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settimanale della Diocesi di
Cesena-Sarsina |
| attualità - il periscopio |
| Brutte figure
di
Zeta
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Chissà per quale motivo teniamo così male le nostre strade? E' una domanda che mi pongo assai spesso e che ritorna ogni tanto anche in questa rubrica. Girovagando in bicicletta lungo gli itinerari del circondario, i tantissimi appassionati delle due ruote hanno l'opportunità di notare come siano abbandonate tante vie più o meno importanti. Un motivo ci sarà? E' frutto solo di incuria o di distrazione? O si tratta né più né meno che di banalissimi motivi di bilancio?
Fatto sta che sono ancora troppe le strade tenute davvero male. Un evidentissimo esempio lo hanno potuto toccare con mano in tanti durante la recente gara internazionale di cicloturismo che parte e arriva a Cesenatico. Durante la "Nove colli" gli oltre novemila partecipanti sono tutti dovuti scendere dalle loro biciclette in un paio di tratti lungo la salita di Pieve di Rivoschio. Per una ventina di metri uno strato insuperabile di ghiaia ha frenato la corsa e costretto alla fermata gli amatori in sella. Non che sia stato un gran male. Anzi, una boccata d'ossigeno, dopo quasi settanta chilometri ha fatto bene a tanti. Ma è la figuraccia che abbiamo fatto tutti noi come romagnoli che non mi sta bene. Chi di dovere sapeva benissimo che sarebbe passata la gara e che di lì sarebbero transitate tantissime persone. In quale altra occasione tanta gente può parlare bene o male dell'accoglienza della nostra terra? Non che tutto dipenda da quei pochi metri con troppa ghiaia, però anche quello ha il suo peso. Ma ci voleva così molto ad asfaltare quei pezzi di sterrato? E tutti gli anni si ripete lo stesso ritornello.
Ho provato a fare qualche rimostranza in giro. Ho ricevuto solo picche. Mi sono sentito dire: "Ma come, anche tu? Sei l'ennesimo che mi dice le stesse cose. Siete forti voi che andate in bicicletta. Ci potevano pensare quelli della Fausto Coppi, con tutti quei soldi che prendono di iscrizione". Per me è stato inutile ribadire che gli organizzatori avevano già fatto la loro parte portando in Romagna tantissima gente. Al resto, cioè all'asfalto, avrebbero potuto pensare gli amministratori. Ma evidentemente ho un altro modo di pensare che non è come quello di chi ha responsabilità nei posti che contano. Pazienza.
Ma non c'è solo Pieve di Rivoschio. C'è anche la provinciale Ruffio che vede quasi ogni giorno rovesciarsi un Tir nei suoi fossati di Ruffio o di Gattolino. Davvero un dilemma. Una strada troppo piccola che sopporta un traffico pesantissimo. Collegamento fra la via Emilia e l'uscita del casello dell'A14 di Cesena, la bretella della via Ruffio risulta del tutto insufficiente per i troppi camion che la percorrono. D'estate il problema si ingigantisce per lo smercio della frutta e in tantissimi punti le banchine sono ormai del tutto distrutte. Si viaggia spesso al limite dell'asfalto e due camion insieme faticano nel darsi il passo. Un problema messo in evidenza altre volte, ma che ancora non ha trovato soluzione. Si aspetta con ansia la secante. E nel frattempo non si può fare nulla?
Anche la nuova rotonda di via del Mare, vicino a Ponte Pietra, è diventato un altro punto nero della viabilità cesenate. Troppo poco segnalata, sulla strada sono evidenti i segni di numerosi incidenti. Troppi. Il buio della notte, la velocità, le ore piccole e i cartelli assai scarsi fanno il resto della frittata: un incrocio pericoloso all'altezza dell'Assano si è trasformato in un punto ancora più delicato per l'incuria della segnaletica. Nonostante i tanti "dritti" sugli spartitraffico, ancora nessuno ha mosso un dito. Si aspetta l'incidente grave?
L'estate è alle porte. Vogliamo darci da fare per evitare figuracce almeno nei confronti dei turisti? Ci vorrebbe tanto poco. E poi ne va di mezzo anche la nostra sicurezza, che non è meno importante di ciò che pensano i turisti. |
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2001 |
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