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settimanale della Diocesi di
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Anno XXXIV
n. 13
6 aprile 2001 |
attualità
A
Rovigo si è parlato anche della situazione locale
La Romagna sprofonda
di Cristiano
Riciputi
Centimetro dopo centimetro il terreno si abbassa, sprofonda silenziosamente senza alcun segnale che faccia notare differenze all'occhio umano. Eppure, il susseguirsi annuale di alluvioni devastanti, che mettono in ginocchio case, campi e aziende, non è altro che l'espressione in superficie della subsidenza, l'abbassamento del livello del suolo. Il terreno scende e le acque lo invadono. Ne sono esempio lampante le alluvioni del 7 e 8 ottobre 1996, 1 dicembre '97, e quelle del 30 agosto '99 a Cesena e del novembre dello stesso anno nella zona di Cesenatico. Ma la riviera ha forse subito uno scempio ancor maggiore. Negli anni settanta Cesenatico e Valverde erano rinomate per la profondità della spiaggia, ampia oltre un centinaio di metri. Oggi non rimangono che i ricordi e le fotografie. A Valverde, ad esempio, la spiaggia si è ridotta a pochi metri e l'acqua lambisce gli stabilimenti balneari, protetti da sgradevoli barriere in cemento. E sempre più spesso l'acqua tracima dal porto canale della città invadendo strade, negozi e abitazioni. Negli ultimi sessant'anni Cesenatico è sprofondata di 120 centimetri, con un ritmo vertiginoso pari a 5 centimetri l'anno fra l'84 e l'87. Dei problemi della costa romagnola se ne è parlato anche al recente convegno nazionale Fisc di Rovigo, incentrato sul tema ambientale.
"Ritengo che i litorali romagnoli siano ormai prossimi al collasso - ha spiegato Mario Zambon, studioso di subsidenza - e il tutto è causato dal prelievo di gas metano e idrocarburi dal sottosuolo, nonché dall'emungimento di acqua".
Zambon ha criticato le concessioni che l'Eni ha ricevuto per la coltivazione, in gergo tecnico equivale a estrazione, di gas naturali in Adriatico, all'altezza del Delta del Po e di Chioggia. "Queste coste hanno il destino segnato - ha aggiunto l'esperto - se l'estrazione andrà avanti. E l'esempio è sotto gli occhi di tutti. E' sufficiente osservare le attuali coste romagnole paragonandole a come erano venti o trenta anni fa. Fra qualche decina di anni anche il litorale emiliano e veneto subiranno la stessa sorte, se continuerà la coltivazione di idrocarburi in Adriatico".
A contraddire Zambon ci ha pensato l'ex ministro all'ambiente Ronchi, firmatario delle licenze di coltivazione. "Secondo i modelli matematici realizzati da esperti - ha spiegato Ronchi - le estrazioni di gas dei prossimi anni al largo della costa non indurranno ad alcun fenomeno di subsidenza". |
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