Pagina di Pastorale Parrocchiale


In questa pagina troverete spunti per la riflessione e per la preghiera personale. Avrete la possibilità di consultare le letture della S. Messa, le preghiere della Liturgia delle ore relative al giorno corrente e un commento al Vangelo. Inoltre troverete link a siti che offrono notevoli spunti, documenti e preghiere on line nel web.

 

 

PER LA GIORNATA DELLA PACE 2017

"LA PACE COME CAMMINO, E PER GIUNTA IN SALITA"

A dire il vero non siamo molto abituati a legare il termine "pace" a concetti dinamici. Raramente sentiamo dìre: "Quell'uomo si affatica in pace", "lotta in pace", "strappa la vita coi denti in pace". Più consuete, nel nostro linguaggio, sono invece le espressìonì: "sta seduto in pace", "legge in pace", "medita in pace" e, ovviamente "riposa in pace". La pace, insomma ci richiama più la vestaglia da camera che lo zaino del viandante. Più il confort del salotto che i pericoli della strada. Più il caminetto che l'officina brulicante di problemi. Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli. Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione di sìndacato. Più il mistero della notte che i rumori del meriggio. Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire che la pace non è un dato, ma una conquista. Non un bene di consumo, ma il prodotto dì un impegno. Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo. La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi d' incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica". Sì, la pace più che traguardo è cammino. E per giunta cammino in salita. Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi, i suoi corsi preferenziali e i suoi tempi tecnici, i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste. Se è così occorrono attese pazienti. E sarà beato, perché operatore di pace, non è chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito, ma chi parte. Col miraggio di una sosta sempre e gioiosamente intravista anche se mai - su questa terra s'intende - pienamente raggiunta.

Don Toníno Bello (Da "Alla finestra la speranza"). Ed. San Paolo 2013)

 

 

Fratelli carissimi, la gloria del Signore si è manifestata e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno. Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza. Centro di tutto l'anno líturgico è il Triduo del Signore, crocifisso , morto e risorto, che culminerà nella domenìca dí Pasqua, ìl 12 aprile. In ogni domenica, Pasqua della settimana la Santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte. Dalla Pasqua scaturíscono tutti i giorni santi: le Ceneri inizio della Quaresima, il 26 febbraio, l'Ascensione del Signore, il 24 maggio, la Pentecoste, ìl 31 maggio, la prima domenica dì Avvento il 29 novembre. Anche nelle feste della santa Madre dì o Dio,degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore. A Cristo che era che è e che viene, Signore del tempo e della storia lode perenne nei secoli dei secoli. Amen

Le Virtù dei Buon Cristiano

Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, le virtù sono una e ferma disposizione a compiere il bene e si sviluppano con della parola di Dio e Con la partecipazione ai Sacramenti. Le virtù sono divise nelle tre teologali (fede, speranza e carità) che si chiamano così perché hanno Dio come oggetto ma soprattutto perché hanno Dio come fonte; sono doni che vengono dall'alto e sono primariamente dono di Dio e nelle quattro cardinali (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) che costituiscono i cardini su cui si muovono, si aprono e si chiudono le porte della vita umana; sono perni fondamentali per una umanità matura. Le virtù cardinali presuppongono le virtù teologali poiché è da una autentica relazione con Dio che si può costruire un vero rapporto con il prossimo.

Le QUATTRO cardinali

Le virtù umane, che regolano i nostri atti, ordinano le nostre passioni e indirizzano la nostra condotta in conformità alla ragione e alla fede, possono essere raggruppate attorno a quattro virtù cardinali la prudenza la giustizia, la fortezza e la temperanza. Le virtù cardinali sono enumerate nei libro della Sapienza (8,7): se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita".

La PRUDENZA dispone la ragione a discernere, in ogni circostanza, il nostro vero belle e a scegliere i mezzi adeguali per attuarlo.

La GIUSTIZIA consiste nella volontà costante e ferma di dare a Dio e al prossimo Ciò che è loro dovuto.

La FORTEZZA assicura nelle difficoltà fermezza e costanza fatiche. Nell'attrattiva dei piacevi e nella ricerca del bene rende capaci di equilibrio

La TEMPERANZA modera nell'uso dei beni creati.

Le TRE teologali

Le virtù teologali dispongono i cristiani a vivere in relazione la Santissima Trinità. Hanno Dio come origine, motivo e oggetto, Dio conosciuto mediante la fede sperato per se stesso Sono un dono di Dio, datoci per entrare in rapporto con lui e ci sono state infuse diretta niente nell'anima dallo Spirito Santo con il sacramento del Battesimo. Le virtù teologali vivificano e guidano le virtù morali, ci fanno partecipi della natura divina e ci aiutano a vivere da buoni cristiani per raggiungere il premio della vita eterna. Le virtù cardinali ci aiutano a vivere bene nella società e regolano i nostri rapporti con il prossimo facendoci conoscere ciò che è bene e male. Senza le virtù non vi può essere una autentica vita sociale

Per la FEDE noi crediamo in Dio e crediamo tutto che ciò che Egli ci ha rivelato e che la Chiesa ci propone da credere.

Per la SPERANZA noi desideriamo e aspettiamo da Dio, con ferma fiducia la vita eterna e le grazie per meritarla.

Per la CARITA' noi amiamo Dio al di sopra di tutto e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Essa è "il vincolo di perfezione (Col 3,14) e la forma di tutte le virtù.

... e i SETTE vizi capitali

SUPERBIA: sfoggio della propria superiorità rispetto agli altri.

AVARIZIA: mancanza di generosità, tendenza all'accumulo eccessivo e ingiustificato.

LUSSURIA: dedizione smodata al piacere e al sesso fini a se stessi.

INVIDIA: desiderio malsano verso chi possiede qualità, beni o situazioni migliori delle proprie.

GOLA: esagerazione smodata nei piaceri della tavola e ingordigia di non essere mai sazi di nulla.

IRA: il lasciarsi facilmente andare alla collera; nell'iracondo c'è assenza di dialogo con l'altro.

ACCIDIA: la pigrizia, l'ozio, la poca voglia di fare, l'apatia, il disinteresse verso gli altri, verso se stessi e verso la vita.

La Lectio divina

LETTURA DELLA PAROLA CON LA GUIDA DELLO SPIRITO

La Lectio divina è una lettura della parola di Dio sotto la guida dello Spirito Santo. Essa è consigliata a tutti i credenti, abilitati dal loro battesimo alla lettura dei testi sacri. Per facilitare la comprensione del metodo, essa viene suddivisa in gradini (lettura meditazione, orazione, contemplazione) consigliati da un monaco del medioevo, Guigo il certosino. I vari gradini non sono da vivere separatamente, ma in continua osmosi, anche se per comodità si precisa la natura dei vari passaggi. Il primo passo consiste nella lettura ripetuta del brano scelto, con l'ausilio di un commento che ne faciliti la comprensione. Durante questo momento si cercherà di trovare quelle assonanze bibliche che emergono dal cuore, in modo da leggere la parola di Dio con l'ausilio della parola di Dio. Questo è riflettere su quello che dice la Parola per arrivare al secondo momento che consiste nella meditazione. Questo gradino consiste nel confrontare la nostra vita con la parola letta, rispondere alla domanda:"Cosa dice questa parola a me?", per non lasciare cadere nel vuoto la ricchezza del messaggio bìblico. Solo chi si confronta con la Parola potrà essere modellato dalla Parola. La Lectio divina non si ferma alla comprensione del testo della Scrittura o alla riflessione, ma spinge il credente verso la preghiera per favorire ogni volta, grazie alla parola di Dio, l'incontro con Dio. L'orazione è in qualche modo la nostra risposta a quello che abbiamo letto e meditato, è la nostra parola che risponde alla Parola. Cosi, entriamo in un dialogo d'amore con Dio. Egli ci parla attraverso le Scritture e noi rispondiamo con le nostre parole ai suoi inviti. Questo passaggio può anche consistere nella semplice ripetizione di un versetto che ci ha colpito o in una invocazione o in una supplica o in una lode al Dio della vita. L'ultimo gradino proposto è quello della contemplazione che potremmo definire come il riposo fiducioso del credente sul testo sacro. Dopo aver letto, meditato, pregato, l'orante si riposa semplicemente in Dio e nella sua parola; fa silenzio e non cerca più di capire o di scoprire, ma solo di rimanere in un cuore a cuore con il suo Signore. Lo scopo della Lectio divina è questa comunione con Dio che plasma il credente, per questo non ci si deve preoccupare di verificare se si è fedeli a tutti i passaggi, ma se la nostra vita entra nel respiro di Dio.

Elide Siviero

 

I SETTIMANA DEL TEMPO DI NATALE (6 - 12GENNAIO)

Liturgia delle Ore: II settimana

LITURGIA DELLA SETTIMANA

 
06 L

 

EPIFANIA DEL SIGNORE (S)

E' venuto il Signore nostro re; nelle sue mani è il regno, la potenza e la gloria

Ti adoreranno tutti i popoli della terra

 

.

07 M

 

Un giorno santo risplende per noi; venite, nazioni e adorate il Signore, perchè una grande luce è discesa sulla terra

Il Padre ha dato al Figlio il regno diu tutti i popoli

 

 

 

08 M

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore: il Signre nostro Dio è luce per noi

Ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra.

 

09 G

Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che che abitavano una terra tenebrosa sfolgorò il sole della vita

Ti adoreranno Signore tutti i popoli della terra

 

 
10 V

I nprincipio prima del tempo il Verbo era Dio ed Egli si degnò di nascere SalvaTORE DEL MONDO

Benedetto il Signore che regna nella pace

 

 

 

11 S

Una luce nelle tenebre è sorta per i giusti; il Signore buono, santo e ricco di misericordia

Benedetto il Signore in mezzoi al suo popolo

 

 
12 D

BATTESIMO DEL SIGNORE (F) / A

Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo spirito di Dio si fermò su di lui, e la voce del padre disse: questo e il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto.

Gloria e lode al tuo nome o Signore

 

 

 

 

Qui potrete trovare il commento dei vangeli del giorno a cura di Don Paolo Curtaz parroco di Rheme-Notre-Dame, Valsavarenche e Rheme-Saint-George in un utile link nato da un progetto del Priorato di Saint Pierre in Val d'Aosta:

TIRACCONTOLAPAROLA



Suggerimenti per la preghiera, documenti, riflessioni e forum:



Il Pane Quotidiano: spunto per la preghiera giornaliera
 
 
       
Ritiro On Line: strumento di preghiera per coloro che vogliono vivere un tempo di preghiera
     
       
Spunti di preghiera per gli innamorati
     

 


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