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Alessandro Volta

Vita di Alessandro Volta

Nasce A Como il 18 febbraio 1745 da famiglia nobile. Precocemente orfano, viene avviato agli studi. Oltre a possedere una solida cultura umanistica, egli si sente attratto agli studi scientifico-naturalistici e soprattutto quelli che riguardano i fenomeni elettrici dedito alla ricerca sperimentale. Insegna nel Regio Ginnasio di Como e poi per meriti scientifici è nominato Rettore Magnifico dell’Università di Pavia. Percorre più volte l’Europa frequentando i più grandi scienziati stranieri. La sua ricerca scientifica si apre ai più disparati campi della fisica e le sue scoperte meravigliano ed entusiasmano il mondo scientifico. Ma la sua scoperta fondamentale sarà la “ La pila” che presenterà personalmente a Parigi nel 1801 all’Imperatore Napoleone che lo insignirà della ’Legion D’Onore‘. Viene nominato anche Senatore del Regno d‘Italia. La pila , invenzione della scienza e della tecnica che mutò il modo globale di vivere delle società europee e di tutto il mondo. Alessandro Volta muore a Como il 5 marzo 1827. La sua salma riposa nel Mausoleo Voltiano a Camnago Volta.

Alessandro Volta e la sua religiosità

Volta fu un cristiano che, se pure non esente da difetti come tutti i mortali, non si vergognò mai di professare apertamente la propria fede. In un tempo e in ambienti refrattari alla religione, egli si impose con coerente testimonianza: insegnò catechismo ai fanciulli nella sua parrocchia di S. Donnino a Como e partecipava giornalmente alla S.Messa.
In una sua lettera così scrive:
“ Ho sempre tenuto e tengo per unica, vera e infallibile la santa religione cattolica, ringraziando senza fine il buon Dio d’avermi infusa tale fede, in cui mi propongo fermamente di voler vivere e morire, con viva speranza di conseguire la vita eterna “.

Alessandro Volta e Camnago

Alessandro Volta amò sempre Camnago e contro la volontà di tutti, compresi i famigliari, qui volle essere sepolto. Camnago allora era un piccolo Comune: si chiamava ‘Camnago S.Martino’; muterà la denominazione in ‘Camnago Volta’ soltanto il 23 Aprile 1863. Poi nel 1943 il Comune di Camnago Volta viene soppresso e il suo territorio inglobato nel Comune di Como, divenendone parte integrante. Attualmente questa frazione costituisce la IV Circoscrizione.
La località di Camnago anticamente era un comune agricolo, dedito particolarmente all'attività molitoria ( cinque mulini operanti sulle acque del Cosia) e all'allevamento del baco da seta e agli ortaggi. La famiglia Volta disponeva di un fabbricato nella frazione di Campora e di un rustico per i contadini che coltivavano i campi circostanti e un mulino. Nel porticato della villa e sotto un pergolato Volta aveva fatto sistemare un tavolo di pietra, ancora esistente e lì conduceva i suoi esperimenti.
Tutte le volte che rientrava a Como, quando possibile raggiungeva Campora e nei mesi estivi e autunnali, trascorreva intere giornate, dove, spogliandosi del suo ruolo e delle sue onorificenze, sostava amabilmente con gli umili contadini del luogo.

La tomba di Alessandro Volta

Subito dopo la sua morte, la salma, come da suo desiderio fu trasportata a Camnago e deposta in una fossa scavata sulla nuda terra del vecchio cimitero, situato a valle della via che collega la piazza principale del paese a Campora.
Poi per volontà della famiglia si volle dare un degna sepoltura incaricando l’ingegner Melchiorre Nosetti di un progetto che realizzato accolse le spoglie di Alessandro Volta e più tardi anche quelle dei suoi famigliari.
Il Mausoleo si presenta in stile neo-classico in un complesso armonico ed elegante. Il monumento è costruito in marmo plumbeo, a blocchi uguali, In granito è lo zoccolo, mentre sulla cima sta una cornice in marmo bianco di Carrara sotto la quale si alternano sculture con corone trionfali e alcuni strumenti inventati da Volta.
Una calotta metallica sovrasta il tempio, nel cui centro sta un lucernario. Ai lati dell’ingresso del piccolo mausoleo, vi sono due statue a grandezza naturale dello scultore Luigi Argenti. La statua di sinistra raffigura la Religione che prega per il suo figlio esemplare, mentre l’altra rappresenta la Scienza che inconsolabile piange il suo cultore. In alto sulla porta spicca, in caratteri bronzei la scritta ‘Ad Alessandro Volta la Vedova e i Figli’.
Nel 1999, bicentenario della scoperta della pila, si sono compiuti dei restauri e all’ingresso del cimitero si sono posti due lampioni d’epoca illuminati a metano in onore a Volta che fu uno dei primi a scoprirne l’origine.
Il tutto è oggi impreziosito da una illuminazione notturna ( ore 21 – 23.30 ) di una suggestione impareggiabile.

 

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