L'Ordine dei Servi di Maria - Parrocchia di S.Elena Imperatrice

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L'Ordine dei Servi di Maria

Notizie storiche

Stemma dell'Ordine, realizzato dalla sovrapposizione di "S" (Servi) e "M" (Maria). La corona è composta da sette gigli, che indicano i Sette Santi Fondatori

L'Ordine dei Servi di Maria, anche detti Serviti, in latino Ordo Servorum Beatae Virginis Mariae, è un ordine mendicante (sigla O.S.M.). Venne fondato, probabilmente nel  1233, da un gruppo di sette persone, poi conosciuto come i  sette santi fondatori.


Storia

Una tradizione consolidata fa risalire all'anno 1233 l'origine dell'Ordine dei Servi di Maria. A dare importanza a quella data all'interno dell'Ordine contribuì il fatto che uno dei suoi massimi santi  Filippo Benizzi era nato a Firenze proprio nel  1233. Il più antico e autorevole documento narrativo sull'origine dell'Ordine, scritto probabilmente dal priore generale fra Pietro da Todi intorno al  1317, ha per titolo Legenda de origine Ordinis fratrum Servorum Virginis Mariae (Legenda sull'origine dell'Ordine dei Servi della Vergine Maria). Da notare che il termine Legenda significa testo da leggersi.
Al momento dell'origine dei Servi di Maria la presenza di movimenti religiosi a Firenze era intensa. La vita cittadina, tuttavia, era contraddistinta da inquietudine sociale. Un gruppo di sette laici (guidati da Bonfiglio, del quale si può ammirare una grande statua nella basilica vaticana) abbandonano famiglia, attività e professione per ritirarsi a vita comune in  penitenza, povertà e preghiera. Nella città divisa da lotte fratricide, essi intendono dare una testimonianza visibile di comunione fraterna. Luogo del loro ritiro fu Cafaggio, dove attualmente sorge a Firenze la basilica della SS.ma Annunziata. Successivamente, in cerca di maggiore solitudine, si ritirano nell'asperità del Monte Senario, a 800 metri s.l.m e distante da Firenze 18 chilometri. Ben presto, tuttavia, lasciano il Monte e, grazie al crescente numero di persone che si uniscono a loro, fondano nuove comunità. Sono infatti anteriori al 1256 i  conventi di Siena, di Città di Castello e di Borgo Sansepolcro, oltre che di Firenze e di Monte Senario.
Per una disposizione già approvata dal  Concilio Lateranense IV (1215) e resa operativa dal Concilio II di Lione (1274), l'Ordine rischia, insieme a molti altri nuovi Ordini mendicanti la soppressione. Lo salva Filippo Benizi, priore generale dal 1267 fino alla morte (1285), entrato nelle grazie del Papa anche per l'efficace azione di pace condotta nella città di Forlì, dove un giovane che inizialmente lo aveva combattuto, decise poi di seguirlo e di farsi Servo di Maria. Fu Pellegrino Laziosi, o da Forlì, il santo dell'Ordine oggi maggiormente conosciuto e venerato.
Papa Benedetto XI, l’11 febbraio 1304, con la bolla Dum levamus approvò la Regola e le Costituzioni del Servi di Maria. A quella data, l'Ordine contava non meno di 250 frati, distribuiti in 27 conventi in Italia e in quattro conventi in Germania
Il Quattrocento si apre nell'Ordine dei Servi di Maria con il capitolo generale di Ferrara (1404)) che decide la ripresa morale e spirituale di Monte Senario. Alla rinascita di Monte Senario si lega il sorgere nell'Ordine
Nel 1424 con la bolla Apostolicae Sedis providentia,  papa Martino V ratifica l'esistenza e l'organizzazione del Terz'Ordine, oggi chiamato Ordine secolare dei Servi di Maria.
Alla fine del Quattrocento, viene fondato un convento a Las Cuevas (Aragona), in Spagna; a quell'epoca i conventi dei Servi erano circa 170 e i frati 1200.
Il Seicento è il secolo particolarmente ricordato nell'Ordine per la vicenda di fra  Paolo Sarpi), il più celebre in assoluto dei frati Servi di Maria. Frate esemplare, fu fortemente osteggiato dalla  Curia Romana prima come teologo della Serenissima repubblica di Venezia poi, per lungo tempo anche dopo la sua morte, per la sua Istoria del Concilio tridentino.
Nel  1671 ha luogo la canonizzazione di  Filippo Benizi celebrata nell'Ordine con particolare solennità; l'influsso di Monte Senario nella vita dell'Ordine continua anche nei diciotto anni di governo del venerabile fra Giulio Arrighetti, che fu priore generale.
Il Settecento, per la vita dell'Ordine, ha aspetti contrastanti. Nella prima metà del secolo i Servi raggiungono il più elevato incremento numerico sfiorando le 3.000 unità. Alla fine del secolo, però e nella prima decade dell'Ottocento, per le soppressioni imposte, l'Ordine assisterà alla chiusura di gran parte dei suoi conventi ed al disperdersi del maggior numero dei suoi frati.
Purtroppo dall'ultimo trentennio del Settecento fino all'indomani della presa di Roma (1870), l'Ordine conosce una serie di soppressioni di conventi che portano alla decimazione della sua presenza in Europa. Cronologicamente si ebbero prima le soppressioni nei territori dell'impero austro-ungarico, quindi quelle di Napoleone Bonaparte e, infine, quelle operate nel Regno di Sardegna e da parte dello Stato unitario italiano. Furono queste ultime a vanificare i tentativi di ripresa dell'Ordine compiuti dopo il  1815 (Congresso di Vienna).
La fine dell’Ottocento e i primi del Novecento registrano una rinascita concreta e duratura – anche se inizialmente lenta – protrattasi senza soluzione di continuità fino agli anni Sessanta del Novecento.
Per un Ordine di scarse dimensioni come quello dei Servi, già duramente provato dalle soppressioni giuseppiniste e napoleoniche e presente per la maggior parte in Italia, le leggi di soppressione del Regno di Sardegna e del governo unitario italiano tra il 1848 e il 1867 rischiarono di essergli fatali.
Per i Servi di Maria il Novecento è il secolo dell'assunzione di un crescente impegno missionario e di quello di nuove fondazioni: furono assunti dall'Ordine come territori missionari, nel  1913 lo Swaziland (Sud Africa); nel  1919 l'Acre (Brasile); nel 1937 l'Aysén (Cile) e nel 1938 lo Zululand (Sud Africa).
Il carisma

Gli elementi essenziali della  spiritualità dei Serviti sono:
il servizio
la devozione alla Vergine Maria, in particolare con il titolo di Addolorata
la vita fraterna
l'invito alla conversione.



 
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