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Notizie sul paese di Crasciana

La strada carrabile che porta a Crasciana ha inizio in località Fabbriche di Casabasciana, sulla sinistra del torrente Lima. Dopo circa sette chilometri, si giunge al paese, posto a 799 metri sopra il livello del mare. Crasciana è uno dei gioielli medievali della Val di Lima, sul confine tra la lucchesia e il pistoiese e, come la vicina Casabasciana, è un munito fortilizio fin dal 900.
Il toponimo di Crasciana sembra che derivi da quello latino del primo colone romano del luogo: un certo “Carsius”, da cui “Carsianus”, che dette il nome alla località di “Saltus Carsianus”, poi “Carsiana” o “Carsciana”, infine “Crasciana”. Nel 1385 la fortificazione di Crasciana fu profondamente restaurata per i danni che aveva subito nelle battaglie degli anni precedenti. Avvicinandosi al centro urbano si possono tuttora vedere le antiche porte che immettevano nella cinta muraria, all’interno della città fortificata. Visto dall’alto, il paese è rotondo, con uno sviluppo a ventaglio e strade parallele, raccolto attorno alla sua chiesa. L’antica fortezza dominava l’abitato, posto immediatamente al di sotto: del luogo, oggi chiamato “in Rocca”, non è rimasto niente tranne il piccolo antico cimitero. Il contesto urbano è tutto un muoversi di ripidi lastrichi, ancora intatti. Molti edifici sono stati restaurati esaltandone i pregevoli particolari. Crasciana è detta “pomposa” per la sua posizione eminente, ma soprattutto per l’imponenza dei suoi caseggiati, ricchi di pietra bugnata, di architravi scolpiti, di motivi decorativi che si mostrano ovunque. La sua architettura è tipicamente medievale e rispecchia le funzionalità di difesa e di utilizzo dello spazio, razionalmente sfruttato con volte e strette rughe. Ma Crasciana è pomposa anche per l’atteggiamento dei suoi abitanti, portati naturalmente a sempre ben figurare. Si conosce l’esistenza della chiesa di San Iacopo fin dal 1260. L’edificio è a tre navate, con colonne in pietra e capitelli ornati. La chiesa di San Frediano al Santo alla Villa è un edificio ad unica navata, con tetto a capanna ed abside ad emiciclo. Si tratta dell’antica parrocchiale, già citata nel X secolo, unita alla chiesa di San Iacopo nel 1387. Attualmente è luogo di venerazione dei paesani e meta di preghiera nel mese di maggio. Nei pressi del paese è possibile ammirare la bella trecentesca fontana detta “Fontana di là”, restaurata nel 1986. Ancora da ricordare l’Oratorio Nerici con il bel soffitto decorato, oggi di proprietà privata. Fino al 1300 fu soggetta alla Santa Sede, a cui pagava tributi. Dal 1308 Crasciana entrò a far parte della Vicaria della Val di Lima. Probabilmente in origine apparteneva al feudo dei Lupari, fino a che Lupo Lupari, nel 1316, fu cacciato da Castruccio Castracani, Signore di Lucca. Dai documenti e dagli statuti antichi si ricavano notizie circa un florido e illegale traffico di generi alimentari (olio, castagne, sale farina, vino) perpetrato dai Crasciani sul territorio di Pescia (sotto il dominio di Firenze). Il paese divenne importante proprio per la sua posizione strategica posta nelle vicinanze del monte Battifolle, che sanciva il confine tra i due Stati. Con l’avvento di Castruccio Castracani Crasciana passò a far parte della Repubblica Lucchese e, con l’appoggio degli uomini di Casabasciana, nella prima metà del 1500, ebbe molti scontri con gli abitanti di Castelvecchio e San Quirico di Valleriana per questioni di confini, fino al 3 aprile 1541, quando pace fu fatta con l’assistenza del Governo repubblicano lucchese.