San Felice S. Felice e S. Maria Madre della Chiesa
Torrione Alto (Salerno)  
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In riflessione con don Luigi
(Pasqua 2013)

Papa Francesco dona un input fondamentale alla Chiesa: "Camminare, edificare, confessare Gesù Cristo Crocifisso".
Preghiamo perché la Croce sia la prima lettera dell'alfabeto nel nostro vivere.
L'augurio di Don Luigi ai collaboratori, ai vari responsabili e alla comunità: perché mille mani, spezzando il pane insieme, collaborino a che si possa volare in cieli infiniti e a che possa sbocciare un fiore nel rettangolo di gioco, che è la vita.
Auguri di Pace...


In riflessione con don Luigi
(Marzo 2013)

La Quaresima: Tempo di verifica andando alla Pasqua...
Sia un tempo di riflessione e preghiera nel nostro essere Chiesa "coraggiosa e testimone di Cristo".
Preghiamo per il Papa Emerito Benedetto XVI per la pagina storica ed epocale del 28 febbraio 2013, per la Chiesa e per il mondo. Ci ha dato un messaggio di sofferenza, di silenzio, di umiltà e di coraggio senza aver paura della 'Croce'. Preghiamo perché sulla barca della vita, che spesso viaggia in un mare di tempesta, ci sia speranza.


  La Fede   T. Lasconi

La Fede è la roccia per non temere i venti e le tempeste della vita. Ma è anche le ali per chi decide di volare alto.
La Fede è l'ancora che dà la sicurezza nei momenti del dubbio e dell'incertezza. Ma è anche la vela che ti permette di prendere il largo.
La Fede è scommettere sula vita qui, ora, per sempre.
La Fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono. EB. 11,1


In riflessione con don Luigi
(Novembre 2012)

L'anno della fede ci spinge a vivere il nostro essere Chiesa, popolo di Dio in cammino; per intuire che il cuore della comunità è l'Eucaristia.
Dico gratitudine per la partecipazione attenta e numerosa all'Eucaristia al liceo De Sanctis insieme a Sua Ecc. Mons. Moretti ed esprimo il mio plauso al gruppo corale parrocchiale, nella musica e nel canto, e a quanti hanno donato un servizio liturgico.


In riflessione con don Luigi
(Ottobre 2011)

 Carissimi,   iniziando il nuovo anno pastorale, in linea ai temi 'Ripartire da Cristo', vi diciamo, senza spegnere il sorriso di Dio nel vivere esistenziale e senza mortificare la fantasia di Dio, nell'accoglienza, nella preghiera, nella carità: progetteremo il nostro itinerario attorno all'Eucarestia, insieme, in rapporto ai lontani, a quelli che sono alla porta e a quelli che si sforzano di vivere l'essere Chiesa.
Con i corresponsabili vi proporremo gli impegni in rapporto alla famiglia, agli adulti, ai giovani e ai ragazzi, impegno e presenza dagli ammalati.
Punto fondamentale l'Eucarestia, progettando gesti di solidarietà, ed essere Chiesa missionaria. Nostro impegno rendere vivo ancora di più il cammino parrocchia.


L'augurio di don Luigi
(Pasqua 2011)

Il nostro agire sia spinto dalla forza del rischio,
progettandolo protesi nel futuro...
altrimenti saremo cisterne screpolate.
Oltre le nuvole, se giochiamo con il Signore,
creeremo gioia vera nell'essere un popolo in cammino
capace di 'vivere' la Pasqua.
Dove il cuore è fermo alla sofferenza,
ad una ferita, ad una lacrima segreta,
ad una croce...  ci sia resurrezione...
e riscopriamo nel petto un cuore di carne
e la forza di vivere con coraggio la fede
nella carità per un cammino di pace
senza mortificare la fantasia di Dio.


In riflessione con don Luigi
(Quaresima 2011)

Tempo di Carità, Preghiera, ascolto della Parola
Nell'agire umano la parola è una dimensione necessaria per comunicare con gli altri, ma lo è anche il silenzio, elemento che nelle azioni liturgiche è capace di promuovere la partecipazone attiva dei fedeli.
La Costituzione conciliare sulla liturgia afferma: «Si osservi anche, a tempo debito, il sacro silenzio» (Sacrosantum Concilium, n.30). La stessa raccomandazione è ripresa e precisata dai Praenotanda del Messale: «Si deve osservare a suo tempo, come parte della celebrazione, il sacro silenzio. La sua natura dipende dal momento in cui ha luogo nelle singole celebrazioni» (Praenotanda, n.23).
Il silenzio è una parte, un momento proprio di ogni liturgia, così come lo sono la parola, il gesto, il canto, il movimento. Nella celebrazione dell'Eucarestia è bene rispettare il silenzio perché «durante l'atto penitenziale e dopo l'invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o l'omelia, è un richiamo a meditare brevemente ciò che si è ascoltato; dopo la comunione favorisce la preghiera interiore di lode e di ringraziamento» (Praenotanda, n.24).
Queste pause di silenzio sono prescritte come aspetti propri e parte integrante della celebrazione. Il coinvolgimento riguarda l'intera assemblea e chi la presiede. A volte, purtroppo, il silenzio è disatteso perché ci si lascia prendere dalla fretta, dall'idea che è tempo perso o forse perché non se ne comprende appieno la ricchezza; si preferiscono le parole o si cede a quell'ansia che spinge a celebrare con l'orologio alla mano.


In riflessione con don Luigi
(Natale 2010)

Vieni Signore Gesù, Luce vera del mondo
Rischiara le nostre tenebre,
donaci un cuore libero
per venire incontro a te
con le lampade accese.
Insegnaci a vegliare,
ad eliminare dal nostro cuore
l'orgoglio, l'indifferenza, l'intolleranza,
ad amare e a perdonare.
Fa' che per la debolezza
della nostra fede
non ci stanchiamo di attendere
la tua consolante e umile presenza.



In riflessione con don Luigi
(Quaresima 2010)

In cammino con il Cristo,
popolo mio, scegliete anzitutto
l'adorazione verso il Padre
cui eleverete un'infinita gratitudine
per il suo amore interamente offerto.

Scegliete misericordia
nei vostri occhi e sulle vostre labbra
affinché il rispetto e la dolcezza
già si abbraccino qui sulla terra.

Scegliete la povertà
nel cuore e nelle mani
perché la fraterna condivisione
sia il pane quotidiano
che spezzate col costro prossimo.

Scegliete il vangelo
e spalancategli le porte delle vostre case
ed esso seminerà in voi la sua messe
per la gioia del mondo.

E così, popolo mio,
andrete incontro al Cristo
verso la realizzazione del vostro essere
nella misura senza confini
che il Padre vostro ha scelto per voi!


In riflessione con don Luigi
(Febbraio 2010)

Noi siamo di Cristo   
da 'Occasioni nella Luce'

Rileggo sempre con commozione profonda il brano della prima lettera agli abitanti di Corinto, dove Paolo sottolinea con forza la sua fierezza di appartenere a Cristo, contro tutte le divisioni che serpeggiavano in quella comunità.
Questo sentimento si acuisce in questo tempo così difficile, assumendo l'aria di un impegno.

Oggi i cristiani sono di giorno in giorno messi in minoranza dalla massiccia ed invadente forza che dall'esterno preme, soffocando principi di fede e di morale, scardinando valori essenziali e sacrosanti.
C'è un senso diffuso di sfiducia, di paura, di scoraggiamento, di battaglia perduta.
Ma sono questi i momenti nei quali urge, piú di sempre, far leva sui principi del nostro credo. Dio è il vivente, il padrone della storia, e la nostra povertà di fede è stata forse la causa di tanti cedimenti, per cui è necessario ritrovare alcune qualità fondamentali. Con la fede, approfondita, meditata, praticata, c'è bisogno di unità fra i credenti e di maggior coraggio ed entusiasmo.

Se tutti siamo d'accordo sul problema fede (esiste infatti una generosa ed innegabile ricerca ed uno sforzo di verifica e di conquista), siamo sempre però tanto divisi: Apollo, Cefa, i nomi dei capipartito di Corinto, potrebbero essere facilmente sostituiti con altri noti alla cronaca, o al nostro piccolo mondo diocesano o parrocchiale.
Quanto è negativa questa disgregazione e come favorisce la debolezza, per cui si arriva all'individualismo e all'isolazionismo deleterio e incostruttivo!


In riflessione con don Luigi
(Novembre 2009)

Svelami il tuo volto, Signore
Mostrami il tuo volto Signore
e forse saprò finalmente chi sono.
Il volto del mio Signore ha il colore della pazienza,
il volto del mio Signore
è abbronzato dal sole dell'Amore,
il volto del mio Signore è in colei e in colui
che incrocio ogni giorno sui cammini della mia vita.


In riflessione con don Luigi
(Ottobre 2009)

Da 'Perché io credo in Colui che ha fatto il mondo' del prof. Antonino Zichichi, leggo per voi: Quel Crocifisso nello studio di Pertini

Disse: Toglierlo? Mai!  Per due motivi...
In primo luogo ho un grande rispetto per quell'uomo che è morto sulla croce per dire cose giuste; e poi quel Crocifisso è da molti amato e venerato...
e lei è tra questi, professor Zichichi, io no.

Ed io gliene sono grato per averlo lasciato lì...
rispose.

Però lo dica al Papa puntualmente.
...
E Giovanni Paolo II disse:
Dica al Presidente Pertini che 'la Fede ce l'ha negli occhi'.

Oggi...  noi diciamo rispetto per i sentimenti di qualsiasi religiosità...
ma dobbiamo aver coraggio a testimoniare il nostro essere 'chiesa',
perché è stupendo credere nell' Eros di Dio: la croce e la resurrezione.
La 'Croce', la prima lettera dell'alfabeto per noi... e per Dio.


In riflessione con don Luigi
(Pasqua 2009)

Alla sua tavola nessuno è un numero
ognuno è un amico atteso con trepidazione,
quale che sia l'angustia che ha nel cuore,
quale che sia la decenza del suo abito.
Non serve la carta di identità.
Basta avere fame e rivolgere
a Lui il nostro essere bisognosi!

Venite alla sua tavola, voi che siete feriti,
voi che siete stanchi e oppressi
da orizzonti troppo bassi,
voi che fate errori, voi che vi spezzate
a forza di non essere ascoltati,
voi tutti che piangete, che pregate,
voi tutti che sperate, e di vivere sognate!

Alla sua tavola, Gesù Cristo
passa da ciascuno per servirlo
con sovrabbondanza di amore
riconoscendo in ciascuno un prezioso ospite.
Sarete serviti tutti con la medesima attenzione.
Nessuno lasciato in disparte!

Alla sua tavola non vi sono preferenze
non vi sono primi e ultimi, puri e impuri!
Non vi sono altro che compagni
venuti a ricevere lo stesso pane di vita piena
e lo stesso amore che lì è offerto!

A questa tavola c'è solo comunione
poiché Dio stesso vi unisce e riunisce in Lui
e vi lega strettamente gli uni agli altri:
un'alleanza che nulla può distruggere!

Lasciando la sua tavola c'è un'unica maniera per fare memoria di Lui:
comportarsi come fratelli di pari dignità!


In riflessione con don Luigi
(Quaresima 2009)

In cammino con il Cristo, popolo mio, incontrerete molte persone! Questo perché il Cristo, non preoccupato delle apparenze, della purezza o del peccato, chiama e accoglie ogni genere di umanità su questa lunga strada verso la vita!
Ogni giorno avanzerete insieme. I vostri fratelli e sorelle di cammino sono il vostro prossimo e i vostri simili di umanità. Parlate con loro, ascoltateli, non giudicate nessuno, sosteneteli, perdonateli, amateli e non fate distinzioni tra loro.
Tutti insieme formate la Chiesa, il grande universale popolo in viaggio verso la pienezza quella festosa dimora dove Dio ci attende da sempre per riempirci di infinito!





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