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Il predecessore

 

 

 

 

 

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I PARROCI
co-parroco: don Luca Andolfi
parroco: don Alberto Brugioni
co-parroco: don Riccardo Micheli
 
COME CONTATTARE I NUOVI PARROCI
 

I parroci sono reperibili ai seguenti numeri telefonici:

  • don Alberto Brugioni: email: alberto.brugioni@tin.it
    • tel: 0583 330079 (Parrocchia) con dirottamento di chiamata su 340 3232249;
  • don Luca Andolfi: email: donlucaandolfi@gmail.com
    • tel: 348 7639318
  • don Riccardo Micheli: riccardomic@gmail.com
    • tel: 328 2329351
  • in alternativa (per tutti):
    • tel: 0583 330279 (Seminario Arcivescovile)
 
Gli altri parroci della sottozona (Valfreddana: Unità pastorale Sud) clicca QUI
 

Lettere del Parroco (anno corrente):

 

 
Archivio delle lettere del Parroco:
 
Lettere
anno mesi
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2011
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Omelie del Parroco:

 

Omelia alla Festa della Madonna del Rosario
Don Alberto Brugioni

Indicazioni per il Cammino delle nostre Parrocchie per l’anno 12 -13

Introduzione
Tra pochi giorni inizierà l’anno della fede indetto da Benedetto XVI e precisamente l’11 Ottobre. Con questa festa ci disponiamo a celebrarlo e a viverlo con la Chiesa universale, con la nostra Diocesi e come Comunità parrocchiali sparse sul territorio. Anno da vivere intensamente in famiglia e personalmente, assumendo l’impegno di nutrire la fede con la formazione permanente, con la luce della Parola di Dio proclamata e celebrata in Chiesa, letta e riflettuta nelle case e soprattutto con l’intensificare la preghiera comunitaria e liturgia.

Maria donna di fede: Beata perché hai creduto
Questa festa Mariana, ci porta a vivere da figli di Maria e da lei impariamo a vivere la fede. Ha accolto la Parola, al punto tale che in lei questa parola si è fatta carne; ciò avviene anche in noi, mediante la fede Gesù prende volto, gesto, corpo in ciascuno e noi lo portiamo in noi, e lo portiamo agli altri. Maria si alzò, andò in fretta entrò salutò,…
Facciamo nostri i verbi di movimento di Maria
Alzarci! È il primo movimento di chi è fermo, sdraiato, addormentato, o morto dentro …
Andare! Equivale a uscire camminare avere una meta …
Entrare! Indica l’arrivo e lo stare in un luogo con altri, vuol dire mettersi in relazione e condividere, si fa con il saluto e con l’ascolto.
Sono altrettanto interessanti i luoghi del cammino e della meta: la regione montuosa, la città, la casa… Sono questi i nostri luoghi della fede e della testimonianza: Ogni cammino di fede e cammino in salita in regione montuosa, implica essenziale per il viaggio fatica e salita. La meta del cristiano, come quella di Maria è la “città” – i cristiani portano il vangelo di Gesù, nella città degli uomini, equivale a dire, nella cultura, nel lavoro, nel sociale, nel politico, nell’economia La vita di fede entra nelle Case, va riportata in casa nostra e altrui, nella casa che è il luogo privilegiato dell’amore, della vita, della compagnia, dell’educazione e dei bisogni dei più deboli, siano essi i bambini o gli anziani e gli ammalati. Visitata dall’Angelo Gabriele, Maria restituisce la visita visitando Elisabetta e colma di gioia per l’incontro prega e canta le opere del Signore Dice un santo vescovo (Ambrogio da Milano) « Sia in ciascuno l’anima di Maria a magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria a esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la madre di Cristo, secondo la fede tutte le anime generano Cristo; ognuna infatti accoglie in sé il Verbo di Dio… » Siamo invitati a far sì che nella nostra anima e nella nostra vita il Signore trovi una dimora. Non dobbiamo solo portarlo nel cuore, ma dobbiamo portarlo al mondo, cosicché anche noi possiamo generare Cristo per i nostri tempi. Preghiamo il Signore perché ci aiuti a magnificarlo con lo spirito e l’anima di Maria e a portare di nuovo Cristo al nostro mondo. Il Papa indicendo l’anno della fede ci invita ad attraversare la “porta della fede” simboleggiata dalla porta delle nostre Chiese. Entriamo per venire ad ascoltarla Parola e celebrare i santi misteri, usciamo per portare agli altri quello che abbiamo ascoltato e vissuto. Occorre ritrovare entusiasmo per questo prezioso movimento di entrata e di uscita dalla Chiesa.
La fede non è più un presupposto ovvio e scontato. L’umanità di oggi è molto cambiata, non è più culturalmente cristiana. È accaduto quello che capita ad una casa non più abitata, diventa diroccata e invasa da animali, alberi e spine. È accaduto quello che capita quando i campi non sono più coltivati da anni, diventano bosco pieni di erba cattiva, impenetrabili e irriconoscibili. E non tappiamoci gli occhi, un po’ di questo è accaduto anche dentro di noi.
“L’anno della fede è un invito ad una autentica e rinnovata conversione al Signore, Unico Salvatore del mondo”. Una conversione non solo morale, ma di cultura, di mentalità, di formazione.
I 50 anni del Concilio Vat II sono per ritrovare le fonti della Pentecoste del XX secolo, i 20 anni del Catechismo della Chiesa cattolica, snobbato e sconosciuto ai più, servono per ridare i fondamenti della fede a partire dal Credo, non più solamente detto con le labbra, ma con la convinzione del cuore e della vita.
Il nostro arcivescovo nella sua Lettera ai Cristiani, riprende tutte queste sollecitazioni e ci chiede di prendere coscienza come Chiesa di chi siamo, quali le nostre radici e dove andiamo. Ci propone l’essenziale per la nostra Comunità: dicendoci e ripetendoci instancabilmente: il primato della Parola, la Centralità dell’Eucaristia domenicale, la formazione permanente per una coerenza tra la fede e la vita. Cose tutte che a parole sappiamo, ma occorre tradurre in fatti, scelte e vita concreta.

Chiudo con le parole di Benedetto XVI “La Parola del Signore corra e sia glorificata” (2Ts 3,1): possa questo Anno della fede rendere sempre più saldo il rapporto con Cristo Signore, poiché solo in Lui vi è la certezza per guardare al futuro e la garanzia di un amore autentico e duraturo. La vita dei cristiani conosce l’esperienza della gioia e quella della sofferenza. Noi crediamo con ferma certezza che il Signore Gesù ha sconfitto il male e la morte. Con questa sicura fiducia ci affidiamo a Lui: Egli, presente in mezzo a noi, vince il potere del maligno (cfr Lc 11,20) e la Chiesa, comunità visibile della sua misericordia, permane in Lui come segno della riconciliazione definitiva con il Padre. Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata” perché “ha creduto” (Lc 1,45), questo tempo di grazia.


 

Domenica 21 Ottobre 2012

Celebrazione d’inizio anno della fede in Parrocchia

Omelia di don Alberto Brugioni

Introduzione
La liturgia parla più con i gesti e simboli che con le parole, ma occorre capire il senso di ciò che facciamo, per capire chi siamo come credenti radunati in assemblea. La celebrazione di stamani è il terzo passo dell’inizio di questo anno della fede. A Roma e per la Chiesa universale è iniziato Giovedì 11 Ottobre, in Diocesi nostra ieri pomeriggio e stamani inizia nelle parrocchie.

1 - La porta delle Chiesa e la memoria del Battesimo Facendo un ingrasso solenne, processionale ed entrando in chiesa aspersi dall’acqua benedetta, abbiamo fatto memoria che con il battesimo siamo entrati nella Comunità Ecclesiale, comunità dei salvati, e siamo stati incorporati a Cristo. Ogni segno di croce “ravviva in noi l’adesione a Cristo morto e risorto per la nostra salvezza. La “porte delle nostra chiesa” non è una semplice porta di passaggio tra un fuori e un dentro, da un ambiente aperto ad uno chiuso e raccolto; è il simbolo della Porta della Fede e di Cristo Porta del gregge – popolo di Dio.
2 – Guidati e illuminati da Cristo, Vangelo di Dio. L’ingresso solenne del Vangelo che passa attraverso l’assemblea è stato il secondo gesto solenne che abbiamo visto e fatto. Il Vangelo prima di essere ascoltato deve essere “visto”. Elevare il sacro libro è manifestare la presenza santa di Dio in mezzo all’assemblea. L’elevazione del Santo Vangelo sopra le nostre teste compresa quella del celebrante richiama alla superiorità e all’autorità di ogni Parola di Dio su ogni parola umana. Poi il Vangelo è mostrato a tutti perché è destinato a tutti e tutti possano accedere a questa Parola che salva. Infine è questa stessa Parola di Vangelo che crea una relazione tra le persone qui convenute. Poi il Vangelo posto sull’altare ci vuol fare capire che si tratta di una unica mensa, quella della parola e quella del sacrificio eucaristico a cui si fa comunione. Il Vangelo viene baciato come pure l’altare perché entrambi sono il segno di Cristo in mezzo a noi. Infine il Vangelo ci benedice, perché è più di una reliquia, è Cristo stesso che con la sua Parola ci ha parlato e ci benedice.
3 – Fra poco di fronte a Gesù Cristo Parola di Dio Padre faremo solennemente la nostra professione di fede. Il nostro Credo! Si credo! Credo Amen! Cantandolo coralmente venga dal più profondo del cuore, dopo che l’ascolto attraverso l’udito è passato per la mente ed è sceso nell’intimo di noi, ora sgorga come professione e testimonianza.
4 – Papa Benedetto ci ha detto: “Non possiamo accettare che il sale diventi insipido e la luce sia tenuta nascosta. Dobbiamo ritrovare il gusto di nutrisci della Parola di Dio e del pane di Vita offerti a sostegno di quanti sono i suoi discepoli.” – “In questi decenni è avanzata una desertificazione spirituale. Il vuoto si è diffuso. Ma proprio a partire da questa esperienza di deserto, da questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere. Credere in Gesù Cristo è dunque la via per poter giungere in modo definitivo alla salvezza.
5 – Cosa dobbiamo fare? È la domanda che sgorga in noi quando la coscienza viene toccata. Anche Gesù fu interrogato e così rispose: “Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna!” – Questo cibo di vita eterna è insieme il Vangelo e l’Eucaristia. Poi aggiunge: “Questa è l’opera di Dio da fare: Credere in Colui che Egli ha mandato!” – Nulla di straordinario dobbiamo fare, ma fare bene tutto ciò che sveglia la fede, dona la fede, fa crescere la fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio inviato dal Padre.
6 - Ecco un breve elenco di “opere che nutrono la fede e che la Chiesa mette a nostra disposizione. Ognuno di voi in questo anno faccia una scelta sia come singoli che come famiglie, adulti insieme ai ragazzi e giovani.

Ecco le priorità:
- L’Eucaristia domenicale è una fedeltà da confermare per nutrire la fede
- L’anno della fede è un invito ad una rinnovata conversione quindi alla riscoperta della Confessione.
- Non smettiamo di rieducarci alla preghiera e cogliamo le opportunità di incontri di preghiera.
- Partecipare e allargare i gruppi di riflessione sul Vangelo nelle case, sono una inestimabile ricchezza.
- La fede senza le opere è morta, quindi chiede l’impegno della carità e il servizio ai poveri.
- La catechesi ai ragazzi, adolescenti e giovani non raggiunge il suo scopo se non è fatta insieme con gli adulti e le famiglie e va congiunta col Vangelo e la Liturgia.
- La comunità ha bisogno di tanto volontariato e di tutti, perché non è dei preti, ma dei cristiani e c’è lavoro per tutti, dalla pulizia della Chiesa, all’amministrazione; dal canto alla sacrestia, dall’educazione all’animazione dell’oratorio ….

Fatevi avanti. Non aspettate di essere chiamati.

 

 

 

 

 
Archivio Omelie del Parroco
 
Omelie
anno mesi
2010
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7-8
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2011
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9
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2012
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9
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12
 

Documenti del Parroco precedente

 
2008
1
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5
6
7
8-9
10
11
2009
2
3
5
6
7
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11
12
2010
1
2
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8-9
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11
12

 
INGRESSO DEI NUOVI PARROCI (27/09/2008)
 
  • Bolla vescovile di nomina
  • Saluto della Comunità ai nuovi parroci
  • Omelia del Vescovo
  • Primo saluto di don Marcello Franceschi alla Comunità parrocchiale

(per vedere questi documenti clicca QUI)

 

 

E’ deciso! La Parrocchia di Monte San Quirico è affidata al seminario. (agosto 2008)

 


Fino alla fine di giugno la mancanza di notizie dovuta anche agli impegni per il Convegno diocesano, lasciava presupporre che il Vescovo avesse accettato la modifica della suddivisione dell’U.P. Valfreddana Sud, come da lui richiesto, in due comunità parrocchiali anziché tre e di conseguenza l’affidamento della nostra parrocchia a don Luca Bassetti, che già vi operava.

Cosa ha fatto cambiare idea al Vescovo, dopo che lo Stesso non aveva preso in considerazione l’ipotesi di affidamento al Seminario presentata dal diacono Sauro Belluomini in occasione dell’incontro con il Clero della Valfreddana il 13 maggio?

Si possono elencare diverse motivazioni:

  • diversi sacerdoti fin dal giorno del funerale di don Cesare prospettavano questa opportunità.
  • i documenti della C.E.I., per la formazione dei presbiteri, raccomandano oltre alla vita in comunità, allo studio della teologia, alla formazione spirituale, anche le esperienze pastorali.
    In questa prospettiva è utile il loro inserimento in una realtà parrocchiale in modo completo e continuativo, mentre finora tale esperienza è stata limitata ad alcune presenze in parrocchie diverse e non gestita dai formatori del Seminario (rettore, vice-rettore, direttore spirituale).
  • le testimonianze delle esperienze simili già in atto nelle diocesi di Firenze, Padova, … sono positive sia per gli educatori e i seminaristi che per le parrocchie coinvolte.
  • anche i nostri seminaristi, da molto tempo, hanno espresso il desiderio di un loro coinvolgimento completo in concrete iniziative parrocchiali per unire con più facilità “fede e vita”.
  • l’esiguo numero dei seminaristi (solo quattro), la collocazione geografica del Seminario nella nostra parrocchia che in questo momento è priva del parroco, oltre ad alcuni contatti che la parrocchia ha con il Seminario stesso (incontri di preghiera, campeggi ragazzi, coro ecc.), fanno ritenere questo il momento più favorevole per sperimentare questo progetto.

Tutte queste considerazioni hanno fatto rivalutare al Vescovo questa possibilità che ha confrontato con il Consiglio Presbiterale, il 31 luglio e dal quale ha avuto parere favorevole.

Con queste stesse motivazioni, il Vicario generale Don Marcello Brunini si è presentato al CPP del 1 agosto, convocato per spiegare le regioni di questa scelta (cfr. verbale CPP 1-8-2008 sul sito parrocchiale).
Il 7 agosto i membri del CPP si sono ritrovati per un ulteriore approfondimento ed hanno accolto la proposta vescovile, perché potrebbe portare reciproco vantaggio alle comunità interessate (vedi Relazione del 7-8-2008 sul sito parrocchiale).

Il 12 agosto in un nuovo CPP sono state sottoposte al Vicario generale, alcune raccomandazioni, alle quali Don M. Brunini ha risposto assicurando che:

1. il Parroco moderatore sarà Don Marcello Franceschi a cui si affiancheranno i due co-parroci Don Alberto Brugioni e Don Luca Andolfi;

2. la permanenza di Don Luca Bassetti come Vicario della Zona della Valfreddana e come Parroco coordinatore della Unità Pastorale Sud, non è in discussione, per cui il lavoro iniziato e le attività programmate potranno continuare;

3. la collaborazione tra i vari Parroci della UP è da discutere con i tre sacerdoti e con lo stesso Don L. Bassetti.
Don L. Andolfi, responsabile diocesano per la pastorale giovanile, potrebbe prendersi carico delle problematiche relative ai giovani nell’U.P. Don A. Brugioni potrebbe iniziare un lavoro sulla pastorale familiare sia nella U.P. che nella Zona.
Bisogna però stare attenti a non costruire dei compartimenti stagni, il soggetto è la comunità che riserva particolare attenzione ad alcuni ambiti come i giovani o la famiglia, ma senza mai dimenticare la collettività.

4.i seminaristi dovranno inserirsi nei percorsi che la Parrocchia ha scelto, non programmando e gestendo le attività in prima persona.
Seguendo i percorsi pastorali i seminaristi potranno arricchirsi ed anche arricchire il lavoro pur non essendone direttamente responsabili.
Queste dinamiche educative potranno esercitare un'influenza positiva in ambedue le comunità.

Il 17 agosto sarà letta a tutte le Messe la lettera vescovile che ufficializza questo progetto e nel mese di settembre ci sarà l’ingresso ufficiale in Parrocchia dei tre parroci insieme ai seminaristi.

L’invito per tutti è quello di accettare questo evento con gioia, consapevoli della opportunità che ci è data e che certamente ci arricchirà dal punto di vista spirituale, ma che ci renderà anche corresponsabili nella formazione dei futuri presbiteri lucchesi che saranno chiamati a dedicarsi con tutte le forze e per tutta la vita al ministero di insegnare, santificare e reggere il popolo di Dio.

Per il Consiglio Pastorale Parrocchiale
Emilio Cerri

 

 

Gli altri parroci dell'Unità Pastorale Sud

 
  • Don Samuele Tognarelli - parroco di Sant'Alessio; tel. 0583 330639
  • Don Franco Teani - parroco di Carignano; tel. 0583 329692
  • Don Lorenzo Paolinelli - parroco di Pieve S. Stefano; tel. 0583 349076
  • Don Lucio Malanca - parroco di S. Martino in Vignale; tel. 333 3375372
  • Fratel Arturo Paoli - S. Martino in Vignale; tel. 0583 394475
  • Don Lino Marsili - parroco di Mutigliano; tel 0583 394085

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