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Salve! Siamo i ragazzi e le ragazze della parrocchia, i ministranti, intenti a cercare di scrivere un articolo per il nostro giornalino parrocchiale. Non è facile, ma ci proviamo!
Noi abbiamo avuto la fortuna e la possibilità di partecipare a quello che è stato per noi, che ci andavamo per la prima volta, il magnifico ed emozionate viaggio a Lourdes.
Poiché non siamo ancora maggiorenni avevamo il ruolo di guida, ciò significa che il nostro servizio si svolgeva sotto la supervisione di un adulto.
Cosi noi ragazze siamo state destinate al servizio refettorio per servire 170 ammalati, e noi ragazzi ad accompagnare con le carrozzelle i fratelli sofferenti alle celebrazioni.
Non sempre è stato facile, sicuramente è stato faticoso, e abbiamo dovuto rinunciare a molti momenti forti per svolgere bene il nostro servizio, ma non ci è pesato perché avevamo la piena consapevolezza che saremmo ritornati a Napoli rigenerati nello spirito e notevolmente maturati.
Per noi ragazzi il contatto con gli ammalati è stato sicuramente più intenso e assiduo. Abbiamo comunicato molto con loro riuscendo pienamente nel nostro intento principale: farli sentire a proprio agio e trattarli come amici, superando l’ iniziale diffidenza che si ha, purtroppo, verso coloro che sono considerati “diversi”. Li abbiamo accompagnati e curati con la massima disponibilità e cautela, regalando loro un sorriso o una parola scherzosa, che potesse riempire i loro cuori di gioia ma alla fine sono stati soprattutto i nostri fratelli a dare tanto ma veramente tanto a noi. Lo spirito che anima tutti i volontari è uno spirito di gioia, di letizia, infatti abbiamo conosciuto tanti nuovi amici e amiche con i quali abbiamo scherzato e ci siamo divertiti anche grazie alla complicità del nostro responsabile Cristoforo, soprannominato da noi o’ bruciat. Le ragazze che erano quattro, sempre insieme, sempre con la divisa venivano chiamate “I quattro assi!!”.
Si siamo proprio diventati una grande, anzi una mega famiglia: tra tutti, adulti e ragazzi, si è subito instaurato un rapporto di complicità, affetto e comprensione. Non crediamo ci siano parole adatte a esprimere la gioia, il legame, l’ amicizia che si sono create fra “Superiori” e “Personale”…….
Quando siamo partiti eravamo felici ma spaventati pensando a cosa andavamo incontro, ma al ritorno pensavamo già al viaggio seguente. Un volontario ci disse: “Lourdes è solo una parte del pellegrinaggio, l’ altra parte è a casa nostra, tra le persone che ci circondano e che hanno bisogno di noi” a lui diciamo GRAZIE come a tanti altri che ci hanno aiutato e hanno vissuto con noi questa esperienza bellissima.
Un grazie particolare a coloro che ci hanno sostenuto economicamente, a Mario, Enzo e Tommaso per la pazienza e la vicinanza e infine un grazie particolare a P. Enzo che ha fortemente creduto in noi, ci ha sostenuto (in tutti i sensi) e ci ha dato l’ occasione di vivere un’esperienza nuova, profonda e ricca di interrogativi.
GRAZIE DI CUORE.
Francesca A., Susanna,
Francesca S., Annalisa,
Antonio, Claudio, Davide,
Raffaele, Vincenzo e Marco