CAMMINO NEOCATECUMENALE


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CAMMINO NEOCATECUMENALE

 

 

Il Cammino Neocatecumenale è un itinerario di formazione cattolica nato in Spagna nella metà degli anni sessanta su iniziativa del pittore Kiko Argüello e di Carmen Hernández

STORIA

Francisco José Gómez Argüello Wirtz detto Kiko, era un pittore ateo. Lavorando con un gruppo di artisti e architetti di arte sacra, entrò in un momento di svolta nel suo percorso interiore che lo portò ad abbandonare il suo precedente stile di vita. Kiko si trova presto impegnato nell'opera di evangelizzazione dei baraccati. Lì incontra Carmen Hernández (laureata in chimica e associata per alcuni anni all'Istituto Misioneras de Cristo Jesús) e dal 1964 al 1967 collabora con lei all'elaborazione di una "sintesi kerigmatico-catechetica" ispirata al Concilio Vaticano II e fondata su un connubio tra Parola di Dio, Liturgia ed esperienza comunitaria.

Secondo la Hernández, l'Argüello le confidò in quegli anni esperienze mistiche e apparizioni mariane nelle quali Maria, madre di Gesù, lo esortava a dar vita a «comunità come la Sacra Famiglia di Nazaret».

I seguenti capisaldi furono fissati dagli iniziatori, insieme con i parroci che avevano accolto il Cammino e altri catechisti e responsabili.

·  La nascita di ogni singola comunità, che segue l'annuncio del Kerigma, è interpretata come la Chiesa che, ogni volta, scaturisce dalla Buona Novella, Chiesa intesa dunque come Corpo Mistico di Cristo, Comunità dei Santi.

·  Gli aderenti al Cammino sono chiamati ad essere "sacramento di salvezza" all'interno della parrocchia, in cammino verso una fede matura, sostenuti dal Tripode: Parola di Dio, Liturgia, Comunione fraterna.

·  Il Cammino è detto neocatecumenato o catecumenato, rispettivamente a seconda del caso che l'adulto sia già battezzato o meno e si ispira al catecumenato

·  Compito della comunità è rendere visibile un nuovo modo di vivere il Vangelo, tenendo presenti le esigenze degli uomini contemporanei.

·  Gli aderenti al Cammino sono chiamati a non distruggere niente, a rispettare tutto, presentando il frutto di una Chiesa che si rinnova.

·  Le comunità sono tenute a rimanere all'interno delle parrocchie, e sono tenute alla comunione con il parroco che le ospita.

Lo Statuto è stato approvato definitivamente l'11 maggio 2008 (Solennità di Pentecoste)

Con l'approvazione dello statuto, il Cammino Neocatecumenale è definitivamente riconosciuto dalla Chiesa Cattolica come una realtà ecclesiale

Il Cammino è diffuso principalmente in Europa e nel continente americano. In generale, ogni comunità è composta da un numero compreso tra i venti e i cinquanta membri.

Il maggior numero di comunità, a livello mondiale, si trova in Italia (c.a.10.000)

STRUTTURA DEL CAMMINO

Il Cammino Neocatecumenale, rifacendosi al catecumenato antico, si struttura come un itinerario comunitario a tappe, ispirandosi all'idea originaria di «fare comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth che vivano in umiltà, semplicità e lode e dove l'altro è Cristo».

Il percorso neocatecumenale prende inizio da un ciclo di catechesi, che si distende sull'arco di due mesi, in cui viene preparato il Kerygma, cioè l'annuncio della Resurrezione di Gesù, "Dio fatto uomo", morto sulla croce per la salvezza dell'umanità, per il riscatto di ognuno dal peccato e dal male.

 Al termine, se il numero di partecipanti lo consente, viene avviata una nuova comunità che è invitata ad intraprendere il suo cammino di crescita e maturazione in seno alla parrocchia, alimentata dal tripode Parola di Dio-Liturgia-Comunità. Nella metafora neocatecumenale, la neonata comunità è paragonata ad un embrione appena concepito che inizia il processo che lo porterà a diventare un organismo completo e, poi, concluso il periodo di gestazione, al parto.

La PRIMA FASE, il PRE-CATECUMENATO POST-BATTESIMALE, è un tempo di "kenosis", cioè di scoperta dell'umiltà, di abbandono delle idolatrie e delle certezze quotidiane. La prima tappa di questa fase è denominata genericamente "Primo Passaggio" ed è concentrata nella scoperta della Croce, cioè nell'individuazione di quegli aspetti ciascuno della propria personalità e della propria storia personale che provocano stati di angoscia e sofferenza nell'intimo.

Segue la tappa denominata dello Shemà, in cui si meditano le Scritture bibliche e l'aderente "si apre" all'ascolto della Parola di Dio come ispirazione e termine di paragone per la propria vita.

Completa la fase, la tappa del "Secondo Passaggio", in cui ciascun aderente viene invitato a riconoscere e ad individuare i propri idoli, cioè tutti quei beni, materiali o spirituali, su cui l'aderente fonda le proprie "sicurezze".

Si passa al "CATECUMENATO POST-BATTESIMALE", che è un tempo di combattimento spirituale per acquistare la semplicità interiore dell'uomo nuovo che, come nello Shemà ebraico, «ama Dio come unico Signore, con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze» e che, come nel Vangelo, «ama il prossimo come se stesso». I neocatecumenali sostengono che la Chiesa, intesa come Comunità dei Santi, li soccorra, nel combattimento interiore, attraverso la consegna graduale di armi spirituali:

·  l'iniziazione alla preghiera (con la consegna del libro della Liturgia delle Ore);

·  la Traditio Symboli (consegna del Credo) che è seguita dalla testimonianza pubblica della propria fede, detta Redditio Symboli;

·  la consegna del Padre Nostro (nell'abbandono filiale alla Vergine Maria).

Dopo, si apre la fase della riscoperta dell'"ELEZIONE", "cardine di tutto il neocatecumenato", dove i neocatecumeni apprendono a "camminare nella lode". Questo tempo culmina con il rinnovo delle promesse battesimali durante la Veglia Pasquale che è tipicamente presieduta dal Vescovo.

Le attività del Cammino Neocatecumenale sono interamente autofinanziate: ogni aderente è invitato a versare la decima (ovvero il 10%) delle proprie entrate economiche alla propria comunità di riferimento. Gli introiti derivanti dalle decime, che rimangono del tutto anonime, vengono utilizzati per il fabbisogno della comunità stessa, per il sostenimento delle famiglie neocatecumenali in missione all'estero, per il sostenimento di quegli aderenti che si trovino temporaneamente in periodi di difficoltà economica.

RESPONSABILI DEL CAMMINO

Attualmente l'équipe responsabile internazionale del Cammino Neocatecumenale è composta dagli iniziatori Kiko Argüello e Carmen Hernández, affiancati da un sacerdote.

Dall'équipe responsabile internazionale dipendono le équipes dei cosiddetti "catechisti itineranti" responsabili del Cammino Neocatecumenale nelle varie regioni del mondo, contribuiscono a formare le prime comunità: sono formate da uomini o donne celibi, da coppie sposate e da un sacerdote (che abbia ottenuto il permesso dal proprio vescovo o dal proprio superiore religioso). Questi spontaneamente, devono essere disponibili a lasciare casa, lavoro e amicizie per essere mandati in qualunque parte del mondo nella precarietà, senza ricevere compensi e confidando nella Provvidenza. I "catechisti itineranti" restano legati alla propria parrocchia e alla propria comunità originaria, alla quale ritornano periodicamente. Inoltre sono liberi di interrompere in qualsiasi momento la propria esperienza missionaria.

Le "équipes itineranti" si recano in un'altra diocesi, su invito del Vescovo locale e di almeno un parroco interessato, per avviare il Cammino Neocatecumenale

LITURGIA

Gli Statuti entrano nel merito delle particolarità liturgiche del Cammino Neocatecumenale specificandone le concessioni; tra le altre:

·  i neocatecumeni celebrano l'Eucarestia in piccole comunità;

·  le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli;

·  per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto.

il 1° dicembre 2005 cardinale Francis Arinze, ha inviato una lettera a Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi per comunicare le «decisioni del Santo Padre» a proposito delle liturgie del Cammino Neocatecumenale, raccomandando di seguire «i libri liturgici approvati, senza omettere né aggiungere nulla»[63] e richiedendo, fra le altre cose[64]:

·  che «almeno una domenica al mese» le comunità del Cammino partecipino alla Messa della parrocchia;

·  che le «eventuali monizioni» previe alle letture della Messa siano «brevi»;

·  che l'omelia sia «riservata al sacerdote o al diacono»;

·  che il modo di ricevere la Santa Comunione diventi entro «un tempo di transizione (non più di due anni)» lo stesso di tutta la Chiesa.

Da un punto di vista giuridico l'approvazione definitiva degli Statuti essendo successiva alla lettera di Arinze, ed essendo uno statuto ecclesiale una fonte di diritto canonico di grado superiore ad una lettera di una congregazione supera e fa testo anche per quanto attiene al tema della Liturgia.

TERMINOLOGIA TIPICA DEL CAMMINO

Tra i componenti del Cammino si è formata da tempo una terminologia tipica, spesso legata alle catechesi e ai discorsi del fondatore, o a particolari celebrazioni o eventi.

SPERIMENTARE: avere una esperienza palpabile di qualcosa nel contesto di una situazione vissuta. Spesso questo è indicato come la relazione che intercorre tra l'esistenza di un uomo e Dio.

lontani :chi è lontano dalle leggi di Dio, non necessariamente estraneo alla chiesa stessa.

CONVIVENZA: ritiro spirituale di uno o più giorni, nel quale i partecipanti con-vivono, cioè stanno insieme in un clima di preghiera e di condivisione allo scopo di alimentare la comunione fraterna nella propria comunità, condividere l'esperienza di vita alla luce della Parola di Dio e, mediamente una volta l'anno, incontrare i propri catechisti nelle tappe che caratterizzano lo svolgersi del catecumenato post-battesimale.

ALZARSI: quando gli individui in occasione di opportuni incontri fatti con gli iniziatori del cammino, con i propri catechisti o in comunità, a seguito di un appello generale si alzano rendendosi visibili ai fratelli mostrando apertamente la propria disponibilità in risposta alla chiamata di Dio. Questa disponibilità sarà poi vagliata dalla Chiesa in opportuni incontri vocazionali.

 

DAL SITO UFFICIALE http://www.camminoneocatecumenale.it

LETTERA "Ogniqualvolta" DI SUA SANTITA' PAPA GIOVANNI PAOLO II
A MONSIGNOR PAUL JOSEF CORDES
30 Agosto 1990

...
"Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni.

Auspico, pertanto, che i Fratelli nell'Episcopato valorizzino e aiutino - insieme con i loro presbiteri - quest'opera per la nuova evangelizzazione, perché essa si realizzi secondo le linee proposte dagli iniziatori, nello spirito di servizio all'Ordinario del luogo e di comunione con lui e nel contesto dell' unità della Chiesa particolare con la Chiesa universale."
...
http://www.camminoneocatecumenale.it/it/statuti8.asp

 

 

 

 

 

 

 

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