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07 dicembre 2004

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QuiPerTe Il tema, come ogni anno, si traduce in uno slogan: “QUI PER TE”. Esso interpreta la preghiera come un tempo e uno spazio prezioso: QUI, un “kairos”, un “momento favorevole” che si traduce in una presenza infinita, reale, trasformante. È il QUI che fa della preghiera un momento vivo, non astratto o nebuloso, non vuoto e noioso, capace di trasformare una giornata e tutta la vita. È il QUI del cuore, del tutto, dell’esserci e del sentire che Dio è con noi, ora e per sempre. C’è poi nello slogan un PER, scritto con una Croce, la Croce di Gesù. La preghiera è consegnata come preghiera unica e ineguagliabile, quella di Gesù, la preghiera è stare con Gesù sulla Croce, Croce che diviene un ponte, un arcobaleno, attraverso il quale Gesù è la strada che conduce al cielo. PER TE può indicare tanto l’origine dell’incontro misterioso che è ogni preghiera – la sorgente di essa è l’iniziativa di Dio in Cristo Gesù – quanto il fine, il punto di arrivo, che è sempre una maggiore comunione con Dio in Cristo Gesù. Il PER è simbolo anche del dono, del moltiplicarsi delle cose umili che divengono la scelta privilegiata dell’agire di Dio. Il tempo, il modo, il cuore della preghiera sono il PER, croce e dono, che trasfigura la nostra esistenza. Un bambino con la mani alzate al cielo completa l’arcobaleno: le nostre mani alzate nella preghiera sono infatti segno del nostro desiderio di salire a Dio e anche di accogliere i doni che Dio ci affida. Nell’immagine grafica dello slogan il TE è misterioso: è segno umile della nostra consapevolezza che Dio non lo si possiede, che la preghiera stessa, come ogni cosa, è dono Suo, che nulla lo può catturar e che il dialogo che Dio ci apre nella preghiera è prezioso e delicato. Ad esso ci accostiamo con autentica umiltà, con semplicità e fiducia, accogliendo il dono dello Spirito che parla in noi e ci fa esprimere ogni giorno con un “Abbà, Padre”.