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settimanale della Diocesi di Cesena-Sarsina

 

primo piano
E tu quale Chiesa sogni?
di Ernesto Diaco
Spira un forte vento su Roma e le centocinquanta tonache nere e porpora ballano svolazzando verso l'alto. Sarà banale, ma è l'immagine che più mi colpisce del Concistoro straordinario, celebrato nei giorni scorsi in Vaticano. E' una brezza molto simile a quella che soffia al largo, e fa gonfiare le vele quasi all'improvviso. D'altronde, è in mare aperto che il Papa vuole spingere la Chiesa. Forse qualche folata rischia di scompaginare le carte su cui avevamo segnato le nostre rotte, ma poco male: se non ci si fida del vento nella vigilia della Pentecoste...
Giovanni Paolo Il ha riunito i suoi 'principi' - sarebbe forse ora di cambiare appellativo - per discutere del futuro della Chiesa. L'aveva fatto anche sette anni fa, in vista dei Giubileo del duemila. Ora che quella boa è stata superata, si torna a gettare le reti.
"Qual è il vostro sogno sulla Chiesa del terzo millennio?" Non era proprio questa la domanda del Papa ai cardinali, ma il nocciolo delle questioni sottoposte ai porporati non si discosta di molto. Unità dei cristiani e dialogo con le religioni, collegialità e valorizzazione dei sinodi, globalizzazione economica e scandalo della povertà: sono solo alcuni punti di un'agenda da far tremare i polsi. Non è certo un pontefice rassegnato a passare il testimone quello che concentra tutte le energie nel progettare il futuro della fede e compiere gesti di portata epocale. Mentre chiede consigli su come rivedere le forme attraverso cui si esercita il suo stesso primato.
A stargli più a cuore è soprattutto un punto programmatico - si direbbe così nel linguaggio di ben diverse assemblee - che non sembrerebbe operativo e invece lo è. la santità. Parola di Giovanni Paolo II: "la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino pastorale è quella della santità, coltivata nell'ascolto della Parola di Dio, nella preghiera e nella vita eucaristica. Perché "solo grazie alla testimonianza di cristiani veramente impegnati a vivere radicalmente il Vangelo, il messaggio di Cristo può far breccia nel nostro mondo".
Ecco la continuazione del Giubileo di papa Wojtyla, tutto richiesta di perdono e pellegrinaggio "a rovescia": da Roma alle frontiere della fede e, spesso, dell'umanità. Con la gratuità di gesti che non attendono il contraccambio, questo Servo sofferente mostra il significato di una fede nuda, essenziale, libera da strategie che non siano quelle della santità, appunto. Con la sua dedizione totale, il Papa ricorda anche che nell'annuncio del vangelo contenuto e forma non sono separabili. Si è parlato tanto di mass media nell'aula del sinodo: forse il primo passo sta proprio nel sintonizzare audio e video, parole e immagini.
Il programma della Chiesa bimillenaria è tutto nella fedeltà al vangelo, senza nostalgie per un passato di cristianità stabilita, né timori per la perdita di potere. Che aria di Vaticano II in questo concistoro di trentacinque anni dopo!
Come sarà la Chiesa del futuro? Difficile rispondere. Ma i cardinali hanno detto come la vorrebbero: sempre più collegiale, contemplativa e missionaria allo stesso tempo. Contemplare il cielo non significa certo dimenticare la terra. Una Chiesa che non si preoccupa dei suo essere minoranza, ma di un mondo che non accetta un Dio che ama... Una Chiesa non tanto "dei poveri", ma interamente povera. Commenta Vittorio Morero. "Prima di convertire alla Chiesa bisognerà convertire a Cristo, prima di cantare il gloria, sarà bene aiutare l'umanità di oggi a ritrovare il senso della vita... Prima di contarsi bisognerà pregare molto".
Mi colpisce un'altra felice espressione sulla necessità di andare "da una Chiesa della manutenzione a una Chiesa della missione". Mi ricorda una frase simile, letta qualche settimana fa su una rivista indirizzata al clero. Diceva così: è ora di passare da una pastorale del controllo totale a una pastorale della relazione reale. Dove la prima virtù è quella dell'ascolto. E, aggiungerei, del sogno. Anche Dio sogna.
Uscita dal Giubileo della misericordia, la Chiesa torna a gettare le reti. Speriamo di rimanere impigliati anche noi.
Anno XXXIV
n. 21
01 giugno 2001
Il giorno del Signore (foto: Corriere Cesenate)
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SS. Messe festive nella città di Cesena

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dal 25 marzo al 30 settembre 2001