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ORDINE SACRO «Come voi ben sapete, fratelli,
il Signore Gesù è il solo sommo sacerdote del Nuovo Testamento; ma in
Lui anche tutto il popolo santo di Dio è stato costituito popolo sacerdotale.
Nondimeno, tra tutti i suoi discepoli, il Signore Gesù volle sceglierne
alcuni in particolare, perché esercitando pubblicamente in suo nome l'ufficio
sacerdotale a favore di tutti gli uomini, continuassero la sua personale
missione di maestro, di sacerdote e di pastore. Come infatti per questo
egli era stato inviato dal Padre, così egli inviò a sua volta nel mondo
prima gli apostoli e poi i vescovi loro successori, ai quali infine furono
dati come collaboratori i presbiteri, che ad essi uniti nel ministero
sacerdotale, sono chiamati al servizio del popolo di Dio» (Ordinazione
del vescovo dei presbiteri e dei diaconi, n.109). Origine:
Molto espressiva è anche la vocazione all'apostolato di san Paolo: Paolo «cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?". Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare"» (At 9,4-6). Per diventare sacerdote "bisogna avere la vocazione", cioè essere chiamato, scelto da Cristo stesso: "Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma io vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda" (Gv 15,14-16). Ma i testi più espliciti dell'istituzione del sacerdozio sono riportati in S. Paolo nella lettera ai Corinzi e nel Vangelo di S. Giovanni. «Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzo e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me". Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me"».(1 Cor 11, 23-25). Possiamo dire semplicemente che con queste parole Gesù ha dato agli apostoli e ai loro successori il mandato di celebrare la santa messa. Ma il compito del sacerdote non finisce con la celebrazione dell'Eucaristia, perciò dopo la Risurrezione gli Apostoli hanno ricevuto il mandato della remissione dei peccati: «La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre a mandato me, anch'io mando voi". Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi"» (Gv 20, 19-23). Significato: Rito: Dopo la proclamazione del Vangelo inizia la liturgia
dell'ordinazione:
6. Riti esplicativi: 7. Liturgia eucaristica che insieme col vescovo celebrano per la prima volta i preti appena consacrati. Simboli: 1. Mettere le mani nelle mani del vescovo: 2. Prostrazione: 3. Imposizione delle mani: Forse l'Ordine è il sacramento in cui l'imposizione delle mani ha maggiore importanza. Questo gesto richiama le azioni sia dell'Antico Testamento che del Nuovo Testamento. Significa la trasmissione del dono dello Spirito Santo per una determinata missione: "Giosué, figlio di Nun, era pieno di spirito di saggezza, perché Mosé aveva imposto le mani su di lui;" (Dt 34,9) "Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse" (Lc 24,50) "Li (i primi sette diaconi) presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani" (At 6,6) «Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: "Riservate per me Bàrnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati". Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono.» (At 13,2-3) "Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri." (1Tm 4,14) 4. 4. Vestizione: Sarebbe molto interessante lo studio sulla storia, significato e pedagogia delle vesti dei ministri della Chiesa, perché anche quelli sono i segni che "parlano" ma noi spesso non li capiamo. 5. Unzione: Anche nelle Ordinazioni (sia sacerdotali che episcopali) vi è un'unzione molto significativa. Si ungono con il crisma, al sacerdote le mani, al vescovo il capo. "Per il presbitero l'unzione vuole essere un dono perché le sue mani siano simbolo di salvezza, di guarigione, di forza e di soavità insieme; mani consacrate che prolunghino visibilmente quelle di Cristo Gesù: «Il Signore Gesù Cristo, che il Padre ha consacrato in Spirito Santo e potenza, sia sempre con te per la santificazione del suo popolo e per l'offerta del sacrificio eucaristico»" , come spiega chiaramente la formula del rituale N. 153. Conclusione: "Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie. Pregate anche per noi, perché Dio ci apra la porta della predicazione e possiamo annunziare, il mistero di Cristo" (Col 4,2-3a). "Per il resto, fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi" (2Ts 3,1). Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza, Unzione degli infermi, Ordine, Matrimonio |