ha eliminato l'ora di Prima; ha concesso la possibilità di recitare il Mattutino a qualsiasi ora cambiandone il nome in Ufficio delle Letture; ha dato la possibilità di recitare una sola delle altre Ore (Terza, Sesta e Nona) chiamandola Ora media; ha ridotto la struttura: i 150 salmi, che prima erano recitati integralmente nel corso di una settimana, sono stati ordinati in un ciclo di quattro settimane. Oltre a queste modifiche, si sono esclusi alcuni salmi detti imprecatorii.


Webmaster Salvio Sena - Copyright 1997-2009 | smprovvidenza@inwind.it

Torna ai contenuti | Torna al menu