San Felice - Galleria foto S. Felice e S. Maria Madre della Chiesa
Torrione Alto (Salerno)  
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S.Felice in Diocesi



Archivio  Riflessioni


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L' augurio di don Luigi
(Pasqua 2005)

ai collaboratori, ai responsabili dei momenti associativi e alla comunità:
Il nostro agire sia spinto dalla forza del ' rischio ' progettandolo protési nel futuro... altrimenti saremo cisterne screpolate...
Dove il cuore è fermo alla sofferenza, ad una ferita, ad una lacrima segreta, ad una croce ... ci sia resurrezione;
e riscopriamo nel petto un cuore di carne e la forza di vivere con coraggio la fede nella carità per un cammino di 'pace'.


Pensieri 'scomodi' andando alla Pasqua
(Marzo 2005)

Gesù che soffre ci dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali. E ci conceda la forza di inventarci un'esistenza carica di donazione, di preghiera, di coraggio.
Maria, con i suoi occhi feriti, che trova sulla croce il frutto del suo grembo, ci costringa a sospendere una fede solo devozione, ma impegno a dire no a che il bidone della spazzatura o l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
Giuseppe, il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi la nostra superficialità fino a quando non ci lasceremo mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza salute, senza lavoro o con infiniti problemi.
La quaresima ci porti la pace interiore e un desiderio incontenibile di divenire più umani; che poi significa romperla con l'egoismo, riscoprirsi nel petto un cuore di carne, vivere un'esistenza più degna di Colui che è sceso dal cielo per redimerci.
Riecheggiando don Tonino Bello


Pensieri andando alla Pasqua
(Febbraio2005)

In questo tempo di quaresima fermiamo il nostro correre... per chiederci se la nostra corsa stravolgente è solo per arricchire le mura di casa...
e per capire se corriamo poco per scrivere nelle nostre case: tenerezza, perdono, ascolto, dialogo e condivisione...
Un momento in più nel nostro cammino di fede...
-Ritrovarsi nella Via Crucis il venerdì alle 18.00
-Celebrare con gioia la riconciliazione
-Confrontarsi con la Parola di Dio
-Partecipare con assiduità all' Eucaristia
-Vivere momenti di Carità

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In riflessione con don Luigi
(Gennaio 2005)

Segreti e progetti nel pane spezzato...
amare la vita in tutte le sue fasi se non vogliamo che il sole diventi pallido come la luna.
Incontrandoci con Cristo nel mistero eucaristico deve nascere in noi un input di carità e trasformare il nostro stile di vita.
E' attuale il pensiero di San Giovanni Crisòstomo: Vuoi onorare il corpo di Cristo ? Non trascurarlo quando si trova nudo, non rendergli onore qui nel tempio con stoffe di seta per poi trascurarlo fuori, dove patisce freddo e nudità.
Occorre intuire che spezzare il pane deve essere incontro con il fratello.
Non possiamo essere tranquilli se conosciamo che ancora fratelli dormono sotto una carcassa di barca abbandonata sulla spiaggia o su un cartone alla stazione. Rimane sempre un pugno nello stomaco se separiamo il nostro pregare dalla vita.
In questo tempo ecumenico cerchiamo ciò che ci unisce e preghiamo che si possa essere un solo ovile ed un solo pastore...
E perché no, anche nel nostro essere chiesa gioiosa, dialogica, dinamica e solidale. E se il sinodo da celebrare è comunione, scriviamo sentimenti di spezzare il pane insieme.


In riflessione con don Luigi
(Dicembre 2004)

Ed io vado controcorrente !
E' tempo che ritorniamo alla nostra fede gioiosa, dinamica, solidale e dialogica... Perché in rapporto a i Santi abbiamo un carnevale prenatalizio creando e prendendo da altre geografie maschere e zucche ?
Perché Babbo Natale ha preso il posto del "Natale" e la befana quello dell' "Epifania" ; perché la pasquetta quello della "Pasqua" e il ferragosto quello dell' "Assunta" ?
Non vi sembra che tra le mani non abbiamo quasi più niente ?
Sforziamoci invece di crescere nella Fede per non essere acqua stagnante e Chiesa inerte. Noi emarginiamo Dio e Lui sceglie noi ancora: il Natale.
Festa facciamo... ma sia impegno e testimonianza di Amore.
Natale deve essere nostalgia di Dio e non un momento da calendario.
Per un mondo di pace il nostro Dio si fa Bambino.


In riflessione con don Luigi
(Novembre 2004)

Non cadere nella dimensione-ricerca di voler trovare Dio all'esterno di noi, perché Egli è dentro di noi. Se, spinti dalla nostalgia di Dio, vogliamo porci alla Sua ricerca ricordiamo che Lo troviamo non nelle "parole" ma sul volto del fratello, nella Parola e nell'Eucarestia.
Questo il nostro impegno triplice, se vogliamo testimoniare anche a chi è 'alla soglia' o lontano' l'inquietudine della esperienza di Dio, che è valida se diventa esperienza d'amore.
Cerchiamo di intuire che il nostro essere comunità parrocchiale non è uno scenario all'orizzonte del palco, ma sul Rettangolo di gioco della vita.
Oggi, spesso, nasciamo Chiesa nel Battesimo e non lo diventiamo mai. Scriviamo nel nostro cuore: silenzio, ascolto, Eucarestia, condivisione.



Aprile 2005  -  Ottobre 2005
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