La leggenda

 

 

Il buco nella montagna

visto dalla rotabile che porta a Montepertuso

 

 

La statua della Madonna delle Grazie

 

Particolarmente seguita dai fedeli della parrocchia, ma anche da devoti di Positano e dei paesi vicini, è la rievocazione della "Leggenda di Montepertuso" che viene rappresentata la sera del 2 luglio di ogni anno.

Un'antica tradizione vuole che nel VI secolo d.C. nell'attuale frazione Montepertuso di Positano vivessero pochi abitanti giunti dall'Oriente. Essi abitavano nelle grotte dei monti circostanti e si cibavano di selvaggina. Vestivano della pelle degli animali che catturavano nelle foreste viciniori.

Una notte furono svegliati da forti tuoni. Usciti dai loro rifugi, rimasero senza parola dinanzi ad uno spettacolo inaudito: una luce bianca con al centro una figura apparve nel monte. Una ragazza fu per prima avvolta da quella luce e udì una voce che con tono materno le disse: «Non aver più paura, il demonio è stato maledetto ed i suoi sforzi contro questo monte sono finiti, perché distrutto è lo spirito maligno. Resti del suo corpo a forma di serpente si trovano all'altro versante della roccia viva. Vieni dunque con me e accompagnami sulla collina della selva Santa, ove ci fermeremo per sempre».

Sulla collina citata, oggi non più selva, sorge il tempio dedicato alla Vergine delle Grazie; di fronte il monte forato dal dito della Madonna, che dà il nome alla frazione. Sull'altro versante di esso la fede popolare vede ancora oggi impresse nella roccia le tracce della sconfitta del maligno.

 

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