Lectio Divina

 II DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Domenica della Benedizione

 

Tema: Nell’obbedienza della fede la via della trasfigurazione.

I Lettura: Gn 22,1-2.9a.10-13.15-18

Dal Salmo 115(116) –Camminerò davanti al Signore nella terra dei viventi.-

II Lettura: Rm 8,31b-34

Lode e onore a te, Signore Gesù: “Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:

Questi è il mio Figlio diletto: ascoltatelo.” (cfr. Mc 9,7)

Vangelo: Mc 9,2-10

 

ANNOTAZIONI

 

v 2 - Pietro, Giacomo e Giovanni: I medesimi testimoni che assistono alla resurrezione della figlia di Giairo (5,37) e all’agonia di Gesù (14,33). C’è un legame tra l’agonia e la trasfigurazione, entrambe rivelano la relazione e il significato della morte e della vita, della gloria e della croce. Questo racconto è da accostare ai racconti della vocazione di Mosè (Es 3, 1-12) e di Isaia (Is 6, 1-10). Questi uomini sono chiamati ad una rivelazione perché destinati ad una missione. Non si è mai scelti, se non per essere mandati (Gv 15, 16).

- Monte alto: Nella Bibbia come in molte religioni, la montagna è il luogo di preghiera, il luogo in cui Dio si rivela. Potrebbe esserci un’allusione teologica al Sinai dove Dio si manifestò a Mosè e gli comunicò la Legge oppure un’allusione al testo di Isaia 2, 3 che descrive il monte della fine dei tempi.

- Si trasfigurò: Evidenzia il cambiamento e il passaggio dalla forma abituale di Gesù durante la sua vita terrena a uno splendore di gloria propriamente divino (cfr. 1 Cor 15, 43; 2 Cor 5, 4).

v. 3 - Splendenti: Il bianco è il colore degli esseri celesti (cfr. Mc 16, 5; Ap 1, 13; 3, 4-5; 4, 4; 7, 9; Dn 7, 9.13).

v 4 - Elia con Mosè: Secondo la tradizione giudaica occorrono sempre due testimoni per attestare la verità di un avvenimento. Elia, secondo il libro dei Re (2 Re 2), non è morto, ma è stato rapito in cielo. Quanto a Mosè, non si è mai saputo dove sia stato sotterrato (cfr. Dt 34, 6). Perciò, secondo la tradizione ebraica, possono tornare (cfr. Ml 3, 23). Questi due testimoni rappresentano la totalità dell’antico testamento: Mosè la Legge, Elia i profeti (cfr. Mt 7, 12; 22, 40). La loro presenza attesta che Gesù è veramente il Messia atteso.

v 5 - Tre tende: Questa frase tradisce lo smarrimento di Pietro e nello stesso tempo richiama le tende del popolo ebraico nel deserto e la tenda come segno della visita di Dio.

v. 7 - Nube: Nello stesso tempo nasconde e svela la presenza di Dio (cfr. Es 40, 34-35; 34, 5.).

- Figlio mio prediletto: designazione messianica (cfr. Salmo 2, 7; Mc 1, 11).

v. 9 - Non raccontare a nessuno: Gesù proibisce ai suoi discepoli di raccontare quello che è accaduto perché la missione del Messia deve passare attraverso la sofferenza e la croce (cfr. Mc 8, 31-33; 9, 30-32; 10, 32-34).

v. 10 - Risuscitato dai morti: I discepoli non capiscono che proprio Gesù deve risorgere e che prima deve morire, questa scena lascerà un vivo ricordo nello spirito dei discepoli (cfr. 1 Gv 1, 1-3; 2 Pt 1, 17-18)  

  

Dai “discorsi” di S. Pietro il venerabile

 Il sole della Trasfigurazione

"La sua faccia divenne come il sole" (Mt 17,2).

Che meraviglia che la sua faccia sia diventata come il sole, se egli è il Sole? Che c’è di strano che la faccia del Sole diventi come il sole? Era il Sole, ma nascosto sotto una nube; rimossa la nube, ecco che splende. Che cosa è questa nube che viene rimossa? Non proprio la carne, ma la debolezza della carne, che viene rimossa per un istante. E` la nube della quale il Profeta disse: "Ecco il Signore sale sopra una nube leggera" (Is 19,1). La nube-carne che cela la divinità; leggera, perché non appesantita da colpe. Nube che cela lo splendore divino; leggera, sollevata anch’essa agli eterni splendori. Nube, perché come si legge nel Cantico: "Alla sua ombra, cui anelavo, mi siedo" (Ct 2,2); leggera, perché è la carne dell’Agnello che porta via i peccati del mondo. Portati via questi! il mondo s’innalza fino al cielo. Coperto da questa nube della carne il Sole, non questo sole che sorge per i buoni e per i cattivi, ma il Sole di giustizia, che sorge solo per quelli che temono Dio. Oggi però, sebbene coperta da questa nube di carne la luce che illumina ogni uomo ha manifestato il suo splendore, glorificando anche la sua carne e mostrandola deificata agli apostoli e, attraverso gli apostoli, a tutto il mondo. Della contemplazione di questo Sole anche tu, Città beata, godrai in eterno, quando, discesa dal cielo, sarai ornata come sposa preparata da Dio per il suo sposo. Questo Sole non tramonterà più per te, esso ti stende un eterno mattino sereno. Questo Sole non sarà più coperto di nubi, ma rifulgendo sempre ti ravviva di luce incessante. Questo Sole non ti acceca, ma ti aiuta a vedere, t’invade di divino fulgore. Questo Sole non conosce eclissi, perché il suo fulgore non viene interrotto da nessun tuo dolore; perché "non ci sarà più né morte, né lutto, né dolore, né grida" che possano oscurare lo splendore a te dato da Dio perché, come fu detto a Giovanni: "Queste cose ormai sono passate" (Ap 21,4). Questo è il Sole del quale il Profeta disse: "Non sarà il sole a farti luce di giorno, né la luna t’illuminerà di notte, ma il Signore tuo Dio sarà la tua luce eterna" (Is 60,19). Questa è la tua luce eterna, che viene dalla faccia del Signore. Senti la voce del Signore, senti la fulgente faccia del Signore; nella faccia, per cui uno è riconosciuto, riconoscete la sua illuminazione. Qui lo credi per fede, lì lo vedrai. Qui vien compreso per intelligenza, lì lo vedrai in se stesso.

  Qui vedi attraverso uno specchio e in immagini, li lo vedrai a faccia a faccia (1Cor 13,12). Allora davvero, com’egli ti conosce, sarai irraggiato dal suo eterno splendore, ne sarai felicemente illuminato, gloriosamente illustrato. Allora sotto lo splendore del volto di Dio, si avvererà ciò che il Profeta desiderava: "Faccia risplendere il suo volto sopra di noi" (Sal 66,2).

Per la “Collatio” e la “Deliberatio”

 

1) Qual è il tempo della contemplazione e dell’ascolto nella nostra vita?

 2)Sappiamo guardare il mondo con gli occhi trasfigurati di Cristo?

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