Il grido della parrocchia
24 marzo 2002

Mille volti dell'integrazione
Yasser , un adolescente , è nato in Italia da genitori egiziani , non ha ancora la cittadinanza italiana. Ha avuto problemi ad integrarsi sia in Italia che in Egitto; in conseguenza a questo ha avuto problemi con i genitori : sono troppo attaccati all'Egitto mentre lui all'Italia. Charlie , un bambino nato a Reggio Emilia , ha genitori Ghanesi ed è un veterano delle immigrazioni avendone già vissute due . Dopo due anni di asilo nido ha imparato a parlare italiano, ma viene affidato con i suoi fratelli alla nonna Ghana perché i suoi genitori lavorano fino a tardi e non ce la fanno a gestire le sue malattie.
In Africa ha scoperto un mondo che gli scorreva già nel sangue, ma non conosceva suoni parole e cibi.
Dopo tre anni tornò a casa a Reggio Emilia dove si ricompone la famiglia profondamente segnata dalla cultura ganaense. Quella della seconda generazione è il lato oscuro e meno conosciuto, ma numericamente crescente delle immigrazioni che testimonia
l'affermarsi degli stranieri nel nostro paese.
Gli esperti mettono in rilievo e segnalano l'incremento dell'arrivo dei minorenni, degli studenti, degli stranieri con prole e dei ricongiungimenti familiari.
Un indagine condotta dalla caritas di Roma denuncia i più ricorrenti segnali di disagio:
la precoce separazione dal padre, l'evasione scolastica, l'affollamento delle abitazioni, difficoltà di integrazione e la scarsa socializzazione.
legati agli usi e costumi dei loro paesi e così c'è il rischio che insegnino divieti e che si creino dei ghetti etnici.
La scuola è un fattore decisivo per favorire l'integrazione sotto il profilo linguistico.
I genitori frenano i processi di integrazione perché sono troppo. La scuola può favorire la conoscenza del patrimonio che ogni studente ha.La moltiplicazione di luoghi e modalità di convivenza è la strada più redditizia per incentivare lo scambio tra culture anche se per i giovani stranieri l'ambito dove più acuta è la contraddizione, è la famiglia d'origine, e qui si scontrano due progetti.
Per i genitori l'obiettivo è tornare da ricchi ed avere il prestigio, per i giovani il traguardo è l'inserimento nella società.
Dall'esperienza di questi anni emerge che sono numerosi e che prendono esempio dai leader francesi magrebini che dicono che non si può pretendere di sentirsi italiani o del paese di origine, ma che è necessario per uno straniero che vive nel nostro paese di sentirsi italiano e straniero senza perdere l'orgoglio delle proprie origini.La diversità è un dato che incontriamo nella realtà e che l'immaginazione ha reso più familiare ai giovani e agli adulti ai quali è data la possibilità di sperimentare che la consapevolezza della propria identità è necessaria per un incontro con un altro.

La diversità è un dato che incontriamo nella realtà e che
l'immaginazione ha reso più familiare ai giovani



  

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