Corso
Biblico
4ª Lezione
Autore: Mosè
Data: c 1400 a.C opp. c.1200 a.C
Contenuto
Il libro del Levitico serviva da manuale o prontuario agli antichi sacerdoti dIsraele. Gran parte di esso, infatti, fissa regole specifiche riguardanti le offerte, i sacrifici, la purificazione rituale, lordinazione, le celebrazioni e le feste. Vi sono inoltre norme che esulano dallambito delle istituzioni religiose e riguardano gli eventi della vita ordinaria. Limplicazione di tutte queste normative è che, di fatto, tutti gli aspetti della vita hanno un carattere religioso. Tutto ciò che facciamo, sia in atti strettamente di culto o meno, fa parte del nostro rapporto con Dio. Ad esempio, non dobbiamo distinguere la vita in categorie di sacro e di profano, ritenendo che solo le cosiddette attività sacre appartengono a Dio. Dio considera ciascuno di noi come una totalità e tutti gli aspetti della nostra vita - lavoro, culto, rapporti, creatività, famiglia - sono importanti per Lui. Questo insegnamento del libro del Levitico è per noi di grande conforto. in pratica, non dobbiamo pensare che il libro non abbia interesse o valore per noi semplicemente perché queste normative furono formulate per un popolo antico essenzialmente rurale ed agricolo mentre, noi siamo per la maggior parte un popolo moderno, urbanizzato ed industriale. Un leggero cambio dei nostri schemi mentali è sufficiente per farci superare queste difficoltà. Se consideriamo il concetto fondamentale anziché la norma specifica, ci rendiamo conto che ognuna delle norme contiene un principio che è altrettanto valido oggi quanto lo era al tempo di Mosè. Di fatto sono idee che presentano una sorprendente attualità. Ad esempio le norme relative alla purità sessuale (15, 1 - 33) sottolineano la santità del sesso e mettono in guardia contro la trascuratezza delle malattie veneree. La necessità di queste norme anche nel mondo moderno è ovvia.
Spunti teologici
I temi teologici presenti in tutto il libro del Levitico sono per noi di grande importanza.
Il primo spunto teologico rilevante del libro è che Dio è santo e si aspetta che anche il suo popolo sia santo. Questa santità pratica deve essere la regola di tutta la nostra vita.
Secondo, tutte le forme di vita devono essere considerate come appartenenti a Dio. Non dobbiamo mai pensare di poter escludere Dio dalle nostre attività. Egli è attivamente interessato a tutto ciò che noi facciamo.
Terzo, il peccato deve essere espiato. Il complesso di sacrifici ordinati da Dio mirava a dare una dimostrazione chiara dellespiazione e prefigurava il grande sacrificio che alla fine sarebbe stato offerto da Cristo. In ultima analisi, il sangue dei vitelli e delle capre non è in grado di cancellare il peccato, ciò che invece può fare la morte di Gesù.
Infine, dobbiamo imprimere alla nostra vita una svolta orizzontale oltre che verticale. I nostri rapporti con gli altri esseri umani sono altrettanto importanti quanto i rapporti con Dio. "Amerai il prossimo tuo come te stesso" (Lv.19, 18). Gesù disse che questo non era meno importante dellamore di Dio infatti ne fece un comandamento specifico (cfr. Mt. 22, 37- 40; Mc. 12, 30 - 31; Lc. 10, 27).
La nostra devozione verso Dio fa parte di una veduta globale della vita: tutto ciò che è vita appartiene a Dio. Il libro del Levitico è stato scritto per mostrare agli antichi israeliti, e anche a noi, come vivere una vita consacrata a Dio.
Diritti e doveri nella comunità (Lv. 19, 1 - 37)
Il capitolo è un esempio eccellente della visione della vita nellAT. Esso unisce "sacro e profano" in modo tale che dimostra che non cera nessuna distinzione di base tra i due ambiti nel pensiero degli Israeliti. Tutta la vita era vissuta davanti a Dio. Questo concetto ha avuto un influsso decisivo sul NT. Il "secondo più grande comandamento della Legge" Gesù lo cita da questo capitolo versetto 18; e il suo insegnamento echeggia la forza del precedente versetto 17. È stimolante paragonare le leggi che seguono con quelle simile del Deuteronomio, che sono più abbondanti nel darne le ragioni.
Ricordatevi dei poveri (Lv. 19, 9 - 10 vedi Dt. 24, 19 - 22) Mettete i diritti dei poveri al di sopra dei diritti del singolo. La terra può essere legittimamente la mia terra, la mia proprietà. Ma in fondo essa è di Dio. Pagate prontamente il salario (Lv. 19, 13 vedi Dt. 24, 14 - 15) Sostenete i diritti dei lavoratori. La miseri di milioni di persone di oggi potrebbe essere vinta e fossero pagate giustamente. State dalla parte della giustizia (Lv. 19, 15 vedi Dt. 16, 18 - 20) La giustizia è basilare per il benessere di ogni società umana. Se questa è degradata rimane ben poca speranza di equità in qualsiasi altra dimensione della vita. Siate responsabili di ogni persona (Lv.19, 16 - 18 vedi Dt.19, 15 - 20; 22, 8) Prendetevi cura degli interessi degli altri. Unelevata mortalità è il prezzo pagato per costruzioni tirate su in modo difettoso e senza alcuna norma di sicurezza e spesso entrambe le cose sono tollerate da amministratori corrotti. Trattate tutti allo stesso modo (Lv. 19, 33 - 34 vedi Dt. 24, 17 - 22) Sostenete i diritti degli stranieri, degli immigrati, e delle minoranze. Uguali diritti per tutti secondo la legge dello Stato. "Dovete amarli come voi stessi": richiede ancora di più. Non imbrogliate (Lv. 19, 35 - 36 vedi Dt. 25, 13 - 16) Massima onestà nel commercio. Nessuna falsa misura. Questo può essere applicato sia alla spesa al mercato che al commercio internazionale.
Molti cristiani affermano di lasciarsi ispirare dalle parole del discorso della montagna. Ma pochi fra noi hanno già cominciato a vivere i valori di questo "discorso" del monte Sinai, se riflettiamo seriamente sulle implicazioni di questo capitolo. Il Giubileo (Lv. 25, 8 - 55)
La terra era il più grande dono materiale di Dio al suo popolo e la prova della sua fedeltà alla promessa ad Abramo. Ma essa rimaneva sempre la sua terra (25, 23). Gli Israeliti, come affittuari, non ne avevano la proprietà assoluta: dovevano rendere conto a Dio come "Signore della terra" e così spartirla in modo eguale e usarla in modo giusto. La loro responsabilità per la terra davanti a Dio è simile alla nostra responsabilità davanti a Dio per il mondo intero. Pertanto i principi sottostanti alle leggi del Giubileo possono essere applicati oggi su scala assai più vasta. La dimensione sociale. La società israelitica era basata sui clan familiari e sulle caste. Ogni famiglia aveva un pezzo di terra come "affittuaria". Se una famiglia simpoveriva e perdeva la sua terra, oppure i suoi membri diventavano schiavi per pagare i debiti, il Giubileo, che ricorreva ogni 50 anni, aveva la funzione di riscattarli e ridare loro leredità originaria (25, 39 - 43). Il Giubileo incoraggia noi, in ogni comunità, a lavorare per ottenere la libertà sociale e lindipendenza economica di ogni nucleo familiare. Dobbiamo farci una domanda a proposito delle nostre leggi e delle politiche delle nostre società: promuovo il benessere integrale delle famiglie, a livello sia economico sia morale? La dimensione economica. Il Giubileo si proponeva di assicurare che il numero più grande possibile di famiglie possedesse un pezzo di terra, in modo da prevenire larricchirsi di pochi e la formazione di grandi tenute. Oltre alla restituzione della terra per legge, il Giubileo prevedeva aiuti finanziari e impieghi per la gente povera negli anni tra i giubilei (25, 35 - 40). La proprietà di pochi privilegiati e la servitù economica per il resto della gente non corrispondono alle intenzioni di Dio. La dimensione spirituale. Il Giubileo abbracciava anche alcuni valori spirituali, come la fede nella provvidenza di Dio (25,8-22), il ricordo della liberazione dallEgitto (25, 38. 42. 55). Esso cominciava con la confessione di fede e il perdono da parte di Dio nel Giorno del perdono dei peccati: lEspiazione (25, 9). Esso poi accresceva la speranza come simbolo della liberazione e della ricostruzione che Dio aveva promesso di fare sia per il genere umano che per la sua terra.
Schema
Indice - Lezione 1 - Lezione 2 - Lezione 3 - Lezione 4 - Lezione 5