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Messaggio della Madonna di Medjugorie del 25 febbraio 2009
"Cari figli, in questo
tempo di rinuncia, preghiera e penitenza vi invito di nuovo: andate a confessare
i vostri peccati affinchè la grazia possa aprire i vostri cuori e permettete
che essa vi cambi. Convertitevi, figlioli, apritevi a Dio e al suo piano per
ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."
| Editoriale | “La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è
che non ne hai bisogno”. Questo slogan qualche settimana fa compariva sugli
autobus della linea urbana di Genova e qualche giorno fa sono stati pubblicati
sui muri della città di Pescara. Il tutto organizzato dall' UAAR l'associazione
atei e agnostici razionalisti. Senza fare ulteriori commenti sull'idiozia di un
tale tipo di associazione e di un tale tipo di manifestazione, vorrei invece
porre l'attenzione sulla nostra idiozia: ci facciamo tutto scorrere sopra, non
ci scandalizziamo più per niente, ci togliono i crocifissi dalle aule dei
nostri figli e noi rimaniamo in silenzio, tappezzano le nostre città con slogan
atei e noi rimaniamo impassibili senza fare niente per difendere la nostra
fede. Diamoci una svegliata, difendiamo i nostri valori e soprattutto ciò in
cui crediamo fortemente: Gesù Cristo, Figlio di Dio !
Alessio
| La parola del Parroco |
Io sono il tuo Dio … (Es. 20, 2. 5.)
Dio potrebbe dire “Ho creato
l’uomo santo, innocente, perfetto: l’ho colmato di luce e di intelligenza, gli
ho comunicato la mia gloria e le mie meraviglie. Ma egli non ha saputo
sostenere tanta gioia senza cadere nella presunzione. Ha voluto farsi il centro
di se stesso, indipendente dal mio soccorso. Si è sottratto alla mia
dominazione, uguagliandosi a me per la
brama di trovare la sua felicità in se stesso”
(Blaise Pascal).
Siamo nel tempo della quaresima,
un tempo di grazia nel quale ognuno di noi è invitato a fermarsi, a fissare lo
sguardo su Gesù, ad aprirsi alla grazia dello Spirito Santo per trovare le ragioni della speranza che è in
noi, riconoscere il nostro Dio e fare la nostra professione di fede.
Nell’oggi della vita umana, la
parola di Dio, la preghiera, il digiuno, la celebrazione
dell’Eucarestia e del Sacramento della penitenza, nulla toglie alla
libertà dell’uomo ma gli viene
incontro, lo interroga ed esige una riposta concreta che si deve
tradurre in
testimonianza di fede radicata in Cristo, vero Dio e vero Uomo,
testimonianza
della speranza che è in noi e testimonianza operante nella carità. Ecco
allora
questo deve diventare il tempo per riscoprire l’identità del cristiano
e quale
è la sua missione. Per Cristo, in comunione con la Chiesa, la persona
umana, il battezzato, deve essere strumento di comunione, deve essere
sacramento vivo di
ciò che Dio compie nella nostra storia umana in Cristo.
Cristo rivela pienamente l’uomo a
se stesso… l’uomo che vuole comprendere se stesso fino in fondo… deve
avvicinarsi a Cristo, contemplare Cristo, aprirsi a Cristo, annunciare Cristo…
la redenzione, avvenuta per mezzo della croce, ha ridato definitivamente
all’uomo la dignità e il senso della sua esistenza nel mondo.
Buon cammino di quaresima.
Padre Cristian
| Quaresima | LA QUARESIMA
La Quaresima è il
tempo forte per eccellenza della conversione e del ritorno a Dio. In questi 40
giorni che precedono la Pasqua, Dio ci dà, ora più che mai, l’opportunità di
rivedere la nostra vita e di impegnarsi di più spiritualmente. Con molta
semplicità Gesù ci invita a un cammino di preparazione, perché la nostra anima
nel giorno di Pasqua sia più bella possibile nel riceverlo. Perciò in questo
tempo cerchiamo di fare penitenza, digiunare di tanto in tanto, e soprattutto
pregare e riscoprire la potenza della preghiera. Tutto lo si fa in vista di
qualcosa di infinitamente grande, bello, gioioso:
LA RESURREZIONE DI GESU'.
Capisco perfettamente che non è facile rinunciare a qualcosa che ci piace particolarmente tanto ed esercitarsi di più
in un percorso che sembra apparentemente “pesante” soprattutto per noi giovani.
In realtà lo è, cioè non è affatto facile, ma non deve apparire opprimente.
Ogni piccola cosa fatta per Gesù deve essere fatta con Amore. E non sarà mai
niente se consideriamo alla fame e alla sete che Lui stesso ha sofferto per 40
giorni nel deserto, e soprattutto se
pensiamo alla Sua Passione. Quindi anche quando un fioretto ci pesa un po’ non
facciamo come i farisei “che mostrano la
faccia triste, perché vogliono che tutti vedano che stanno digiunando.” Pensiamo invece alla grande gioia che verrà
dopo, aspettiamola, e intanto proviamo a sorridere. Proviamo anche per esempio
a fare silenzio e ascoltare Dio che ci vuole parlare attraverso la Sua Parola,
perché molto spesso non ci riesce essendo il nostro cuore e la nostra mente
frastornati da chiacchiere continue, parole vane e polemiche vuote, tanto che
non riusciamo più a distinguere la Sua Voce da quella del mondo.
Cecilia
| Percorso Quaresimale |
Cammino quaresimale di ascolto della Parola
Ogni
domenica pomeriggio, per tutto il periodo di “Quaresima”, si terranno in Chiesa
degli incontri di Ascolto della Parola di Dio inerenti all’Antico Testamento e
più specificamente sul Pentateuco (la
Toràh), ovvero i primi cinque libri della Bibbia.
Sarà
un’occasione speciale che potrà aiutarci a comprendere un po’ meglio ciò che il
Signore
vuole comunicarci attraverso le Sacre Scritture nel loro rapporto alla figura
di Gesù Cristo e del Mistero Pasquale.
1 Marzo (1a di Quaresima): ore 16.00/17.00
GENESI:“Dio
creò l’uomo a sua immagine;a immagine di Dio
lo creò; maschio e femmina li creò"
8 Marzo (2a di Quaresima): ore 16.00/17.00
ESODO: “Dio
disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”
15 Marzo (3a di Quaresima): ore 16.00/17.00
LEVITICO: “….perché possiate distinguere ciò che è santo da ciò che è profano e ciò che è immondo da ciò che è mondo..."
22 Marzo (4a di Quaresima): ore 16.00/17.00
NUMERI: “Gli
Israeliti celebreranno la pasqua nel tempo stabilito. 3 La celebrerete nel tempo stabilito…”
29 Marzo (5a di Quaresima): ore 17.00/18.00
DEUTERONOMIO: “Ascolta, Israele, Io sono il Signore,
tuo Dio, Non avere
altri
dei difronte a me!”
Vi aspettiamo numerosi!
(Chi
può, porti con sé la Bibbia).
IL PARROCO e i suoi collaboratori
| Via Crucis |
PROGRAMMA VIA CRUCIS
Durante il prossimo periodo quaresimale si svolgeranno le processioni (Via Crucis) secondo il seguente programma:
Venerdì 6 marzo dalle ore 18,30 partenza
da Via Nazario Sauro n°1 - Via del Lavoro - Via Cesare Battisti con
arrivo nel piazzale della Villetta (ingresso scuole):
Venerdì 13 marzo 2009 dalle ore 18,30 partenza da Via della Resistenza incrocio via Monte di Casa con arrivo in via Don Sturzo
Venerdì 20 marzo dalle ore 18,30 partenza da via Casilina incrocio via Vetrice - via Vetrice con arrivo in paizza del Fontanile
Venerdì 27 marzo 2009 dalle ore 18,30 partenza
dal piazzale della Villetta - Viale dei Cedri - Via Trento - Via
Giacomo Matteotti con arrivo nel piazzale del centro Commerciale
Venerdì 3 aprile 2009 dalle ore 19,30 partenza dal piazzale di via Colle del Noce - via della Resistenza ed arrivo in piazza Giulio Cesare n° 29
Venerdì 10 aprile 2009 dalle ore 18,30
Processione con il Cristo morto
partenza
dalla Chiesa - via A. Cantore - via G. Giordani - via F. Corridoni -
via C. Battisti - Via A. Cantore - Via E. Toti - Via F. Corridoni ed
arrivo in piazza G. Cesare n° 29 (Chiesa)
La durata approssimativa della processione sarà di 1 ora e mezza
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| Vita di Maria | (...continua dal numero di febbraio)
GESU' AL GIORDANO
...Maria scuote il
capo, presa dai ricordi, esita, vorrebbe continuare a raccontare, ma solo dopo
un lungo sospiro ne trova la forza… Poi con voce poco più di sussurro
continua…
Partimmo una mattina, molto
presto, eravamo un gruppetto di persone, e con noi era anche Gesù.
Volevamo raggiungere un’ansa
del Giordano, perché la gente parlava molto di Giovanni che, lungo la riva,
predicava alla folla.
Gesù, ci precedeva di pochi passi, e più andavamo
avanti più diventava silenzioso, chiuso nei suoi pensieri, non parlò per tutto
il viaggio.
Dopo due
giorni di cammino arrivammo sulle rive del fiume..
I sentieri, che portavano al
Giordano, erano pieni di gente che andava e che ritornava. Quelli che
ritornavano, venivano subissati di domande da parte di quelli che andavano, che
raccontavano, pieni di meraviglia, di Giovanni che predicava con grande fervore
l’amore di Dio e la sua misericordia, incitando al pentimento e invitando tutti
a fare atto di purificazione immergendosi nell’acqua del fiume.
Come fummo arrivati, le
donne, si separarono dagli uomini, perché tutti potessero cambiarsi d’abito,
vestendosi di bianco.
C’era una grande confusione,
e si vedeva a malapena, Giovanni, tra la folla. Che, malgrado parlasse a alta
voce, a fatica, riusciva a sovrastare il brusio generale.
Poi, Gesù, mischiato tra gli uomini, gli si
avvicinò, e Giovanni, ammutolito nel vederlo, prendendogli le mani, gli si
inginocchiò davanti guardandolo con gli occhi sgranati.
Gesù lo fece rialzare immediatamente, e lo guardò fisso,
dicendogli che il suo tempo non era ancora arrivato, e quindi di tacere, poi
gli chiese di essere battezzato, anche Lui, con l’acqua del fiume.
Giovanni, all’inizio,
protestò dicendo di non essere degno nemmeno di sciogliergli i calzari.
Ma poi, guardando Gesù,
rimase in silenzio, e mentre Lui si immergeva, con una brocca, gli versò
dell’acqua sul capo.
All’improvviso, senza una
ragione comprensibile, la folla tutta tacque, anche lo sciabordio dell’acqua e
lo stormire degli alberi sparì, nel silenzio generale .
Dal cielo si senti un tuono
lungo, sommesso,… un brontolio che vibrò nell’aria…Poi una voce che parlò
all’interno dei nostri cuori, dicendo: “ Questo è mio Figlio…”
Molti svennero, e tantissimi
caddero in ginocchio, guardandosi confusi attorno… E, nella luce del sole,
abbagliante, vedemmo una colomba
bianca, volare, e librarsi, sul capo di Gesù.
Poi, all’improvviso tutto tornò come prima, la folla,
stupita,si risvegliò da quel improvviso torpore, riprendendo a vociare. Tutti
si chiedevano l’un l’altro cosa fosse successo.
Nella confusione generale,
Gesù, senza dire nulla e senza essere visto, uscì dall’acqua e si allontanò.
Intanto, Giovanni, con gli
occhi ancora illuminati dalla luce, che poco anzi lo aveva abbagliato , rivolte
le mani al cielo, cominciò a dire a gran voce: “ … non sono io il Messia, come
voi credete, … io vi battezzo solo con acqua,… Lui, il Figlio di Dio, verrà… e
vi battezzerà con il fuoco, … con la potenza dello Spirito di Dio…”
Le sue parole sommerse dal
brusio della folla, non furono udite da tutti, né comprese completamente, ma
quelli, che gli stavano accanto, ne rimasero colpiti fin nel profondo del
cuore…
Noi, a questo punto,
frastornati e senza parole, ci guardammo intorno, cercando Gesù, e lo vedemmo,
che, lontano, ci aspettava sul sentiero da cui eravamo arrivati.
Con la mente affollata di
domande, ma intimiditi, non trovammo il coraggio di chiedere niente, e, in
silenzio lo seguimmo, sulla strada del ritorno…
LE NOZZE DI CANA
Ricordo quel giorno con
molta gioia, la tenerezza di Gesù si esprimeva in ogni suo gesto. Allora
predicava senza allontanarsi molto. Quelli che lo seguivano era stati scelti
tra i suoi amici di sempre.
Fui invitata alla festa
per un matrimonio, a Cana, La madre delle sposa era una mia carissima amica fin
dall’infanzia, e chiesi a Gesù di venire, anche lui, con suoi discepoli.
Accettò, un po’ controvoglia, più che altro per far piacere a me.
Gli invitati erano già
arrivati e la confusione era molta. Il cibo era di grande qualità e abbondava
tra la gioia, i canti e i balli degli ospiti.
La madre della sposa,
ogni tanto veniva vicino a me per controllare che non mi mancasse nulla.
L’affetto, ci legava moltissimo, e io, felice di
condividere questo suo momento tanto bello, ogni tanto la stringevo forte tra
le mie braccia.
Ma la mia attenzione
veniva attratta sempre dal mio Gesù, che vedevo, poco distante, che parlava tra
i suoi amici, e con lo sguardo non finivo mai di accarezzare il suo volto.
Poi, tra il vocio
festoso e sempre più confusionario degli invitati, incrociai lo sguardo della
mia amica, e colsi un momento di apprensione, dapprima non dissi nulla, ma poi
vedendo che la luce festosa di prima si andava, sempre più, spegnendo nei suoi
occhi, gli chiesi cosa fosse accaduto.
Mi disse che il padre
dello sposo e suo marito avevano avuto un alterco vivace, dietro le cucine. Il
vino, ordinato da alcuni giorni, non arrivava, e quello che era in casa era già
finito.
Come fosse accaduto,
non si capiva e le recriminazioni andavano dall’uno all’altro. I servi,
intanto, erano andati per tutto il paese a cercarne, ma tornarono senza averne
trovato.
La festa era così bella, e gli sposi,
felici, tra le grida dei loro amici, non ne sapevano, ancora, niente.
Presa dalla sua stessa apprensione, dissi
alla mia amica di attendere e mi recai dal mio Gesù.
Gli raccontai quanto
avveniva e gli chiesi di aiutarci. Mi guardò negli occhi e, tentando una timida
protesta, dicendo che il suo tempo non era ancora arrivato, sorridendo,mi disse
di chiamare i servi.
Così feci e come loro
vennero, gli ordinò di riempire con acqua gli otri, previsti per il vino.
L’incredulità, nei
loro occhi, li faceva esitare, e solo l’autorità della mia amica, a cui avevo
detto di ubbidire a Gesù, gli fece fare quanto richiesto.
Allora Gesù, levò gli
occhi al cielo, e, dopo una preghiera silenziosa, li invitò a servire
quell’acqua ormai tramutatasi in vino.
Lo stupore e, un poco
anche un timore riverenziale, presero i servi, che a questo punto non ebbero il
coraggio di protestare e senza esitazione servirono il vino.
La festa,
all’improvviso, riprese vita e gli invitati si profusero in grandi complimenti,
per la qualità del vino.
Perfino il maestro di
tavola ne elogiò la qualità, complimentandosi, con i padroni di casa, per aver
servito il vino migliore alla fine, contrariamente a quanto veniva usualmente
fatto.
Anche i padri degli sposi, che ancora stavano
rimproverandosi, e erano all’oscuro di quanto avvenuto, confusi, si aggiravano
tra gli invitati, senza capire nulla.
Solo il mio sguardo,
complice con la mia amica che, di nuovo, era tornata sorridente, ogni tanto si
posava sul mio Gesù, trattenendo a stento un grande desiderio di abbracciarlo.
F. Montuschi
| Festa del papà |
PAPA': QUALE
RESPONSABILITA' OGGI ?
I n un periodo come questo, in cui si sente sempre più spesso
parlare di crisi economica, di incertezze per il lavoro, di un futuro negativo,
ci si domanda sempre più di frequente, quale responsabilità oggi ha un papà.
Ma è proprio vero che i papà si domandano quale
responsabilità hanno per il proprio figlio?
Forse già sarebbe un passo importante che tutti noi papà ci
ponessimo questa domanda, perché vorrebbe dire che siamo in cammino, siamo in
ricerca di una risposta.
Un papà, per i suoi bambini, è visto come un modello da
seguire, soprattutto fino alla fase adolescenziale, in cui si cresce e si
matura attraverso l’esempio che i genitori danno ai propri figli.
Forse è proprio questa la responsabilità maggiore per un
papà, essere un modello. Ma cosa vuol dire per noi cristiani essere un modello?
Quale è il nostro modello?.
Potremmo spendere le nostre forze per non far mai mancare i
vestiti, anche quelli firmati, ai nostri bambini; potremmo impiegare tutte le
nostre energie per garantire una casa ai nostri figli; potremmo lavorare tutto
il giorno per poter sfamare i nostri figli, per mandarli all’Università, per
permettergli di uscire la sera con gli amici. Ma se ci pensiamo bene, tutti
questi nostri sforzi, sarebbero vani ed inutili, se il nostro maggiore sforzo
non fosse quello di Essere lo Specchio di
Gesù. Ma cosa vuol dire questo?
Se un papà desse tutte le cose materiali al proprio figlio,
ma non gli trasmettesse l’Amore di Gesù, su quale strada porterà il proprio
bambino?
Essere specchio di Gesù vuol dire educare con pazienza il
proprio figlio, rispettare i suoi tempi, i suoi interessi, le sue opinioni ed i
suoi carismi. Vuol dire non considerarlo un oggetto di proprio possesso, ma un
dono di Dio, libero di fare le sue scelte che vanno guidate ed indirizzate con
amore. Essere lo specchio di Gesù, vuol dire riflettere sui propri bambini
quell’ amore immenso, tenero e non invadente che Dio ha nei nostri confronti.
Se penso quindi alla responsabilità maggiore che ho nei
confronti dei miei figli, mi viene da pensare che è quella di Amare con tutte
le mie forze e con tutto me stesso, Dio e mia Moglie, perché solo così potrò
donargli il vero esempio di coerenza, di fede, di uomo, ed essere rispettato e
stimato da loro.
Sono sicuro, che nonostante le scelte che i nostri figli
dovranno affrontare nella loro vita, giuste o sbagliate che siano, l’esempio di
un uomo capace di amare con coerenza Dio, la propria Moglie ed i propri figli,
possano mettere un sigillo nel cuore di un ragazzo, che lo accompagnerà per
tutta la vita. Le cose materiali verranno di conseguenza, e se dovessero
mancare, non crollerebbero le fondamenta di un uomo che ha basato la propria
vita sul Signore.
Forse queste parole sembreranno banali, scontate, o
“forzate”, ma è proprio questo il mio pensiero, e la via che cerco di vivere
ogni giorno, con tutte le mie debolezze e difficoltà, ma certo che la speranza
e la certezza di una vita felice possiamo trovarla solo in Cristo Risorto.
Michele, un papà
| San Giuseppe
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FESTA
DI SAN GIUSEPPE IN ITALIA
Il 19 marzo è la festa di San
Giuseppe: la festa del Papà, un giorno speciale per tutti gli uomini che hanno
avuto l'onore e l'onere della paternità, soprattutto oggi che questa figura è
sempre più rivalutata nell'ambito della famiglia.
Inoltre Giuseppe è il Santo protettore dei più poveri, dei falegnami, nonché
delle ragazze: i più deboli meritano la protezione di uno dei santi più
importanti. Fino a qualche tempo fa
questa era una festa nazionale, ma da quando si è trasformata in un giorno
feriale qualunque, i festeggiamenti sono diminuiti. Nonostante ciò, in Italia
rimane una festa amata e sentita dalla popolazione, soprattutto del sud, dove
il nome Giuseppe è molto usato con i rispettivi diminutivi. Varie
sono le celebrazioni e le feste che corrono in suo onore su tutta la penisola,
molto spesso legate ai falò ed alle così dette zeppole, nonché ai famosi bigné
di San Giuseppe. In quest'occasione si bruciano i residui del raccolto
sui campi, ed enormi cataste di legna sono accese ai margini delle piazze.
Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni lo scavalcano con grandi salti, e le
vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono
accompagnati dalla preparazione delle "zeppole", le famose frittelle di
S. Giuseppe, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il
piatto tipico di questa festa. A Roma la preparazione delle zeppole si affianca
a quella dei bigné di San Giuseppe, ed acquista un fervore particolare, tanto
che, in passato, ad ogni angolo di strada era possibile trovare un banco di
frittelle, e tutta la città era addobbata da festose decorazioni. In questo giorno, si ricorda
la sacra coppia di giovani sposi che, in un paese straniero ed in attesa del
loro Bambino, si videro rifiutare la carità di un riparo per la notte per
consentire a Maria di poter dare alla luce il Figlio dell'uomo. Questo atto,
che viola due sacri doveri: l'ospitalità e l'amore familiare, viene ricordato
in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale. Così in alcuni
paesi della Sicilia, in questo giorno, si usava invitare i poveri al banchetto
di San Giuseppe: un sacerdote benediceva la tavola, ed i poveri erano serviti
dal padrone di casa. In alcune città, il banchetto veniva addirittura allestito
all'interno della Chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo
predicava per nove volte, tante quante le pietanze che venivano servite. Nella maremma, secondo la tradizione il 19 marzo, di prima mattina, uomini e
donne si recavano lungo l'antica strada per Sovana, alla "Cava di San
Giuseppe", dove è conservata in una nicchia nel tufo, una immagine del Santo.
Gli uomini costruivano lunghe torce che accendevano al tramonto, dirigendosi
verso il paese in processione. I resti delle torce finivano di ardere in un
grande falò nella piazzetta. Al termine del rito gli organizzatori della festa
offrono ai presenti il dolce tipico della ricorrenza: le frittelle di riso.
Ovviamente, l’evento col passare degli anni ha subito varie modifiche. Il 19 marzo è la festa di S. Giuseppe ed il Santo trova
numerosi devoti nella cittadina di Scicli,
in provincia di Ragusa. Qui il Santo è festeggiato con la
"cavalcata", che ricorda la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. I
cavalli ed i muli impegnati in tale manifestazione sono addobbati a festa con
dei fiori stagionali e sono preceduti nel loro corteo da tre figuranti che
rappresentano la Sacra Famiglia. Quando il corteo passa per la città, i fedeli
accendono dei falò. Molte sono le tradizioni da
raccontare, ma ho voluto raccogliere qui le più caratteristiche. Auguro una felice festa di
San Giuseppe a tutti, in particolar modo ad ogni papà.
Anna
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| San Giuseppe |
San Giuseppe e la Quaresima
I Santi Vangeli ci danno poche notizie della figura di
Giuseppe. Presumibilmente morì negli anni dell’infanzia di Gesù.
Infatti nel periodo della vita pubblica del Figlio di Dio
solamente sua madre Maria è quella che vediamo spesso al suo fianco.
Soprattutto sotto la croce è una delle poche che non è
fuggita ma ha condiviso il dolore di quel suo unico figlio.
Se Giuseppe fosse stato ancora in vita anche lui non sarebbe
scappato ma avrebbe stretto al petto Maria, ai piedi della croce, in quel
momento umanamente cosi straziante e tragico.
Ma Giuseppe anche se non ha potuto accompagnare fisicamente
Gesù nella sua salita al Calvario avrà seguito suo Figlio con il cuore sperando
che la tragedia che stava vivendo passasse presto.
Immagino anche l’emozione che avrebbe provato Giuseppe se
avesse potuto stare accanto a Gesù nei suoi ultimi giorni di vita quando ha
lavato i piedi agli apostoli o durante l’istituzione dell’Eucaristia
nell’ultima cena.
Si proprio quel pargoletto nato in una fredda notte a
Betlemme, nell’anonimato più assoluto, poi fatto uomo è colui che si è caricato
sulle sue spalle i peccati di tutti gli uomini per portarli alla salvezza.
A Giuseppe è stato forse risparmiato il dolore umano della
perdita di un figlio. Lui che aveva affrontato già la dura prova di accettare e
crescere un figlio non suo, dopo averlo tanto amato, non poteva anche vederlo
morire tra atroci sofferenze.
Chiediamo a Giuseppe di intercedere presso il Padre per far
si che il nostro cammino quaresimale sia una riscoperta vera della nostra fede
per poter così arrivare al giorno di Pasqua consapevoli di aver di aver
seminato nel nostro cuore qualcosa di unico e bello che presto porterà frutto.
Andrea
| Carnevale |
“Festa di
carnevale a San Cesareo:
A carnevale
ogni colore vale”
Domenica 22 febbraio, l’associazione giovanile “Amici di San
Giuseppe” in collaborazione con il Comune di San Cesareo, ha organizzato in piazza
Giulio Cesare una bellissima festa di carnevale. Il tema scelto dai ragazzi è
stato “A carnevale ogni colore vale”.
A differenza dell’anno scorso dove l’associazione aveva organizzato un evento
nei capannoni del percorso fieristico in via Maremmana III, quest’anno, gli
“Amici di San Giuseppe” hanno voluto riempire lo spazio di fronte alla Chiesa
di colori, maschere cotillons e tanta ma tanta allegria. Grazie all’impegno gratuito dei ragazzi dell’associazione e
al contributo economico erogato dal Comune, utilizzato interamente per pagare
gli artisti di strada, manifesti pubblicitari, coriandoli, palloncini e molteplici
decorazioni, è stato possibile trascorrere un meraviglioso pomeriggio di festa.
Si è usata la ricorrenza più colorata dell’anno per esprimere un concetto
importante: sono i molti colori, cioè le diversità etniche, religiose e di
cultura, ad arricchirci e a rendere il mondo un arcobaleno variegato di
bellezza. Per i bambini che si divertono con i coriandoli non esistono
diversità di razza perché loro, giocando, socializzano col bimbo di diverso
colore senza nessuna discriminazione. La festa si è svolta dalle 15.00 alle
18.00 circa: famiglie, piccoli, adulti e anziani hanno partecipato ad un
meraviglioso spettacolo fatto dagli artisti di strada oltre che dalle immancabili
maschere carnevalesche.
La festa è stata un successo. Tanta gente ha assistito ai
giochi di questi personaggi seguiti dagli sguardi attoniti e sbalorditi dei
bambini. Tutto arricchito poi dalla musica e dall’animazione dei ragazzi
dell’associazione. Per una volta non c’è stata la tradizionale sfilata dei
carri allegorici, ma il divertimento è stato assicurato in quanto è stato organizzato
il pomeriggio in modo diverso e originale, per uno scopo primario: far
divertire, divertendosi!
Tutto si è concluso come da copione intorno alle 18.00 con
la speranza di aver compiaciuto tutte le persone che hanno partecipato numerose
e con l’arrivederci al prossimo anno dove verrà fatto sicuramente tutto il
dovuto per divertire e allietare la gente.
Gianluca
| Cinema |
LA NOTTE DEGLI OSCAR
2009
Una notte forse meno
eccezionale del solito ma comunque molto intensa quella degli Oscar 2009, che
ha visto trionfare The
Millionaire lasciando solo tre statuette al plurinominato Il curioso
caso di Benjamin Button. La pellicola di Danny Boyle ha letteralmente
stravinto portandosi a casa ben otto statuette tra cui miglior
film, miglior regia e miglior sceneggiatura. Il premio di miglior attore è
andato a Sean Penn per la sua
interpretazione in Milk, mentre
quello di miglior attore non protagonista non poteva che andare a Heath Ledger che ha
vestito i panni del Joker in Il Cavaliere
Oscuro di Christopher
Nolan.
Grande soddisfazione per Kate
Winslet che finalmente dopo tante nomination e mai premi, si è aggiudicata
l'ambita statuetta di miglior attrice per The Reader,
mentre il premio di miglior attrice non protagonista è andato a Penelope Cruz per Vicky Cristina
Barcelona. Il film giapponese Departures ha battuto gli altri per la categoria
miglior film straniero mentre il robottino romanticone Wall-E ha
vinto come miglior film di animazione.
Alessio
| Attività parrocchiali |
Recita del Santo Rosario
Ogni giorno alle ore 7,00
Sabato, Domenica e festivi ore 7,30
Incontro di preghiera gruppo San Pio
Lunedì ore 17.00
Adorazione Eucaristica
Dal Lunedì al Sabato dalle ore 6.00 alle ore 23.00 inoltre il martedì e il venerdì Adorazione Notturna
Coroncina della Misericordia
Dal Lunedì al Sabato ore 15.00
Prove coro adulti
Mercoledì ore 21.00
Prove coro giovani
Venerdi ore 21.00
Incontro Gruppo Giovani
Lunedì ore 21.00
Incontro Gruppo Giovanissimi
Martedì ore 18,00
Incontro Azione Cattolica Adulti
Giovedì ore 17,00
Incontro gruppo fidanzati
Martedì ore 20,00
Incontro gruppo catechisti
Lunedì ore 19.00
Incontro gruppo caritas
Giovedì ore 19,00
Confessioni
Sabato dalle ore 17.00 alle 17.30
Sante Messe Domenicali
Ore 8.00, 10.00, 11.30 e 17.30
Feriale: 17.30
Incontro comunità Neocatecumenale
Martedì ore 21,00 la Parola di Dio
Sabato ore 21,00 cel. Eucaristica
Adorazione gruppo famiglie
Mercoledì ore 19,00 in famiglia
Giovedì ore 20,00 in chiesa
Programma Emittente Parrocchiale:
Ore 6.45: Santo Rosario;
Ore 8.00 (Lun e Sab): Lodi e Adorazione Eucaristica;
Ore
15.00:
Coroncina della Misericordia;
Ore 16.00 (Lun e Ven): Lettura Spirituale;
Ore
17.00: Santo
Rosario;
Ore
17.30: Santa
Messa;
Ore 18.00:
Adorazione Eucaristica;
Ore 8.00, 10,00 11,30 e 17.30: Sante Messe Domenicali
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