Chiesa vecchia


AVVISO

ISTANZA

Chiesa duecentesca già intitolata a Maria Ausiliatrice, con l'annesso campanile costituisce una delle testimonianze storiche dell'architettura locale di epoca romanica. Della Chiesa che già nei primi decenni del milletrecento aveva generato il toponino di San Bortolo, rimane ben riconoscibile oltre al campanile l'impianto originario delle strutture murarie e linee superstiti, anche se in parte rimaneggiate, in parte inglobate in costruzioni successive, in parte ricostruite sullo stesso sedime in epoche più recenti.


Chiesa vecchia
Chiesa vecchia.

Si tratta di un edificio romanico-gotico ad una unica navata con tetto a capanna concluso da un'abside a terminazione rettilinea introdotta da un arco a ogiva. Le caratteristiche costruttive e dimensionali la qualificano come monumentale - nonostante la connotazione di Chiesa campestre - quindi di rilevante importanza per l'epoca. Chiaramente individuabile nella sutura della facciata laterale la struttura muraria originale rispetto alla parte ricostruita, che corrisponde all'angolo della facciata principale. Lo sporto di gronda in laterizio, anzichè in lastre di pietra bianca, indica chiaramente l'entità dell'intervento di ricostruzione, che un'incisione su una pietra d'angolo data al 1763.

La porzione muraria supersite, conservando il vistoso fuori-piombo che ha verosimilmente causato il crollo o la rovina dell'angolo sud-est, non ha pi? potuto raccordarsi alla nuova parete.

Dopo la costruzione della nuova Chiesa di San Bortolo, terminata nel 1903, la chiesetta duecentesca è stata adattata ad usi diversi; L'intervento più consistente ha riguardato la costruzione di una entità edilizia nell'angolo ricostruito, con vistoso rimaneggiamento della facciata. In questa occasione in contorno in pietra trilobato della seconda finestra della facciata laterale è stato reimpiegato nella porta di accesso al campanile. Molto probabilmente a questa fase va ricondotto il taglio dei tiranti della prima capriata e la sua sostituzione con le due semitravi a mezza altezza, tuttora visibili, forse per un più agevole utilizzo del sottotetto.

L'abside originaria è stata inglobata nella cosidetta "casa del fornaio" e la parete di fondo, sopraelevate per usi abitativi, è stata sventrata da una porta finestra e da una vetrina dotata di terrazzino.

Campanile della chiesa
Campanile della chiesa
Particolare del campanile
Particolare del campanile

A risolvere eventuali dubbi sull'individuazione dell'abside nella "casa del fornaio" vale il richiamo molto visibile della presenza dell'arco absidale a ogiva nel sottotetto e alle dimensioni obbligate da un lato dal campanile, dall'altro dalla abitazione adiacente, che prolunga la parete a confine della Chiesa e rispetta l'allineamento su strada.

La copertura a tre falde doveva rispettare la tipologia romanica, con imposta più bassa, rispetto alla copertura principale di circa 50 cm.