GRUPPO GIOVANI


 

20020616_padre-pio.jpgDAGLI SCRITTI DI PADRE PIO

“Felici noi, che contro ogni nostro merito,  già siamo per divina misericordia, sugli  scalini del Calvario; già siamo stati fatti degni di seguire il celeste Maestro, già siamo stati annoverati alla beata comitiva delle anime elette; ed il tutto per un tratto specialissimo della divina pietà del Padre celeste.

E noi non la perdiamo di vista questa beata comitiva: teniamoci sempre stretti ad essa e non ci spaventi né il peso della croce che bisogna portare, né il lungo viaggio che bisogna percorrere, né l’irto monte a cui bisogna ascendere.

Ci rianimi il consolante pensiero che dopo asceso il Calvario, si ascenderà ancor più alto senza il nostro sforzo; si ascenderà al monte santo di Dio, alla Gerusalemme celeste...Ascendiamo...senza mai stancarci, il Calvario, carichi della Croce, e teniamo per fermo la nostra ascensione ci condurrà alla celeste visione del nostro dolcissimo Salvatore.

Allontaniamoci, dunque, passo dopo passo dalle affezioni terrene, ed aspiriamo alla felicità, che ci è preparata.

Allontaniamo da noi, se ci preme di presto giungere alla beata Sionne, ogni inquietudine e sollecitudine in sopportar le tribolazioni spirituali, e temporali da qualsiasi parte possano esse pervenirci, poiché esse sono contrarie alla libera operazione dello Spirito Santo”

Ep. III

 

 


 

“Sono assediato da ogni punto, costretto da mille istanze a cercare affannosamente colui ch e crudelmente ferì e continua ad impiagare senza farsi mai vedere; contraddetto in ogni modo, chiuso per ogni lato, tentato per ogni verso, impossessato totalmente da altrui potere...

Mi sento bruciare ancora tutte le viscere.

Breve, tutto è posto a ferro e fuoco, spirito e corpo. Ed io con l’animo pieno di tristezza e con gli occhi inariditi ed isteriliti dal versare lacrime, devo assistere...a tutto questo strazio, a questo sfacelo completo...”

Ep.I

  

 

 

 

 

 


 

PadrePio_puglia2.jpg“Gli occhi semichiusi e quasi spenti, la bocca semiaperta, il petto prima ansate, ora affievolito, or quasi del tutto cessato di battere. Gesù, adorato Gesù, ch’io muoia accanto a te!

Gesù, il mio silenzio contemplativo, accanto a te morente, è più eloquente...

Gesù, le tue pene penetrano nel mio cuore ed io mi abbandono accanto a te, le lacrime si disseccano sul mio ciglio ed io gemo con te, per la causa che a tale agonia ti ridusse e per l’intenso infinito tuo amore, che a tanto ti sottopose!”

Ep. IV

 

 

Egli si sceglie delle anime e tra queste, contro ogni mio demerito, ha scelto anche la mia per essere aiutato nel grande negozio dell’umana salvezza.

E quanto più queste anime soffrono senza verun confronto tanto più si alleggeriscono i dolori del buon Gesù”

Ep.I

 

 

“...E’ incomprensibile che sollievo si dà a Gesù non solo col compatirlo nei suoi dolori, ma quando trova un’anima che per amor suo gli chiede non consolazioni, ma sibbene di essere fatto partecipe dei suoi medesimi dolori...

Gesù, quando vuole essere dilettato...,mi parla dei suoi dolori, m’invita, con voce insieme di preghiera e di comando, ad apporre il mio corpo per alleggerirgli le pene”

Ep.I

 

 

“Soffro e soffro assai, ma grazie al buon Gesù, sento ancora un altro po’ di forza; e di che cosa non è capace la creatura aiutata da Gesù?

Io non bramo appunto di essere alleggerita la croce, poichè soffrire con Gesù mi è caro...”

Ep.I

 

  

 


 

san-pio.jpg“Sono contento più che mai nel soffrire, e se non ascoltassi che la voce nel cuore, chiederei a Gesù che mi desse tutte le tristezze degli uomini; ma io non lo fo, perché temo di essere troppo egoista, bramando per me la parte migliore: il dolore. Nel dolore di Gesù è più vicino; egli guarda, è lui che viene a mendicare pene, lacrime...; ei ne ha bisogno per le anime”

Ep. I

 

 

“Sul monte Calvario risiedono i cuori che lo Sposo celeste favorisce...ma poni attenzione a ciò che sono per dire. Gli abitanti di quella collina debbono essere spogliati di tutti gli abiti ed affezioni mondane, come il loro re lo fu delle vesti che portava quando vi giunse.

Osserva...le vesti di Gesù erano sante. Non essendo state profanate, allorchè i carnefici gliele tolsero in casa di Pilato, era giusto che di esse il nostro divin Maestro se ne svestisse, per addimostrarci che su questo colle non devesi portare nulla di profano; e chi oserà fare il contrario, il Calvario non è per esso, quella mistica scala per cui si sale al paradiso. Guardati dunque...di entrare nel festino della croce, mille volte più delizioso delle nozze mondane, senza la veste bianca, candida e netta di tutt’altra intenzione, che quella di piacere al divino Agnello”

Ep.III

 

 

 


 

“Volevano la regola di una rigorosa giustizia che, risorto, Cristo salisse...glorioso alla destra del suo celeste Padre ed al possesso dell’eterno gaudio, che proposto si era nel sostenere l’acerbissima morte di croce.

E nondimeno noi sappiamo benissimo che, per lo spazio di quaranta giorni, volle comparire risorto...E per che mai? Per stabilire, come dice S. Leone, con sì eccelso mistero le massime tutte della novella sua fede. Riputò quindi di non avere fatto abbastanza per la nostra edificazione, se dopo esser risorto non compariva.

...non basta a noi il risorgere ad imitazione di Cristo, se a sua imitazione non compariamo risorti, cambiati e  rinnovati nello spirito”

Ep. IV

 

 

 

per maggiori informazioni visitate il sito  http://www.parrocchie.it/Gravina/MaterEcclesiae