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settimanale della Diocesi di Cesena-Sarsina

 

speciale macfrut
Dal 3 al 6 maggio riflettori puntati su tutta la filiera
Macfrut, ortofrutta protagonista
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Sarà un Macfrut solido quello che si svolgerà dal 3 al 6 maggio, basato sulle esperienze degli anni precedenti ma allo stesso tempo aperto alle novità, con una grande innovazione rappresentata da "Frutta in Fiera", il primo salone della frutta è verdura pronta per essere consumata e...conosciuta.
"Ancora una volta Macfrut - ha spiegato il presidente di Agri Cesena Domenico Scarpellini - si preannuncia ricco di stimoli e proposte per il mondo ortofrutticolo. E la fiducia che gli operatori ripongono nella nostra manifestazione è tanta, come confermato anche dagli ultimi dati delle adesioni. Saranno presenti più di seicento espositori dei quali quaranta rappresentati da aziende che partecipano per la prima volta. Di queste quaranta venti sono estere. A parte il momento espositivo, considerato da tutti gli operatori quale il più esauriente del settore, quest'anno l'attenzione sarà incentrata su quattro temi: l'analisi dei sistemi commerciali di Usa, Australia e Nuova Zelanda, il tema dell'interprofessione, quello dei Comitati di prodotto e il nuovo salone Frutta in Fiera".
Scarpellini ha sottolineato particolarmente l'importanza che i Comitati di prodotto potrebbero assumere, quali braccio operativo dell'interprofessionalità.
Si tratta di una proposta nuova a livello europeo che permetterebbe di affrontare con più razionalità i problemi di ogni singola categoria di prodotto. "Pesche, kiwi o fragole - ha spiegato il presidente - non hanno le stesse problematiche. Sia a livello agronomico, di presentazione o preparazione, di conservabilità e trasporto, si tratta di articoli profondamente diversi gli uni dagli altri. E il concetto vale per tutti i prodotti ortofrutticoli. Fino ad oggi è prevalsa la tendenza ad uniformare le varie scelte strategiche, mentre servirebbero obbiettivi precisi consono ad ogni prodotto. Per questo chiediamo la costituzione di specifici comitati che analizzino ogni prodotto singolarmente, affrontandone i problemi e proponendo soluzione adatte caso per caso".
Riguardo all'interprofessionalità, Macfrut cercherà di riallacciare i fili del discorso intrapresi già da qualche anno. La volontà di regolare il sistema ortofrutticolo italiano c'è, manca però la determinazione per creare un comitato che renda operativa l'interprofessionalità. I momenti di confronto e dibattito della rassegna dovrebbero contribuisce a sbloccare questa situazione di stallo.
Frutta in Fiera sarà la novità del nuovo millennio. "Il nostro intento è quello di riavvicinare gli italiani alla frutta e alla verdura - ha aggiunto Scarpellini - e lo faremo agendo tramite tre strategie. La prima prevede la preparazione di specialità culinarie ad opera di chef importanti i quali useranno, quali ingredienti di base, frutta e verdura. La seconda prende in considerazione le peculiarità di prevenzione dai tumori che caratterizza una dieta basata sul consumo di vegetali. Recenti studi oncologici hanno dimostrato che il consumo costante di ortofrutta riduce l'incidenza dei tumori sulla popolazione. Infine intendiamo mettere a conoscenza il consumatore delle caratteristiche nutritive dei prodotti ortofrutticoli, mediante schede dettagliate sulle singole qualità nutritive".
L'edizione numero diciotto di Macfrut ospiterà tre protagonisti del panorama ortofrutticolo mondiale: Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda. Uno specifico convegno e alcuni incontri prenderanno in esame le possibilità di partnership tra il nostro Paese e questi "colossi" ortofrutticoli. A conferma del ruolo produttivo di primo piano di questi paesi, gli Stati Uniti hanno prodotto in media, nel triennio 1998-2000, 68.108.000 tonnellate di ortofrutta (30.670.000 tons di frutta e 37.438.000 tons di ortaggi) e ne hanno esportato 4.940.000 tonnellate (3.045.000 tons di frutta e 1.895.000 tons di verdura). I maggiori prodotti sono arance, uva, mele, pompelmi, pomodori, lattuga, cipolle e carote, mentre le esportazioni riguardano principalmente mele, arance, pompelmi, banane, lattuga, cipolle, cavoli e pomodori. Oltre che come importante fonte produttiva e paese all'avanguardia dal punto di vista delle strategie di marketing ortofrutticolo, gli Stati Uniti si distinguono anche come grande bacino di consumo. In seguito alle forte spinte salutistiche che hanno caratterizzato l'ultimo decennio, dal 1991 al 1996 il consumo medio giornaliero di ortofrutta da parte degli statunitensi è passato da 3,9 a 4,4 portate, con il 36% della popolazione americana che nel 1996 consumava 5 portate al giorno tra frutta e verdura (nel 1991 era il 29%). Tra la prima metà degli anni 90 e la fine del decennio poi, il consumo di ortofrutta procapite (escluse le patate) è passato da poco meno di 110 kg. a 118 kg. Nel triennio 1998-2000 l'Australia, tra i principali fornitori del mercato asiatico, ha realizzato complessivamente 4.688.248 tonnellate di ortofrutta (2.860.000 tonnellate di frutta e 1.823.000 tonnelate di verdura), con esportazioni per 60.000 tonnellate, mentre la Nuova Zelanda, da diversi anni protagonista in tutti i maggiori Paesi del mondo, ha raggiunto nello stesso periodo una produzione complessiva di 1.887.000 tonnellate (960.000 tonnellate di frutta e 927.000 tonnellate di verdura) ed ha esportato 784.000 tonnellate tra kiwi, mele, scalogni e zucche.

Anno XXXIV
n. 16
27 aprile 2001

 

Il giorno del Signore (foto: Corriere Cesenate)
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Macfrut, ortofrutta protagonista
Macfrut, ortofrtta protagonista