Un pensiero per te

 

 

(Riflessione sulle letture della Domenica V di Pasqua - anno A)

Quanti uomini sono alla continua ricerca di una "via" che li conduca alla piena realizzazione di sé? Quanti si affannano nel ricercare una "verità" nelle cose, che risponda alle mille domande, sempre irrimediabilmente inappagate, che si agitano in essi? Quanti distruggono la loro esistenza nel tentativo di dare un senso ed una pienezza qui ed ora alla loro vita?

Un uomo straordinario, duemila anni fa, ha indicato sé stesso come via, verità e vita ad un gruppetto di discepoli incapaci di comprenderlo; ha detto che solo lui è la via verso la pienezza della verità e della vita, perché solo attraverso di lui si può arrivare alla sorgente e al termine ultimo di ogni desiderio dell’animo umano. Allora non fu compreso perché le menti dei suoi discepoli erano incapaci di afferrare l’enormità di quella affermazione. Oggi gli uomini, impegnati in una corsa frenetica verso il nulla, non comprendono ancora, perché sono disorientati da una infinità di messaggi che si sovrappongono a quella Parola.

Eppure quella pietra, scartata dai costruttori, è divenuta pietra angolare di un edificio fatto di pietre vive, di una struttura destinata a sfidare i secoli, posta come indicazione per quella Via che sola conduce alla Verità e alla Vita. Se ancora gli uomini del XXI secolo, disorientati, finiscono in vicoli ciechi, forse è perché quelle indicazioni si sono in parte sbiadite, non sono più facilmente leggibili...

 

(Riflessione sulle letture della Domenica VI di Pasqua - anno A)

Lo Spirito Santo più volte promesso scenderà sul gruppetto di discepoli incerti e timorosi e li trasformerà rendendo possibile quanto l’autore della prima lettera di Pietro auspica: Siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.

È la speranza che nasce dalla promessa di «un altro Consolatore» che rimanga sempre con loro e li guidi alla pienezza della verità.

Quello Spirito continua a scendere sui discepoli di tutti i tempi per mezzo dell’imposizione delle mani di coloro che sono stati costituiti pastori nella Chiesa. Ma il mondo non sembra accorgersi di quella presenza. Forse è perché non è la speranza che gli manca: gli mancano piuttosto testimoni convinti, pronti a dare ragione della Speranza che è in loro.

 

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