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SOTTO LO SGUARDO DI SAN FRANCESCO

Nella frazione di Ravanera, all’estremità orientale di Camnago Volta, sorge in solitudine, la piccola, ma cara chiesetta di S. Francesco, in aperta campagna, ben coltivata e in ogni stagione ricca di ortaggi, nella valle del Cosia che si restringe a cono. La chiesetta è in perfetto stile francescano.
S. Francesco amava la solitudine dove lo spirito ritrova l’assoluto di Dio e se stesso; cercava il silenzio come le Carceri del Subasio e l’asprezza del Sasso Spicco della Verna.
S. Francesco di Ravanera appare come un tutto fuso in unità perfetta: il bosco da un lato che quasi l’accarezza con le sue ultime fronde che si chinano sul tetto, dall’altro lato verdi balze verdeggianti, coltivate a ortaglia, segnate da filari di viti.
Le mura costruite con sassi irregolari strappate dal greto del vicino torrente Cosia; pietre nude a sprazzi coperte da semplice intonaco. Semplicissima l'architettura: traspare povertà, umiltà, semplicità.

Vale pena di una sosta, di una visita, di una preghiera. Verosimilmente fu fatta costruire verso la fine del 1500 dalla nobile famiglia Odescalchi di Como, che diede i natali al Beato Innocenzo XI° (Papa dal 1676 al 1689); forse come cappella gentilizia, come ex voto, su terreni della famiglia stessa.
Il culto in città al Santo di Assisi era già molto diffuso. La chiesetta era collocata sulla strada che da S. Donato ( a metà sul colle di Brunate ), attraverso Camnago, portava ad convento sito in alto all’inizio della valle del Cosia, nel territorio di Tavernerio.
La chiesetta era officiata dai frati del terzo ordine francescano del convento di S. Donato che già nella seconda metà del ’400 avevano la cura d’anime di Camnago non ancora eretta a parrocchia ( erezione a parrocchia nel 1654 ).

L’interno è costituito da un’aula unica con volte a vela. Su un tramezzo in muratura, a due terzi dell’aula, si erge, come su una impalcatura teatrale ( unica tipologia nel territorio comasco ), incorniciata da una splendida cornice barocca, pure su tela, una pregevole immagine di S. Francesco, sempre dipinta su tela, titolare della chiesetta, nell'atto di ricevere le stimmate sul monte della Verna ( nella foto un particolare del volto ).
In una visita pastorale del 1758 il dipinto su tela è definito “ non vulgari pictura “; è il vero gioiello con l’originale cornice barocca, nella semplice architettura della chiesetta, dopo quasi un miracoloso lavoro di restauro effettuato nel 1995 con la ristrutturazione di tutta la chiesetta.

 

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