Lectio Divina

 III DOMENICA DI QUARESIMA – Anno B

Domenica del nuovo culto

 

Tema: Cristo nuovo tempio per il culto in spirito e verità.

I Lettura: Es 20,1-17

Dal Salmo 18(19) –Signore, tu hai parole di vita eterna.-

II Lettura: 1Cor 1,22-25

Lode e onore a te, Signore Gesù: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito;

Chi crede in lui ha la vita eterna.” (cfr. Gv 3,16)

Vangelo: Gv 2,13-25

 

ANNOTAZIONI

     v. 13 - Pasqua: E’ la festa più importante del popolo ebraico, ricorda la liberazione dalla schiavitù d’Egitto e chi poteva la celebrava con un pellegrinaggio a Gerusalemme. Questa è la prima della tre Pasque, celebrate da Gesù a Gerusalemme, che troviamo citata nel Vangelo di Giovanni (cfr. 6,4; 11,55; 12,1; 13,1).

v. 14 - Tempio: Questa parola qui usata indica l’insieme degli edifici e dei portici che circondavano il santuario propriamente detto. Sotto questi portici si trovavano  i venditori di animali, che servivano ai pellegrini per i sacrifici. Il tempio era il centro e il culmine della vita di Israele, segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Lì si andava a pregare ogni giorno. La costruzione del tempio, cominciata nel 20-19 a.C., non era ancora del tutto terminata al tempo in cui si svolge questo avvenimento (verso il 27-28 d.C.).

v.15 - Sferza di cordicelle: Strumento che serviva a condurre il grosso bestiame destinato ai sacrifici.

v.16 - Portate via ...: I profeti avevano già denunciato le profanazioni del tempio (cfr. Ger 7,11) e avevano preannunciato che il Messia sarebbe venuto a purificare il tempio (cfr. Zc 14,21; Ml 3,1).

v. 17 - Lo zelo: (Cfr. Sl 69,10). Lo zelo morale per un culto autentico tanto infiamma l’esistenza di Gesù da trascinarlo alla consumazione fisica del suo corpo.

 - Ricordare: Il “ricordo”(cfr.v.22) dei discepoli è lo Spirito Santo che li guiderà dopo la risurrezione di Gesù a comprendere tutta la sua esistenza (cfr. 14,15-17.25-26; 15,26-27; 16,12-15).

v. 18 - Segno: (cfr. Mt 12,38ss; 16,4; Lc 11,29ss; Mc 8,11-12) .

v. 19 - In tre giorni: Si riferisce al mistero pasquale.

v. 21 - Tempio del suo corpo: (Cfr. Gv 4,21-23; Ap 21,22; I Cor 3,7; II Cor 6,11-18.)

v. 23 - Segni: L’evangelista usa questo termine al posto di miracolo affinché il lettore non si soffermi sull’azione miracolosa, ma vada al significato al di là del fatto. Il segno “serve” alla fede (cfr. 2,11-12; 20,30-31).

v. 25 - Sapeva ciò che vi era nell'uomo: Gesù non si fida di una fede superficiale e di facile  entusiasmo (cfr. Ger 17,9-10; Salmo 139 (138); I Sam 16,1-13; Gv 1,48; 6,63-64).


 

Dal commento al vangelo secondo Giovanni di Sant’Agostino, vescovo

 

Perché Gesú caccia i venditori dal tempio

Che cosa abbiamo ascoltato, fratelli? Quel tempio era ancora una figura, e pur tuttavia da esso il Signore cacciò tutti coloro che erano venuti a fare i loro interessi, come a un mercato. Che cosa vendevano costoro? Le vittime di cui gli uomini avevano bisogno per i sacrifici di quel tempo. Sapete bene che i sacrifici rituali dati a quel popolo, e per la sua mentalità carnale e per il suo cuore ancora di pietra, erano tali che lo trattenessero dal precipitare nell’idolatria; e nel tempio questo popolo immolava i suoi sacrifici, buoi, pecore e colombe. Lo sapete bene, perché lo avete letto. Non era, quindi, un gran peccato vendere nel tempio ciò che si acquistava per essere offerto nel tempio stesso; eppure, Gesù li cacciò. Che avrebbe fatto, il Signore, qualora avesse trovato nel tempio degli ubriachi, se cacciò coloro che vendevano ciò che era lecito e non era contro giustizia (infatti, è lecito vendere ciò che è lecito comprare), e se non tollerò che la casa della preghiera si trasformasse in un mercato? Se la casa di Dio non deve diventare un mercato, può diventare una taverna?...

       Chi sono, poi, quelli che nel tempio vendono i buoi? Cerchiamo di capire nella figura il mistero racchiuso in questo fatto. Chi sono quelli che vendono le pecore e le colombe? Sono coloro che nella Chiesa cercano i loro interessi e non quelli di Cristo (cfr. Fil 2,21). Quelli che non vogliono essere redenti, considerano ogni cosa come roba d’acquisto: non vogliono essere acquistati, quel che vogliono è vendere. Eppure, niente di meglio, per loro, che essere redenti dal sangue di Cristo e giungere così alla pace di Cristo. Del resto, a che serve acquistare, in questo mondo, beni temporali e transitori, siano il denaro siano i piaceri del ventre e della gola siano gli onori della lode umana? Che altro sono, tutte queste cose, se non fumo e vento? e passano tutte, corrono via. Guai a chi si sarà attaccato alle cose che passano, perché insieme passerà anche lui. Non sono, tutte queste cose, un fiume precipite che corre al mare? Guai a chi vi cade dentro, perché sarà trascinato nel mare. Insomma, dobbiamo trattenere i nostri affetti da simili concupiscenze.

 

Per la “Collatio” e la “Deliberatio”

 

1) Quale concezione abbiamo noi della “casa del Padre”?

2)  In quali casi anche noi mettiamo delle riserve nella nostra fiducia in Gesù, poniamo condizioni ed esigiamo assicurazioni?

3) Siamo anche noi, come i discepoli, capaci di aspettare di essere condotti alla piena comprensione del cammino di Gesù e del nostro cammino?

 

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