Parrocchia San Giuseppe  


























































































Messaggio della Madonna di Medjugorie
del 25 Settembre 2008

 "Cari figli, sia la vostra vita nuovamente una decisione per la pace. Siate gioiosi portatori della pace e non dimenticate che vivete in un tempo di grazia dove Dio attraverso la mia presenza vi da grandi grazie. Non chiudetevi, figlioli, ma sfruttate questo tempo e cercate il dono della pace e dell’amore per la vostra vita perché diventiate testimoni per gli altri. Vi benedico con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Editoriale           

Dopo una lunga, calda e riposante estate l'autunno è arrivato nelle nostre giornate e cosi puntualmente come ogni anno, anche noi del “San Giuseppe” torniamo  con tutte le informazioni e le notizie che ruotano intorno alla nostra parrocchia.
In questo mio primo editoriale vorrei ringraziare tutta la popolazione di San Cesareo; dalla tv riceviamo notizie finanziare drammatiche, ci apprestiamo ad affrontare una crisi finanziaria come non accadeva dalla grande depressione del 1929; ma nonostante ciò i sancesaresi sono sempre pronti a dimostrare la loro solidarietà e il loro grande cuore. L'esempio lo si è avuto nell'ultimo weekend di settembre dove in tantissimi hanno risposto all'appello dell'Unicef in favore dei bambini dell'Africa; ancora una volta grazie a tutti coloro che hanno acquistato le orchidee,  da parte nostra che eravamo lì nello stand, ma soprattutto da parte di questi poveri bambini tanto sfortunati.
                                                                                              Alessio

La parola del Parroco

Ottobre, tempo di progetti, tempo di missione…
Con la riapertura delle scuole, che cominciano a funzionare a pieno ritmo, avviene anche la ripresa delle attività pastorali. Le parrocchie, un po’ sopite durante la pausa estiva, riprendono le loro attività abituali. I cristiani riprendono a trovarsi, a progettare, a discutere, ad affrontare i problemi della vita quotidiana, a lanciare iniziative nuove. E, proprio in questo mese, mentre le chiese svuotate dal caldo e dalle ferie, tornano a riempirsi, veniamo invitati a celebrare la Giornata Missionaria Mondiale. Un’occasione da non perdere per aggiustare la nostra rotta e per domandarci: Dove stiamo andando? Che cosa ne abbiamo fatto del Vangelo di Gesù? Lo stiamo veramente annunciando, a parole e a fatti? Il nostro Vescovo Domenico, nel giorno di Pentecoste ci ha consegnato la lettera Pastorale “il Vangelo è la nostra speranza e la nostra vita”, in cui ci si chiede di prendere coscienza della nostra realtà di Cristiani e cominciare a mettere in atto quel che nel Vangelo ci chiede, cioè, annunciare Cristo.
Qualsiasi progetto pastorale non può
sfuggire a questi interrogativi. Perché la missione non è una realtà portata avanti da pochi eroi (missionari e missionarie, volontari e volontarie) ma un obiettivo costante della Chiesa. Che cosa farsene di una Chiesa che non sa più testimoniare il Vangelo? A che cosa serve una comunità cristiana volta solo a conservare l’esistente e priva ormai della forza straordinaria di quella parola capace di cambiare i cuori e l’esistenza quotidiana?
Piantata lì, sul finire di ottobre, la Giornata Missionaria Mondiale diventa una sosta obbligata per un salutare esame di coscienza, ma anche per ricevere il benefico scossone che ci riservano tutti coloro che, di giorno in giorno, accettano la fatica e la gioia di vivere la Buona Novella, qui, vicino a noi o in terre lontane, da poveri tra i poveri, scommettendo la loro vita sulla speranza accesa da Gesù.
Auguri di buon lavoro!

P. Luis Alfredo Rios Flores

Catechismo

Un nuovo anno insieme: catechisti, bambini e genitori.

Il mese precedente è ufficialmente iniziato un nuovo anno catechistico. Ricevano il ben venuto i nuovi fanciulli ed i nuovi catechisti; e ricevano il ben tornato a quelli che già conosciamo.
L’anno si apre con tante aspettative, e con tante energie; consci del fatto che tra qualche mese ci ritroveremo con qualche forza in meno, un po’ più stanchi e meno operosi, ma sicuramente ancora con tanta voglia di fare (quella non manca mai); ovviamente non mi riferisco solo ai catechisti, ma anche ai ragazzi ed ai genitori.
Quest’anno per alcuni sarà l’anno della prima comunione, per altri l’anno della cresima, per altri ancora un anno di inizio… ma per tutti sarà sicuramente un anno di apprendimento, di festa, di scambio reciproco e di sostegno tra genitori, ragazzi e catechisti. Noi come catechisti abbiamo la speranza di riuscire a trasmettere, anche quest’anno, ai ragazzi, il nostro profondo amore per Gesù Cristo. Li renderemo partecipi dell’amore di Dio, per aumentare la loro e la nostra fede. Speriamo, soprattutto che i nostri insegnamenti non si fermino aridamente ad un’ora settimanale, che non rimangano chiusi nelle mura della stanza di catechismo, ma che i nostri fanciulli possano riportarli con gioia nelle loro famiglie. Ma,cari genitori, è certo che la buona riuscita di quest’anno non sarà possibile senza la vostra collaborazione. L’anno scorso avete spesso dimostrato d sostenerci ed aiutarci, e siamo consapevoli
di quanto il vostro prezioso aiuto dia un senso profondo al vostro lavoro. Siamo certi di poter sempre contare sulla vostra disponibilità e pazienza. La mia profonda ammirazione va a tutti quei genitori che nel corso dell’anno sono costanti e perseveranti nell’accompagnare i ragazzi a catechismo, alla Messa della domenica mattina (invece di dormire fino a tardi, dopo una settimana di lavoro), nello spronarli a partecipare alle varie attività che si organizzano. Voi siete i primi maestri della crescita spirituale dei vostri figli, noi veniamo solo in un secondo momento, ed il vostro impegno in ciò è motivazione al nostro operare. Ragazzi, voi siete il nostro sostegno e la nostra forza. Quando siamo stanchi, voi ci ricordate il motivo del nostro lavoro: voi siete la cura, l’antidoto alla nostra stanchezza.
Siete il motore di questo meccanismo: il vostro entusiasmo è il nostro entusiasmo. Riuscite, con la vostra esuberanza, a rendere l’ora di catechismo speciale; ma avete anche voi dei compiti da fare: primo fra tutti quello di trasmettere il vostro entusiasmo per Gesù alle famiglie, ai vostri genitori, fra i vostri amici.
 Allora cosa aspettiamo? Rimbocchiamoci le maniche e partiamo per un nuovo anno insieme.
Sarà una vera avventura anche quest’anno..
                                                                                                         Anna

L'ASSOCIAZIONE GIOVANILE
“AMICI DI SAN GIUSEPPE” ALLA  SAGRA DELL'UVA

Quando verso la metà di settembre il comune ci ha contattato chiedendoci la disponibilità ad animare via Filippo Corridoni in occasione della Sagra dell'Uva di San Cesareo, molti erano titubanti; il ricordo dell'estate era ancora troppo fresco per buttarci in una nuova e stancante attività, ma poi come ogni volta ci siamo rimboccati le mani e lo abbiamo fatto con il consueto entusiasmo e la consueta allegria che contraddistingue ogni nostra avventura.
La festa si è svolta nei giorni 26 – 27 – 28 settembre e senza entrare nel dettaglio di quello che è stata, dal concerto di Annalisa Minetti a quello degli “Amici di Maria”, vorrei raccontarvi quello che noi dell'Associazione Giovanile “Amici di San Giuseppe” abbiamo organizzato.
Come detto avevamo ottenuto come spazio via Filippo Corridoni, dalla farmacia al comune per la precisione, ed è lì che abbiamo allestito i nostri stand.
Il primo gazebo era per cosi dire “informativo”, lo scorrere su un LCD di tutte le nostre foto raccontava quelle che erano state le nostra atti--vità passate mentre alcuni di noi spiegavano quelle che saranno le nostre attività future. Gli altri stands contenevano invece alcuni divertenti giochi: dal bowling gigante ai tiri in porta per passare a “spacca la palla” e per finire con le torte in faccia, il tutto con l'allegria come comune denominatore e senza dimenticare i più piccoli, anche loro occupati dalla  presenza del consueto scivolo gonfiabile.
E poi come dimenticare il karaoke che ha coinvolto davvero moltissimi cittadini, devo dire con risultati alquanto discutibili, ma che ha creato quel clima di allegria e gioia, quel  clima  di festa che era il nostro principale obiettivo.
Ed ora a festa finita non possiamo che essere contenti; la fatica e l'impegno profuso è stato veramente molto, ma la  gratitudine che in continuazione ci manifestate ci ripaga di tutti i nostri sforzi e ci da la forza di puntare sempre avanti, con nuove attività  per valorizzare sempre di più questo nostro paese a cui vogliamo un cosi gran bene.                                                                          
                                                                                            Alessio

Cresime a San Cesareo: la piazza in festa
 
Per i sancesaresi, domenica scorsa non verrà ricordata solo per la partenza del giro del Lazio di ciclismo, ma soprattutto perché, come ogni anno, abbiamo celebrato le Cresime dei nostri ragazzi che, dopo tre anni di catechismo ed in un clima di grande emozione, hanno confermato la loro scelta di essere parte della Chiesa di Dio.
La cerimonia è stata presieduta da S.E. Domenico Sigalini in una piazza assolata e stracolma di gente.
Per l’occasione, la piazza si è trasformata in una chiesa a cielo aperto.
Tutte le sedie e i banchi sono stati portati fuori per dar modo alle centinaia di persone presenti di seguire la S. Messa  in maniera comoda.
Il sacramento ricevuto è stato solamente l’apice di un cammino iniziato tre anni fa con gli incontri settimanali di catechesi durante i quali si è cercato di far capire ai ragazzi la bellezza e la responsabilità di rispondere si alla chiamata di Gesù.
Il Vescovo nella sua omelia ha spronato i ragazzi a non disperdersi come succede ogni qual volta si riceve la cresima, ma a continuare a stare vicini a Gesù.
Nei giorni che hanno preceduto la domenica delle cresime, i ragazzi sono stati invitati a far parte del gruppo dei giovanissimi della parrocchia per proseguire il loro cammino di cristiani impegnati nella chiesa.
La risposta non è stata niente male infatti lo scorso martedì si sono viste tante facce nuove che in punta di piedi hanno iniziato un nuovo percorso molto differente da quello fatto fino ad ora.
I “vecchi” giovanissimi hanno accolto i nuovi con un piccolo rinfresco, presentandosi loro in maniera spiritosa.
La speranza è che tanti di loro abbiano il desiderio di entrare in questo gruppo perché gli viene data l’opportunità di stare insieme in modo sano senza rinunciare all’allegria e alla spensieratezza che caratterizza la loro giovane età.
Ai genitori e ai padrini spetta il compito di spronare i ragazzi orientandoli verso scelte di vita che abbiano in Gesù l’unico riferimento.
                                                                                                         Andrea


Ottobre mese misionario

Il pontefice, nella giornata rivolta alle missioni di quest’anno, ha ricordato che la Chiesa per sua natura è dedita alle missioni. “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”, disse Gesù risorto agli Apostoli nel cenacolo. La missione della Chiesa è il prolungamento di quella di Cristo: portare l’amore di Dio a tutti, annunciandolo con le parole e con la concreta testimonianza della carità. Nel Messaggio per la prossima Giornata Missionaria Mondiale il Santo Padre ha voluto presentare la carità proprio come "anima della missione". San Paolo, l'apostolo delle genti, scriveva: "L'amore del Cristo ci spinge". Possa ogni cristiano fare proprie queste parole, nella gioiosa esperienza di essere missionario dell'Amore là dove la Provvidenza lo ha posto, con umiltà e coraggio, servendo il prossimo senza secondi fini e attingendo nella preghiera la forza della carità lieta e operosa. Ogni anno, durante il mese di ottobre, siamo invitati a pregare, riflettere ed agire sul tema della missione universale della Chiesa. E’ importante che durante questo mese, l’accento di ogni attività pastorale e personale sia riposto su questo tema. In tutto il mondo, i cristiani della Chiesa cattolica si uniscono per ridare un senso alla loro missione.
Che missione? Quella di Gesù, l’inviato del Padre, che ha mandato i suoi discepoli a portare la Buona Novella a tutte  le genti.
Quale Buona Novella? Quella di un Dio che è Padre, di un Figlio che è nostro fratello e di uno Spirito che ci ispira i buoni pensieri, le buone parole, i buoni atteggiamenti e le buone azioni.
Cosa cambia? Tutto cambia per ogni persona che è toccata dal Vangelo. Il nostro mondo occidentale industrializzato ha bisogno di scoprire la speranza che è spesso una disperazione forzata. Deve trovare nuove ragioni per credere e per sperare. I bambini hanno bisogno di scoprire che hanno fratelli e sorelle nel mondo che aspettano segni del loro amore. Gli adolescenti e i giovani hanno bisogno di scoprire dei progetti che li allontanino dalla loro noia e dai loro comodi, dai piaceri futili. Anche gli adulti devono plasmarsi un ideale più elevato rispetto allo star bene personale. Penso al dramma della fame che tormenta centinaia di milioni di esseri umani, penso alle malattie che uccidono i paesi in via di sviluppo, alla solitudine degli anziani, ai problemi dei disoccupati, alle sofferenze degli immigrati. Non possiamo illuderci: è per l’amore vicendevole e, in particolare, per l’attenzione che manifesteremo a chi è nel bisogno, che saremo riconosciuti come veri discepoli di Cristo.    
                                                                                     Gianluca


Ottobre: MESE MARIANO - IL ROSARIO

La preghiera del santo Rosario si è sviluppata nel secondo millennio, suscitata dallo Spirito Santo diventa cara al cuore di tanti santi e viene incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità rimane una preghiera di grande significato e di grande aiuto anche per la Chiesa e per i cristiani di oggi.
Il Rosario è la preghiera del cuore, e concentra in sé tutto il mistero della nostra salvezza, perché porta alla meditazione dell’intero messaggio evangelico. In questa preghiera il popolo di Dio si mette alla scuola di Maria per contemplare la bellezza del volto di Cristo e così possa fare l’esperienza del suo amore e possa vivere in modo gradito a Dio. Infatti, contemplando il volto di Gesù il cristiano si apre ad accogliere il mistero della vita trinitaria, per sperimentare sempre nuovamente l’amore del Padre e godere la gioia dello Spirito Santo. In questo modo Maria diventa modello di contemplazione, perché nessuna creatura si è dedicata con altrettanta  assiduità alla contemplazione del suo Figlio. Infatti, Maria viveva con gli occhi fissi su Cristo e faceva tesoro d’ogni sua parola. Il Rosario senza contemplazione è come un corpo senza anima, e la sua recita rischia di divenire meccanica ripetizione di formule. Perciò per sua natura la recita del Rosario esige un ritmo tranquillo e quasi un indugio pensoso, che favoriscono nella vita di chi prega la meditazione dei misteri della vita del Signore. Quindi pregare il santo Rosario è mettere Gesù al centro della nostra preghiera e della nostra vita. E contemplando Gesù in compagnia di Maria, lo Spirito Santo, che prega in noi, ci conforma all’immagine del Figlio. In questo cammino di conformazione Maria con la sua premura materna consente di educarci e di plasmarci con la medesima sollecitudine fino a che Cristo non sia formato in noi pienamente.      
Il Rosario oltre ad essere contemplazione è una preghiera di supplica. Infatti, attraverso i secoli, il Magistero della Chiesa cattolica, ha proposto spesso il Rosario come preghiera d’eccellenza per la pace, perché pregare il Rosario significa immergersi nella contemplazione del mistero di Colui che è la nostra pace, in questo modo  ci coinvolge in un preciso impegno di servizio alla pace.
Un altro versante delicato che dobbiamo difendere, e al quale il Rosario può fare da fondamentale strumento d’unità è la famiglia che è la cellula più importante della società. Il rilancio del Rosario nelle famiglie si propone come aiuto efficace per arginare gli effetti devastanti delle crisi attuali.
Nelle sue apparizioni, la Vergine Maria ha mostrato che attraverso questa preghiera, cara al suo cuore, vuole esercitare la sua maternità, alla quale il suo Figlio Redentore affidò, nella persona del discepolo prediletto, tutta l’umanità.
Nei misteri della gioia contempliamo la gioia che irradia dall’evento dell’incarnazione con cui il Padre ha dato inizio al suo disegna di salvezza. In questi misteri Maria ci conduce ad apprendere il segreto della gioia cristiana.
Nei misteri della luce fissiamo il nostro sguardo su Cristo che è luce per la nostra vita, contemplando momenti speciali della vita pubblica del Figlio di Dio.
Nei misteri dolorosi, contempliamo il culmine della rivelazione dell’amore divino dove troviamo la sorgente della nostra salvezza. Così il cristiano si sente amato infinitamente da Cristo che ha dato la vita per lui, e impara a sua volta a fare la volontà del Padre nonostante tutto il sacrificio che costerà. Infine nei misteri gloriosi, fissiamo lo sguardo sulla gloria di Cristo nel mistero della sua Risurrezione che è origine e causa della nostra fede. E in questi misteri contempliamo la gloria che la Trinità concede alla Vergine Maria che rifulge Regina tra i santi. Così Maria diventa speranza di ogni credente e dell’intera Chiesa .
                                                                                                                    Mariana
Lettera ai catechisti               

Carissimi , "la Grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'Amore di Dio Padre e la Comunione dello Spirito sia con tutti voi"

Ho voluto iniziare questo nostro abituale appuntamento annuale, con le Parole da noi molto bene conosciute, in quanto appartengono al saluto liturgico, per accogliere la costituita assemblea eucaristica.
Siamo alla vigilia di una nuova fatica pastorale. Il Signore attraverso la Chiesa "ha guardato " anche a te per il servizio dell' evangelizzazione. Chi timidamente, chi entusiasticamente, chi in modo titubante, ma tutti credo, generosamente avete accettato di lavorare per il Regno di Dio.
Prima di tutto vi ringrazio per il dono della vostra presenza e del servizio che nel nome del Signore state per rendere, come risposta al mandato che la Chiesa vi conferirà.
Sapete che sarete "inviati" a testimoniare ciò che il Signore ha operato nella vostra vita. Catechizzare  infatti, significa attingere dalla ricchezza dell'avvenuto incontro con Cristo per dirlo agli altri.
Dunque, non tanto e non solo dire ciò che si possiede come dottrina appresa, ma raccontare come l'incontro con Cristo ha trasformato la vita con tutte le fatiche, le contraddizioni, le sconfitte e i rallentamenti che ci condizionano.
Occorre narrare. Occorre testimoniare. Come fece Andrea, dopo aver conosciuto il Cristo, al primo che incontrò, e che fu il fratello Pietro, a cui disse : "abbiamo trovato il Messia” e lo condusse da Gesù (Gv 2,40-42 ).
Dobbiamo condurre gli altri a Gesù. Ecco il compito primario ed insostituibile di colui che è chiamato a catechizzare. Partecipare a ciò che si è sperimentato, vissuto
"E subito, lasciate le reti lo seguirono"( Mc l, 18 ).
Lasciare le proprie sicurezze, le certezze, le abitudini per seguire il Messia.
Lasciare le proprie sicurezze, le certezze, le abitudini per seguire il Messia. Occorre vestire l'abito della precarietà, della fragilità, della capacità d'amare donandosi instancabilmente, occorre porsi alla sequela del Maestro.
Fu questo l'atteggiamento dei discepoli. Deve essere, compatibilmente, anche il nostro. Tutto il gruppo, formò una comunità. La comunità apostolica. Il loro fondamento era "stare con Cristo", "rimanere con Cristo"( Gv 1, 39 ) .
Fare comunità nella comunione fraterna, trovare l'unità pur nella diversità, perseguire il rispetto e l'accoglienza dell'altro devono essere il nostro stile di credibilità. Il resto lo farà la Grazia di Dio se le saremo docili e se collaboreremo con gioia ed entusiasmo. La comunità catechistica alla quale sei stato chiamato, nell' ambito della tua comunità parrocchiale, ti deve veder annoverato non solo numericamente
ma sostanzialmente, integralmente. Assieme dobbiamo vivere la fatica comunionale. Dobbiamo essere votati anche al sacrificio, alla rinuncia pur di dare spazio e di promuovere il fratello, la sorella che con me condividono la stessa missione e vivono la stessa fatica di evangelizzazione.
Il compito al quale siamo chiamati è impegnativo, faticoso, ma anche affascinante e gratificante.
Ci riteniamo indegni, incapaci, ma la Grazia di Dio sopperirà e coadiuverà ogni nostro sforzo.
Come sempre ci prepareremo con la preghiera e la riflessione, ad assumere nel contesto comunitario, il MANDATO che celebreremo Domenica 19 Ottobre alle ore 10.00 durante la S. Messa
Ti prego anche di accompagnarci sabato 18 ottobre dalle ore 19.30 alle 20.30,  per un momento di preghiera insieme, in preparazione alla celebrazione del giorno dopo.
Nel ringraziarti fin d'ora per l'entusiasmo con cui ti accingi a vivere questo servizio, ti confermo la mia  stima ed il mio affetto consegnandoti il mio vivo desiderio di fare comunione con ciascuno di voi per la gloria di Dio e l'edificazione del suo regno in questa nostra amata comunità parrocchiale di San Giuseppe.
Ti faccia compagnia e ti sia di sicurezza la certezza, che quotidianamente parlerò di te con Dio, consegnandoti al suo amore misericordioso, come amo credere che tu farai lo stesso per me e per i sacerdoti miei collaboratori, per la mia conversione e di questo ti ringrazio.

 Tuo, perché servo del Signore.
                                    p. Luis Alfredo, parroco 

San Cesareo, 8 settembre 2008,
festa della Nascita di Maria Santissima.


Lettera ai genitori

Carissimi Genitori dei nostri ragazzi,
la Catechesi è una delle attività prioritarie nell'azione pastorale di una Parrocchia .
La trasmissione della fede per la preparazione ai Sacramenti è fondamentale per la costruzione della chiesa del domani, per avere cristiani adulti seri e coerenti.

Nella nostra Parrocchia di San Giuseppe  la catechesi è articolata in sei anni.
1° e 2° anno di Comunione (terza e quarta elementare)
1° e 2° anno di Discepolato (quinta elementare e prima media)
1° e 2° anno di Cresima (seconda e terza media)

La Prima Comunione viene fatta in quinta elementare e la Santa Cresima all'inizio del primo liceo

Inoltre durante l'anno si tiene un corso per giovani adulti in preparazione alla Cresima.

Nella nostra comunità operano attualmente 40 catechisti, che si dedicano con amore e passione alla formazione dei ragazzi, dei giovani, dei giovani fidanzati e i genitori e i padrini dei battezzandi.
Le iscrizioni alla catechesi per questo anno pastorale si sono aperte il 1° giugno, direttamente dal Parroco.
Dovranno iscriversi tutti quelli del nuovo anno, e tutti coloro che ormani frequentano, dovranno rinnovare l'iscrizione.

Per la prima volta quest'anno, all'inizio del corso vi chiediamo di versare una quota ad offerta, che servirà per affrontare le spese di riscaldamento, pulizia settimanale degli ambienti dove si svolge la catechesi e materiale (fotocopie) dati ai ragazzi.

I testi da usare sono: La Sacra Scriuttura, i catechismi CEI, e i sussidi che i catechisti vi indicheranno.
Gli orari in linea di massima saranno quelli dell'anno scorso.
Durante l'anno il parroco ed i catechisti inviteranno i genitori per degli incontri di aggiornamento sul cammino di fede dei propri figli. La gioia più grande sarà il giorno che avrò una risposta piena e sincera, per amore a Gesù e ai propri figli.
                                                               P. Luis Alfredo, parroco


Gli editoriali degli ultimi anni  

Padre Angelo Catalano, Sacerdote della Congregazione dei Giuseppini del Murialdo, Redattore e direttore del Centro Studi san Giuseppe, e già nostro ospite quando i giovani hanno presentato la Associazione Amici di San Giuseppe, ha raccolto in un numero speciale del giornale “La Voce di San Giuseppe”, gli editoriali pubblicati negli ultimi anni. Noi li offriamo a tutti i nostri cari amici, a motivo di riflessione e meditazione.
Iniziamo con :
San Giuseppe: Patriarca, Padre,  Patrono

Ultimo Patriarca: nel passato si usava di più tale titolo nei riguardi del nostro santo, che lo ricollega alla serie di tutti gli altri Patriarchi che l'hanno preceduto nell'antica alleanza, a cominciare da Abramo 1800 anni prima. Tutti e due chiamati in modo singolare da Dio in
un'impensata e sconvolgente avventura, si trovano a dover lasciare i propri progetti e ogni sicurezza per affrontare un'incredibile missione. Si trovano a dover credere a promesse al confine tra i sogni e la realtà. Sono chiamati ad andare contro l'apparenza e a sperare contro ogni speranza; per uno la terra promessa che non si sa dove sia, per l'altro la terra dell'esilio e del nascondimento; per uno un patto nella carne e nel sangue, per l'altro un'alleanza nuova ed eterna; per uno un figlio che tarda a venire, per l'altro un figlio che non è proprio ma di Dio stesso; per uno Isacco da sacrificare su un monte, per l'altro Gesù che si sacrifica per la redenzione del mondo. Davvero san Giuseppe Patriarca, in cui si compiono le antiche promesse, anello di congiunzione tra l’inizio e la fine di tutta la storia della salvezza.
Padre nella fede: la fede eccezionale di Abramo si rispecchia in quella di Giuseppe -straordinario personaggio biblico o meglio evangelico -totalmente votato ad essere segno e strumento della stessa paternità divina, ad accogliere come autentico figlio Chi gli viene donato dal Cielo, a prendere nella propria casa Maria come Sposa con amore insuperabile, forte e casto;  testimone della fede al momento che il Bimbo nasce, lo porta alla circoncisione e lo presenta al tempio;
della fede che l'accompagna anche nella fuga in Egitto e che lo rende
Immagine nuova dell'antico esodo di Mosè e dei suoi padri nel deserto; la fede che gli fa vedere quello che gli altri non vedono nell'ordinarietà della vita a Nazaret; la fede che lo porta ad insegnare a quel figlio la legge e i comandamenti, la preghiera, l'amore e la giustizia; la fede che lo fa trasalire quando smarrisce Gesù a 12 anni e che lo fa rinascere al momento che lo ritrova. Davvero "Padre nella fede" san Giuseppe, superiore ai Padri del Vecchio Testamento.
Patrono della Chiesa: come la promessa divina ad Abramo riguarda la sua paternità verso una discendenza numerosa "come le stelle del cielo e i granelli della sabbia del mare", popolo costituito dagli Ebrei di cui è capostipite e da tutti i cristiani che alla sua fede si rifanno, tanto più ciò si realizza in san Giuseppe. Capo della santa Famiglia, è chiamato ad esercitare la sua paternità sulla grande Famiglia di Dio nel tempo e nello spazio, che è la Chiesa. In lui vediamo quindi il "Padre della Chiesa", un po' come in Maria vediamo la "Madre della Chiesa", di cui siamo costituiti figli. Sappiamo di trovare in lui il Patrono e il protettore di tutti i fedeli. Il suo patrocinio è una vera e propria paternità che esercita nei nostri confronti. Come a suo tempo ha custodito e difeso Gesù, così oggi custodisce e difende dal Cielo i suoi "figli" nel mondo. Riconosciamoci allora come tali e impariamo a vedere in lui non solo il Patriarca e il Patrono, ma anche il Padre che ci assiste e ci guida, a cui ci possiamo rivolgere con affetto di figli e in cui troviamo il riflesso del Padre celeste.

                                                                                 Padre Angelo Catalano
Attività parrocchiali
Adorazione Eucaristica
       
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 6.00   alle ore 23.00
        inoltre il martedì e il venerdì Adorazione Notturna
Coroncina della Misericordia
        Dal Lunedì al Sabato ore 15.00
Recita del Santo Rosario
        Ogni giorno alle ore 7,00
        Sabato, Domenica e festivi ore 7,30
Calendario incontri  settimanali
Azione  Cattolica Adulti
        Giovedì ore 17,00
Caritas
        Giovedì ore 19,00
Catechisti
       Lunedì ore 19.00
Comunità Neocatecumenale
       Martedì ore 21,00 la Parola di Dio
         Sabato ore 21,00 cel. Eucaristica
Fidanzati      
       Martedì ore 20,00
Compagni di viaggio   
      Giovedì  ore 20,00 in chiesa
Gruppo famiglie
      Mercoledì ore 19,00 in famiglia    
Gruppo Giovani
Lunedì ore 21.00
Gruppo Giovanissimi
       Martedì ore 18,00
Gruppo San Pio
        Lunedì ore 17.00
Prove Coro
  adulti      Mercoledì ore 21.00

  giovani    Venerdì ore 21.00
Confessioni
        Sabato dalle ore 18.30 alle 18.30
 Sante Messe Domenicali
Ore 8.00, 10.00, 11.30, 
17.30 (inv),  18.30 (est) 
Feriale: 17.30
(inv)  18.30 (est)    
Programma Emittente Parrocchiale:
Ore 6.45: Santo Rosario;
Ore 8.00 (Lun e Sab):              Lodi e Adorazione Eucaristica;
Ore 15.00:                                Coroncina della Misericordia;
Ore 16.00 (Lun e Ven):            Lettura Spirituale;
Ore 17.00:                                 Santo Rosario;
Ore 17.30:                                 Santa Messa;
Ore 18.00:                                Adorazione Eucaristica;
Ore 8.00, 10,00 11,30, 17.30:   Sante Messe Domenica


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