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Anno XXXIV
n. 13
6 aprile 2001 |
prima
pagina
Intervista
ad Arturo Alberti, responsabile della Compagnia delle Opere
Una rete di servizi per la persona
di Arianna Maroni
Ogni persona per crescere ha bisogno di decentrarsi da se stessa ed entrare in relazione con altri uomini. Questo rapporto da frutto all'educazione intesa come la presa di coscienza di aver sempre bisogno di crescere in relazione reciproca con l'altro per poter imparare ad interpretare la realtà.
La compagnia delle Opere, nata nel 1986 dall'aggregazione di adulti provenienti da Comunione e Liberazione, valorizza proprio la persona e l'educazione permanente della stessa. All'inizio non c'era la pretesa di costituire un'associazione di categoria ma solo di formare una rete di servizi utili agli aderenti, portando avanti una legislazione che favorisce lo sviluppo del non profit. Anche a Cesena ha sede la Compagnia delle Opere per questo abbiamo ritenuto opportuno fare qualche domanda a Arturo Alberti, medico cesenate e responsabile della Compagnia in città.
Come è strutturata a livello nazionale e locale la Compagnia?
Adesso è divisa in due grandi settori: uno è quello del non profit a cui fanno riferimento cooperative sociali, scuole, centri di volontariato per i minori e per lo sviluppo internazionale e l'altro è quello del profit cioè aziende, studi commerciali, professionali che ritrovano nella compagnia delle opere un aiuto, una possibilità di crescita di servizi, di mercati internazionali.
Si è svolto recentemente un convegno nazionale: quali le tematiche principali?
Sostanzialmente sono state due: una la riaffermazione del principio di sussidarietà, cioè chiediamo alla società di riconoscere i soggetti privati, sia a fini di lucro che non profit, e di favorirne la crescita attraverso il riconoscimento che il bene pubblico può essere fatto non solo da organismi statali ma da chiunque si pone nell'ottica di dare una risposta al bisogno altrui. A noi sta a cuore la crescita della persona.
Il secondo punto su cui ci siamo soffermati è quello di rilanciare una nuova concezione di non profit, non solo inteso come volontariato ma, soprattutto, come capacità di impreditorialità, di costruzione di opere efficienti dove il capitale investito non ritorna indietro.
Per sostenere il non profit occorrono degli strumenti che in Italia sono ancora inadeguati: mi riferisco all'aspetto fiscale cioè chi dona denaro dovrebbe avere il beneficio; un altro è avere una legislazione che dia dei vantaggi al non profit in termini di assunzione del personale, di regolamentazione interna per esempio.
Dentro questi due concetti base viene lanciata l'idea dei "bonus" che permettano al cittadino, nell'ambito di un sistema misto pubblico-privato, la libera scelta tra le diverse offerte di servizi sociali, assistenziali, sanitari ed educativi.
A Cesena quando è nata la Compagnia delle Opere?
Negli anni '90 nel nostro territorio c'era solo una sede riconosciuta a livello nazionale. Ultimamente c'è stata una ristrutturazione, cioè abbiamo costituito un'associazione di dimensione provinciale, Forlì-Cesena: adesso abbiamo un nostro statuto e direttivo. Recentemente al CdO di Cesena e Forlì ha aderito anche un'altra associazione quella dei Liberi imprenditori (Ali) di Forlì per allargare ad entrambe la rete delle convenzioni a cui poter fare riferimento. Maggiori organizzazioni locali e in Italia
Le principali affiliazioni del non profit a Cesena che aderiscono sono:
-
il
Disegno che opera nel mondo dell'handicap da ormai 15 anni
-
Diesse che è l'associazione degli
insegnanti
-
Avsi
-
Centro di solidarietà che è un servizio diretto dal geometra Bruno Rossi di Savignano nato per favorire la formazione e inserimento al lavoro ai giovani; in questi ultimi mesi hanno trovato il lavoro ad una ventina di ragazzi.
-
Società
dell'allegria di don Agostino Tisselli nata per organizzare i centri estivi a Cesenatico e dalla quale si è costituito 5 anni fa il "CD
Vertiamo"che è un laboratorio musicale
-
consultorio diocesano della
famiglia e una cooperativa di esperti nelle problematiche familiari.
-
numerosi studi medico-legali si sono associati per garantire convenzioni agli aderenti.
In Italia il CdO è presente in 17 regioni con 34 sedi: 15.000 imprese di cui 1.000 sono organizzazioni non profit per un totale di 200.000 persone socie.
Le opere associative del non profit di maggior rilievo sono:
-
associazione italiana
centri culturali
-
associazione
La strada
-
Avsi
-
centri di solidarietà
-
consorzio scuole e lavoro
-
emporio dei lavori
-
famiglie per l'accoglienza
-
federazione opere educative
-
fondazione banco
alimentare
-
banco
farmaceutico
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