Cosa fare, come ci si comporta ...
Cosa fare, come ci si comporta ...
CHIERICHETTO
si diventa !!
Arrivando in Chiesa SALUTA il
Signore.
E’ una semplice questione di educazione. Quando
entri in casa tua , saluti i tuoi genitori ?!
E’ normale che per servire all’Altare tu indossi la tua tunica.
Bisogna
aggiungere... che tu sia pulito? Mani... scarpe... anima (talvolta è
necessario).
Servire
il Signore deve essere per te una festa!
PROCESSIONE DI INGRESSO E RITI D’INTRODUZIONE
Prima
di lasciare la sacrestia il Chierichetto saluta la Croce insieme al sacerdote e
s’incammina insieme a lui. Si dirige verso l’altare camminando lentamente (non
troppo !), a mani giunte.
Quando
arrivi all’altare saluti Gesù, presente nel Tabernacolo, facendo la
genuflessione. Mentre il celebrante bacia l’altare tu dovrai essere già al tuo
posto, in piedi.
PROCLAMAZIONE DEL VANGELO
Per la proclamazione del Vangelo i due ministranti alla
destra e alla sinistra del celebrante, accompagneranno sino all’ambone e lì vi
rimarranno fino alla fine della proclamazione del Vangelo.
OFFERTORIO E... LE "AMPOLLINE"
Il
chierichetto alla destra del celebrante, scenderà al momento dell’offertorio
insieme al celebrante stesso e lo aiuterà nel ricevere i doni, poi tornerà
all’altare.
Qui
porgerà il calice al sacerdote, poi porgerà anche l’ampollina del vino e
successivamente quella dell’acqua. Sempre con l’ampollina dell’acqua procederà
al lavabo: verserà sulle dita del sacerdote un po’ d’acqua, e in seguito a ciò
gli porgerà il purifichino.
RITI DI COMUNIONE
Quando
il sacerdote ha terminato il prefazio ed ha iniziato la Preghiera Eucaristica,
il Chierichetto all’invocazione dello Spirito Santo si inginocchia, e non
prima !
Quando
arriva il momento dello scambio della pace, il chierichetto scambia un gesto
di pace, di certo non si fanno passeggiate sul presbiterio.
Durante
la distribuzione dell’Eucarestia ai fedeli, il chierichetto si siede per poi
rialzarsi quando si apre il Tabernacolo per riporvi il Corpo di Gesù.
PURIFICAZIONE DEL CALICE
Quando
il celebrante sarà tornato dalla distribuzione dell’Eucarestia, il chierichetto
gli porgerà l’ampollina dell’acqua per la purificazione del calice.
RITI DI CONCLUSIONE E BENEDIZIONE
Dopo
la benedizione, fa una genuflessione verso il tabernacolo ed in ordine
ci si dirige verso la sacrestia.
Dopo
la Messa, si ripone la tunica nell’armadio, si saluta il sacerdote e
Gesù, e si torna a casa.
Bisogna ricordare che in Sacrestia e sull’Altare si deve stare in silenzio e senza correre.
MODO DI PORTARE GLI OGGETTI LITURGICI
a. I candelieri e le torce
Dei
due ministranti di eguale statura, chi sta a destra tiene il candeliere con la
destra al nodo e con la sinistra al piede; chi sta a sinistra lo tiene con la
sinistra al nodo, e con la destra al piede. Il piattello deve restare
all'altezza degli occhi, in modo che le candele accese dovranno raggiungere la
stessa altezza. Si abbia cura di tenere i candelieri al centro della propria
persona, perpendicolari, fermi, di non piegarli mai nel camminare, inchinarsi e
genuflettere. Le torce invece si portano con la mano esterna, tenendo l'altra
sul petto, sporgendo la torcia un pò fuori lateralmente.
b. I libri liturgici
Si
possono reggere dritti all'altezza del petto, con l'apertura verso il braccio
sinistro, sostenendoli con ambedue le mani ai margini laterali; oppure
poggiando il margine superiore al petto e sottoponendo le palme delle mani al
margine inferiore.
c. Le ampolline
Si
regge il piattino lateralmente con le due mani, lasciando liberi il pollice e
l'indice con i quali si tengono salde le ampolline al piattino; se si porta
contemporaneamente il manutergio, lo si può adagiare sulle ampolline o tenerlo
sull'avambraccio sinistro.
d. La brocca e il catino
Con
la destra si regge per il manico la brocca e con la sinistra il catino; mentre
il piatto con il manutergio si regge con ambedue le mani.
e. La croce astile
Si
regge dritta e ferma davanti alla propria persona, non appoggiandola su se
stesso, sollevata da terra e con le mani a giusta altezza del proprio corpo.
f. Il secchiello con l'acqua benedetta
Si
regge con la destra. Si faccia attenzione a presentarlo a tempo al ministro che
deve attingere l'acqua e prendere l'aspersorio. Se poi si deve porgere anche
l'aspersorio, si reggerà il secchiello con la sinistra, in modo da poter
offrire al ministro l'aspersorio, con la propria destra, in posizione tale che
lo possa subito impugnare e usare.
g. Tutti gli altri oggetti
Si
portano sempre con grande dignità e nobiltà di gesto, siano vesti o paramenti,
vasi sacri o benedetti, oggetti sacri o necessari al culto in genere. Si
portano con la sola destra o con ambedue le mani secondo la loro grandezza e,
se vanno presentati ad altri, in modo che questi li possano prendere per usarli
direttamente.
MODO DI PORTARE IL TURIBOLO
Si
porta in due modi: « fuori cerimonia », quando non è
amministrato ancora l'incenso e, successivamente, quando è terminata
l'incensazione; « in cerimonia » quando si è amministrato
l'incenso e si procede alle incensazioni.
«
Fuori cerimonia » il turibolo si porta con la sinistra, introducendo il mignolo
nell'anello fisso del coperchietto che sostiene le catenelle, e il pollice
nell'anello della catenella mobile che sostiene il coperchio, in modo che
questo rimanga sollevato, agitando leggermente il turibolo davanti a se stesso
e con distinta delicatezza. Con la destra si regge la navicella ad eguale
altezza della mano sinistra, appoggiata al petto.
«
In cerimonia » il turibolo si porta con al destra e, in quanto al resto, allo
stesso modo come « fuori cerimonia » e la navicella con la sinistra.
MODO DI FARE AMMINISTRARE L'INCENSO
Si
dà prima la navicella al debito ministrante o ministro. Poi si alza a
sufficiente altezza il coperchio mobile sollevando l'anello mobile con pollice
destro. Si stringono le catenelle alla sommità del coperchio mobile, al punto
dove si è sollevato, e si alza il turibolo ad altezza conveniente davanti a chi
amministra l'incenso restando con la sinistra, che regge il coperchietto fisso,
al petto. Messo l'incenso si abbassa il turibolo, come prima, staccando la
sinistra dal petto, si abbassa il coperchio mobile lasciando scendere, con il
pollice destro che regola, la catenella mobile.
Se
si deve attendere lo si regge in « in cerimonia ».
Se
si deve consegnare ad altro ministrante o ministro, si stringono con al destra
le catenelle sotto il coperchietto fisso e così lo si consegna, dritto,
ricevendo con la sinistra la navicella. Se, invece, si deve consegnare
direttamente a chi deve incensare, si stringono i due anelli al di sopra del
coperchietto superiore con le dita della mano destra, e con le dita della mano
sinistra si stringono le catenelle all'altezza del coperchio inferiore, per
offrirlo a che deve incensare in modo che lo possa subito usare.
Se
c'è il navicolaio apre la navicella e presenta al ministro il cucchiaio posto
sull'orlo dell'apertura, in modo che possa essere preso e usato, oppure lo può
consegnare con la propria destra, tenendo, per il momento della consegna
soltanto, la navicella con la sinistra.
MODO DI INCENSARE
Con
la sinistra si tiene il coperchio per l'anello sul petto. Con la destra si
impugnano le catenelle all'altezza del coperchio mobile, aderente alla coppa
con carboni ben accesi alzando così la destra all'altezza conveniente al di
sotto del petto, ma staccata dalla persona, in modo che le catenelle delineino
una curva: si chiama « posizione di riposo ».
Per
incensare, da questa posizione si alza il turibolo con al destra all'altezza
del volto o quasi e poi si dirige una volta o due volte dolcemente verso la
persona o cosa da incensare.
Se
si dirige una sola volta si ha il tiro semplice; se due volte si ha il tiro
doppio.
Dopo
ogni tiro, semplice o doppio, il turibolo deve tornare alla posizione di
riposo.
Prima
e dopo l'incensazione di persone, o di reliquie o di immagini, di fa l'inchino.