UNZIONE DEGLI INFERMI

Ogni sacramento non va visto come momento a sé; ma come gesto significativo e formativo di una mentalità e pratica cristiana.

Il sacramento dell'Unzione dei malati esprime e rinnova l'impegno dei malati e di quanti sono accanto a loro per superare la difficoltà della malattia nella prospettiva redentrice del mistero pasquale di Cristo .

Origine:
come gli altri sacramenti, così anche "L'Unzione degli infermi" ha le sue fonti nella Bibbia.

Tutta la Bibbia - sia Antico che Nuovo Testamento - non sembra interessarsi alla malattia come tale, ma vuole dare la risposta alle domande: Come si spiega la malattia all'interno della Storia della Salvezza? Come viverla alla luce della fede?

Nell'Antico Testamento ci sono testi che rivelano una concezione negativa della malattia (è il segno di un intervento punitivo di Dio), e sottolineano perciò un legame tra malattia e peccato personale . Solo il Libro di Giobbe prova a rispondere in un altro modo: la malattia e la sofferenza non sono la punizione di Dio ma la prova della fedeltà. A Giobbe basta sapere che le sofferenze vengono da Dio e perciò benedice Dio (non cerca di penetrare le intenzioni di Dio che lo fa soffrire).

I profeti annunziano che nel tempo messianico Dio farà scomparire la malattia . E poi Cristo con i miracoli di guarigione annuncia che il Regno di Dio è già qui, che la malattia (il peccato) è qualcosa da vincere e da togliere.

Cristo però, come l'autore del Libro di Giobbe, non vede la malattia come la punizione del peccato, ma come qualcosa che è nel piano salvifico di Dio: "Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco?. Rispose Gesù: "Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio"» (Gv 9, 1-3).

Cristo stesso, che pure è senza peccato , soffrì nella Sua Passione pene e tormenti di ogni genere, e fece suoi i dolori di tutti gli uomini . Anzi, Cristo soffre in noi, perché siamo le sue membra (cf 2 Cor 4,17).

Sarebbe difficile trovare nel Vangelo il Sacramento dei malati nella forma che noi usiamo, perché Cristo quando guariva i malati non usava olio. Ma già gli Apostoli usano la forma sulla quale si basa il Rito di oggi. San Giacomo Apostolo scrive nella sua Lettera: "Chi è malato chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore" (5,13).

Sarebbe molto interessante lo studio di tutta l'attività pastorale che la Chiesa ha esercitato nei confronti dei malati, ma a noi basta dire che dai primi tempi della sua vita la Chiesa ha tenuto molto a questo Sacramento, distribuendolo a tutti i malati. Nel secolo dodicesimo nasce un errore nell'uso del Sacramento . Hanno cominciato a distribuirlo solo nel momento della morte. E da qui deriva l'altro nome di questo Sacramento (naturalmente sbagliato) "l'estrema unzione", che è rimasto in uso anche nella nostra società, e in conseguenza fa paura alla gente prenderlo durante la malattia.

Solamente il Concilio Vaticano II nella Costituzione Sacrosanctum Concilium, propone la revisione dei riti del Sacramento. Dopo il Concilio erano stati pubblicati diversi documenti che riguardano l'Unzione dei malati, fra i quali due molto importanti:

1. La Costituzione Apostolica di Paolo VI: Sacram Unctionem Infirmorum, con la quale il Papa approva il nuovo "Ordo Unctionis Infirmorum".

2. Il Documento Pastorale della CEI: "Evangelizzazione e Sacramenti della Penitenza e dell'Unzione degli Infermi" (1974).

Significato:
Il significato di questo Sacramento possiamo spiegarlo con le parole di San Giacomo Apostolo: "La preghiera fatta con fede salverà il malato; il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati gli saranno perdonati" (5,5). Oppure con la definizione del catechismo di Pio X: "L'unzione dei malati, detta pure Olio Santo è il sacramento istituito a sollievo spirituale ed anche corporale dei cristiani ammalati". (n.142).

Rito:

1. Riti iniziali
a/ saluto
b/ l'atto di penitenza

2. Liturgia della Parola
a/ deve esserci una o più letture bibliche
b/ si può dire una breve Omelia

3. La liturgia del Sacramento
a/ la preghiera litanica
b/ l'imposizione delle mani
c/ rendimento di grazie sull'olio già benedetto (se manca l'olio benedetto, bisogna benedirlo)
d/ la Sacra Unzione
e/ orazione

4. Riti di conclusione
a/ la preghiera del Signore
b/ la benedizione finale.

ATTENZIONE!!!: Di solito insieme con il Sacramento dell'Unzione degli infermi si distribuisce anche il Sacramento della Penitenza e l'Eucaristia.

In questi casi la Penitenza (la confessione) si celebra subito dopo il saluto iniziale, invece la Santa Comunione dopo la preghiera del Padre nostro.

In pericolo di morte, il Sacramento della Penitenza o l'atto penitenziale si può concludere con l'indulgenza plenaria. Il sacerdote la concede con questa formula: In virtù della facoltà datami dalla Sede Apostolica, io ti concedo l'indulgenza plenaria e la remissione di tutti i peccati, nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo.

Quando il malato è incosciente, il sacerdote può dare l'assoluzione senza la confessione, ma non si raccomanda di dare la Comunione.

Quando il Sacramento è celebrato durante la Santa Messa, la Liturgia dell'Unzione viene dopo la liturgia della Parola.

Simboli:

1. L'imposizione delle mani
- nell'Unzione degli Infermi è una conseguenza logica di quanto è documentato nel Nuovo Testamento. Nella guarigione degli infermi, sia Cristo che gli Apostoli pregavano e imponevano le mani. Quando, dopo le litanie di supplica, il sacerdote impone le mani sul capo dell'infermo, in realtà prolunga e rende visibile la forza salvifica di Cristo per un cristiano che in quei momenti ha particolarmente bisogno di aiuto e di grazia.

2. L'unzione con olio
In questo sacramento si ungono la fronte e le mani del malato, che comprendono simbolicamente tutta la persona. Come sempre, le parole che accompagnano il gesto ne indicano il significato:

Per questa santa Unzione e la piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo.
Amen.
E, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi.
Amen.

 

In una malattia grave, momento di pericolo e di lotta contro la debolezza corporale e spirituale, la forza di Dio viene al cristiano con questo nuovo dono dello Spirito, che aveva cominciato a manifestare la sua forza di consolazione nelle prime unzioni del Battesimo e della Confermazione.

Ora, nei momenti critici della malattia, si rinnova lo stesso gesto sacramentale e la stessa donazione dello Spirito di fortezza contro il pericolo di stanchezza, di depressione e di ribellione .

Battesimo, Confermazione, Eucaristia, Penitenza, Unzione degli infermi, Ordine, Matrimonio