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vita
della diocesi - il giorno del signore |
"Le
mie pecore ascoltano la mia voce"
di Piero Morigi
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In questo Vangelo viene descritto il legame tra le pecore (noi) e il pastore (Cristo), in un continuo crescendo di affermazioni che denota come tra Lui e noi esista un legarne di comunione inscindibile.
"Ascoltare, conoscere, seguire", sono verbi che descrivono azioni coinvolgenti: ascolto perché c'è uno che mi parla; conosco perché c'è uno che si fa conoscere; seguo uno perché mi precede.
Questo "uno" è Cristo Risorto che stabilisce con me un rapporto personale talmente stretto da poter dire, a ragione, che Lui si è fatto uomo, ha patito, è morto ed è risorto, ha mandato il suo Spirito per me, come se fossi l'unica persona al mondo.
Il legame con ciascuno di noi è così stretto da diventare "uno" con Lui e da essere impossibile che qualcuno ci separi ("Nessuno le rapirà dalla mia mano"). Continua a rivelarsi a noi con una confidenza da amico.
Ci svela che Lui e il Padre sono una cosa sola e che lo possiamo chiamare "Padre Nostro" e, cosa ancora più meravigliosa, possiamo chiamarlo "Abbà", Papà.
Forse siamo un po' tonti e facciamo fatica a renderci conto di questa enormità: dare del tu a Dio, l'Eterno, l'Onnipotente, il Creatore.
Avere con Lui tale confidenza è una cosa davvero impensabile, per noi, piccolo, brevissimo soffio mortale!
"O Gesù, nostro buon pastore, facci sentire la tua voce tra le mille che ci avvolgono ogni giorno come ragnatela fastidiosa.
Imprimi bene, nei nostri cuori, il suo timbro, per saperla riconoscere tra tutte le altre. Fa' ardere il nostro cuore come quando, tra voci indifferenti, udiamo la voce dell'amico". |
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Anno XXXIV
n. 17
4 maggio 2001 |
Il giorno del Signore |
Tutto ruota
attorno all'Eucaristia
|
Laici cristiani nel
cambiamento |
Intervista e
R. Pinza e L. Bianconi |
SS. Messe festive
nella città di Cesena
dal 25 marzo al 30 settembre 2001
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