Corso Biblico
1ª Lezione

 

I N T R O D U Z I O N E

Crescere nella nostra identità di cristiani, in una fede matura e consapevole: quest’obbiettivo è oggi al centro della vita delle comunità ecclesiali. Si tratta di un’attenzione per certi versi nuova, legata alla difficoltà, tutta odierna, di ricostruire un’immagine, un’identità, un volto coerentemente evangelico per l’uomo del nostro tempo, così sospettoso di fronte ad una proposta di vita come quella del vangelo di Gesù, che si presenta come un evento e insieme come verità assoluta, come una storia dai tratti umani ma capace di generare salvezza, come realtà di questo mondo e al tempo stesso come fondamento di un mondo nuovo.

Proprio di fronte a questa difficoltà emerge, con sempre maggiore chiarezza, che l’autenticità e la forza di ogni cammino di fede e di ogni evangelizzazione sono strettamente legate alla capacità di ricondurre tutto all’incontro decisivo con la persona di Gesù, la Parola di Dio fatta carne, venuta ad abitare la nostra storia. strumento essenziale di questo incontro è la Bibbia, là dove la persona di Gesù si fa presente nella concretezza del suo evento e nel contesto della storia salvifica che lo prepara e che da esso scaturisce.

Questa memoria scritta, affidata alla Chiesa e da essa a noi consegnata nella sua fede, ci viene proposta come Parola di Verità: Parola di Dio, appello sempre nuovo, principio efficace di novità per la nostra vita personale e comunitaria.

Due sono, in particolare, gli obiettivi che intendiamo raggiungere: sollecitare e motivare un incontro personale con la Bibbia; aiutare a leggere il testo sacro nella giusta prospettiva e con le conoscenze sufficienti per poter comprendere il suo messaggio.

« Tutti i fedeli sono esortati con forza ed insistenza "ad apprendere la ‘sublime scienza di Gesù Cristo’ (Fil. 3,8), con la frequente lettura delle divine Scritture. ‘L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo’ (San Girolamo, Commento ad Isaia, prologo)"

(Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 25)».

 

1. CONOSCIAMO LA BIBBIA?

Tutti sanno che la Bibbia è un libro religioso, sacro, speciale. Forse lo hanno preso in mano, ne hanno una copia in casa. La trattano con massimo rispetto. E... non la leggono. Diceva con ironia un grande biblista Paul Clodel: "Il rispetto dei cattolici per la Bibbia è enorme, e consiste soprattutto nel tenersene a rispettosa distanza".

Quando ho domandato ad un giovane perché pur avendo in casa la Bibbia, non ne aveva approfittato per conoscerla bene, mi rispose con tutta semplicità: " Ho provato, ma la sua lettura mi è risultata difficile, e a lungo andare noiosa. Mi sono scoraggiato, e ho lasciato perdere". È una risposta frequente. Tante famiglie hanno la Bibbia in casa, ma più come un oggetto religioso che come un libro vivo, interessante, da leggere e capire.

a) L’autore della Bibbia

La fede dei cristiani dice: Dio è il grande autore della Bibbia. Con questo non vogliamo dire che il Signore abbia avuto una comunicazione diretta con i cosiddetti autori ispirati, dettando loro le sue pagine come si detta una lettera ad una segretaria. Il suo influsso sugli scrittori della Bibbia si produsse dentro un insieme di fatti, il cui risultato fu che vennero messi per iscritto quei ricordi che contengono il messaggio rivolto da Dio a tutti gli uomini. Ma cerchiamo di chiarirci sul discorso:

Ispirazione, Rivelazione, Assistenza dello Spirito Santo

L’ispirazione è l’intervento divino su un profeta o uno scrittore sacro: lo Spirito Santo illumina la sua mente e spinge la sua volontà perché trasmetta, senza pericolo di errore, quelle verità che Dio vuole comunicare all’umanità.

È garante Dio stesso e perciò la trasmissione non può essere errata. Ma l’autore sacro non viene usato come un automa: mantiene invece la sua personalità, il suo stile, la sua cultura e i limiti della medesima, per cui sono possibili errori storici, geografici, astronomici e scientifici in genere.

Nel contenuto dell’ispirazione possono esserci nuove rivelazioni, sviluppo e conferma delle precedenti, esortazioni ad una vita migliore, regole di vita morale, norme di saggezza ed altri valori umani, che lo Spirito Santo ha voluto inculcare.

Ma non sono messaggio di Dio gli errori di meteorologia, astronomia, geografia, storia ecc.; i numeri poi spesso sono simbolici, o comunque inesatti perciò non sono attendibili. Se si fossero seguiti questi criteri non si sarebbe avuto l’increscioso caso Galileo; ma il terrore delle aberrazioni dei novatori di allora spingeva ad una interpretazione troppo letterale. Bisogna notare che Dio stesso ha accettato e approvato il testo redatto dall’autore umano, giudicandolo adatto alla mentalità e al grado di cultura dei destinatari del tempo. Perciò la Chiesa non si permette di mutare il testo sacro neppure in quei punti evidentemente superati dalla cultura odierna, raccomandando edizioni con note esplicative. E secondo la congenialità dell’autore si sono avuti diversi generi letterari: storico; esortativo; poetico; parabole, romanzi; ecc...

La Rivelazione è il discorso di Dio con L’umanità, col quale Egli svela le sue verità: la sua grandezza; la sua potenza; la sua maestà; ma soprattutto il suo amore infinito e il suo operato verso gli esseri umani che Egli considera suoi amici, anzi vuole divinizzarli come suoi figli, e suoi collaboratori fiduciari; a questo fine tende tutta la sua opera creatrice e redentrice conseguentemente ne deriva quale deve essere la risposta degli uomini, i loro comportamenti, il loro orientamento e le regole della loro vita.

Questo discorso Dio l’ha cominciato nel Paradiso terrestre con i primi uomini e l’ha portato sempre avanti attraverso i secoli, ma gli uomini hanno ascoltato poco e quel poco che hanno recepito l’hanno stravolto con tante aberrazioni.

Ecco perché a un cero punto Dio scelse un uomo di buona volontà, ardentemente desideroso di avere idee più chiare su Dio e le cose divine, e gli si comunico.

Abramo, anche noi lo chiamiamo nostro padre nella fede; un uomo dalla fede eroica, un uomo contro corrente: si sente estraneo alle deviazioni religiose del suo popolo ed emigra; dove va conserva una netta distinzione dall’errata religiosità dei popoli in mezzo ai quali si trova: Dio gli si confida e gli promette una discendenza ed una patria; nella sua vicenda ci sono molti momenti oscuri, che gli parla; perciò si fida di Dio anche quando tutto sembra contrario a tale fiducia.

Il suo figlio Isacco ed il nipote Giacobbe vivono degli stessi ideali e si dispongono a recepire l’ulteriore sviluppo del discorso di Dio: è l’origine del popolo d’Israele, che si sente privilegiato di questa eredità.

Questo popolo ebbe sempre un concetto di Dio nettamente più puro di tutti gli altri popoli dell’antichità: Dio Creatore e Signore del cielo e della terra, unico e supremo, degno d’immenso rispetto, benevolo verso gli uomini, dai quali però vuole fedeltà a Lui e onestà verso gli altri; questo popolo inoltre recepisce le promesse divine di una salvezza meravigliosa e le conserva fedelmente, anche se poi non la sa riconoscere in Cristo.

Questo patrimonio religioso però Dio non lo comunicò in maniera spettacolare e pubblica, se non eccezionalmente, come la proclamazione dei dieci Comandamenti sul Sinai. Preferì più volentieri la via della confidenza amorosa e volle la collaborazione umana per trasmettere alla Comunità umana le sue verità per mezzo di uomini: queste sono le persone ispirate.

L’assistenza dello Spirito Santo è la garanzia che Cristo ha assicurato alla sua Chiesa: l’assistenza per mantenere intatto ed approfondire il messaggio divino, per poterlo comprendere sempre meglio.

Nella Rivelazione e nell’Ispirazione l'iniziativa era Dio, qui il compito è dei Successori degli Apostoli (Papa e Vescovi uniti con lui) garantiti da Cristo: lo Spirito Santo si limita ad impedire errori di fede.

Riassumendo, possiamo dire che la Bibbia è la Parola di Dio in quanto ci trasmette tutto ciò che Dio ha voluto dirci, e nel modo in cui Egli ce l’ha voluto dire.

Agendo così, Dio rispetta la libertà e la spontaneità degli autori sacri che redassero la Bibbia.

In sostanza l’ispirazione divina della Bibbia rimane un mistero. La Bibbia è al tempo stesso tutta opera di uomini, e opera di Dio. Gli autori - ispirati dal grande autore, Dio - espressero ciò che Egli voleva dire, ma riflettendo la propria personalità e quella della propria epoca.

 

b) Come leggere la Bibbia

La Bibbia non è un’ opera uscita di getto dai suoi autori. Prima di essere fissata nello scritto, parecchi libri venivano raccontati e tramandati a viva voce, grazie alla straordinaria capacità di memoria degli antichi orientali. Questi racconti sono all’origine di alcune grandi "tradizioni" che hanno prodotto i primi cinque libri della Bibbia ( Genesi; Esodo; Levitico; Numeri; Deuteronomio che prendono il nome di Pentateuco):

La conoscenza di queste "tradizioni" aiuta a cogliere i diversi modi con cui Dio ha parlato e ha rivelato se stesso all’uomo. Questa è una prima pista per iniziare la lettura della Bibbia.

C’è poi una seconda pista di lettura. È quella che segue il racconto degli avvenimenti che costituiscono il tessuto di tutta la Bibbia. Ecco allora il racconto della creazione, che dà origine al mondo e a una storia che si svolge tra la fedeltà di Dio e l’infedeltà dell’uomo (Adamo ed Eva).

Ecco lo snodarsi dei continui interventi di Dio lungo questa storia: l’elezione del popolo ebraico in Abramo; la sua liberazione dall’Egitto; il dono della terra promessa; la presenza dei personaggi decisivi della sua storia come i Giudici (Sansone), i Re (Davide), i Profeti (Isaia; Geremia) e i Sapienti (Giobbe; Qohèlet; Salmi).

Ecco anche l’affermarsi delle esigenze di Dio: la fedeltà all’Alleanza e ai Comandamenti, l’ascolto della sua Parola e l’impegno nel riconoscere Lui solo come vero ed unico Dio. Ma ecco anche le infedeltà dell’uomo e l’intervento punitivo di Dio: all’orizzonte della storia del popolo biblico va profilandosi l’esilio, che solo la bontà di Dio trasformerà in un nuovo punto di partenza del cammino che conduce all’incontro con Gesù, il Messia.

C’è, infine, una pista più facile e più suggestiva. È quella che già nelle "mani" di Dio, nella creazione, nella sua "destra" e nel suo "braccio", nell’esodo e nel suo "cuore", nell’esilio, vede delinearsi "il corpo" che questo Dio prenderà in Gesù di Nazareth. È questa la pista che noi vogliamo percorrere per una lettura unitaria di tutta la Bibbia.

La Bibbia è un libro divino, perché ci da notizie personali su Dio, i suoi piani sulla storia, e la sua opinione riguardo agli uomini e agli avvenimenti. In questo senso, è un libro molto unitario, di un solo autore (Dio).

Ma è anche un libro umano, che abbraccia duemila anni di dialogo religioso tra l’uomo e Dio, e affronta i problemi umani emersi lungo le diverse civiltà. In questo senso è un libro complicato, di tanti autori.

Di qui la difficoltà di leggere la Bibbia:

Tuttavia la Bibbia è il libro più letto del mondo. Non sappiamo esattamente il numero di esemplari finora diffusi, ma ogni anno la cifra aumenta di quasi duemilioni.

 

c) Le lingue della Bibbia

Originariamente essa fu scritta in tre lingue diverse, due delle quali semitiche, Ebraico ed Aramaico, e la terza indoeuropea: il Greco.

Così non stupisce che l’Antico Testamento sia stato tradotto anche in Greco abbastanza presto: la versione più diffusa è chiamata dei Settanta (LXX), per il fatto che secondo la leggenda 70 sapienti tradussero in Greco il testo ebraico del Pentateuco.

Il Latino sarà utilizzato per tradurre tutta la Bibbia in epoche successive, e la traduzione più conosciuta fu realizzata da San Girolamo tra i secoli IV e V: quella che viene chiamata La Volgata.

 

d) Possiamo fidarci della Bibbia?

Come possiamo sapere che quanto scrissero gli autori della Bibbia è esatto? E che, dopo tanto lavoro di copisti, abbiamo oggi un testo ancora somigliante all’originale?

1) Testimonianza dell'Archeologia

Molti racconti della Bibbia, in un primo tempo ritenuti impossibili, si sono poi rivelati esatti, grazie alle scoperte dell’archeologia. I manoscritti del Mar Morto nelle grotte di Qumran, nel 1947, numerosi scavi recenti in Palestina e nei paesi vicini, hanno dimostrato che i racconti della Bibbia sono degni di fede. Molti suoi dettagli storici, come date, luoghi e costumi di quei tempi, risultano comprovati.

2) Testimonianza dei manoscritti

Il fatto che inizialmente i testi sacri non furono fissati per iscritto ma tramandati oralmente non inficia il loro essere esatti (ancora oggi tanti popoli usano la trasmissione orale per la memoria storica). Naturalmente, prima dell’invenzione della stampa, gli scritti venivano redatti a mano ma gli ebrei prima nelle scuole rabbiniche, gli amanuensi cristiani dopo nei monasteri e nei conventi, curavano scrupolosamente l’esattezza del racconto, facendo l’impossibile per non sbagliare. C’è di più. Di molti scritti classici di Greci o di Roma possediamo una sola copia, scritta secoli dopo la loro redazione e questi vengono considerati veritieri dagli studiosi. Del Nuovo Testamento, invece, possediamo centinaia di manoscritti, risalenti a due o trecento anni dopo che era stato scritto il libro originale. Questi manoscritti, insieme con le prime traduzioni in altre lingue, ci danno una perfetta idea di come erano i libri del N.T. quando furono scritti per la prima volta.

 

e) Ma la Bibbia non è passata di moda?

La Bibbia ci può sembrare antiquata, se la si paragona a molte idee e ipotesi moderne che sentiamo alla televisione o leggiamo sulle riviste.

Allora dobbiamo ricordare che le scienze fisiche possono parlare del mondo fisico; ma il parlare di Dio, che è al di là del regno fisico, cade fuori della competenza degli scienziati.

La psicologia, la sociologia e le altre scienze umane ci parlano delle nostre necessità, ma ciò non vuol dire che non c’è nulla dietro queste necessità. Abbiamo appetito di cibo, perché esiste il cibo. Allo stesso modo possiamo dire che abbiamo bisogno di Dio perché esiste Dio.

La visione moderna dell'uomo come corpo e niente più, non è popolare. Gli uomini sentono sempre bisogno di credere che la vita ha una meta, e che c’è qualcosa o qualcuno al di sopra di noi. Gli uomini del terzo millennio potranno ancora restare sorpresi nel leggere la Bibbia e scoprire che essa conferma la loro esperienza vitale.


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