Torna sulla Home Page Lettera di Don Antonio Schito

La Sagra della Patata

Non luccica ma è l'oro della terra

L'oro della terra non sempre luccica eppure è oro.Come i cercatori di un tempo, curvi sul setaccio per separare le rare, preziose pagliuzze, con grande rompimento di schiena, così ho visto uomini d'oggi nostri compagni di chiacchera, piegati in due, spesso in ginocchio, a graffiare con le dita , con le unghie le zolle per raccogliere gigantesche pepite d'oro.

L'oro della terra non sempre si esibisce al dito, o al collo.Un anello o una collana rende bello il vestito e desiderabile la persona che l'indossa, quello che c'è al di là poco importa per ora: gli occhi non pensano!.Umili nella forma e nel colore, le patate sono oro per tanti di noi perchè capaci di riempire la pancia del povero, ma anche di deliziare il fine palato di chi sa gustare i genuini profumi e i buoni sapori del mondo. L'oro della terra non sempre ha consistenza metallica, ed è una fortuna.Ho spiato donne addobbate con vari, costosi artifici brillanti e le ho pesate....le ho trovare fredde, distanti; un gradino più in là del volto, del sorriso o del pianto, che avrebbero voluto incontrare! Poi ho partecipato ai banchetti ruspanti della gente comune , là dove non si mangia il caviale del Don, nè si beve vino d'annata. Nel piatto , cibi d'ogni colore a base di patate, formaggio e pane grattato;intorno alla mensa , gli occhi gioiosi di grandi e bambini; nell'aria, le parole gridate per ridere, o sussurrate per buona creanza. E ho capito che l'oro buono non è quello zecchino;verrebbe invece la tentazione di credere che oro raffinato è ciò che si può cucinare e pelare, ciò che si lascia impastare con spezie salse più o meno piccanti, ciò che è bello sfornare e mangiare insieme agli amici, per far festa, per stare insieme senza grattacapi di sorta, con gli umili mezzi di cui è ricco chi è povero di pietre e metalli, per così dire, preziosi. Intorno alla mensa, io, ancora bambino, quache sera d'inverno, quando altro non c'era, con mio padre, mio fratello e mia madre mangiavo patate lessate. Ora , se voi non avete fatto altrettanto, provate a lavorare di fantasia perchè non riuscirò a spiegare, nè tantomeno a farvi godere il calore, la comunione, l'incontro, il nuovo spirituale cordone che misteriosamente si generava nel condividere il sale. Sono solo suggestioni, immaggini, ricordi, probabilmente nostalgici, che comunque ci fanno riflettere.
L'oro della terra, nasce dal crogiolo della storia di ognuno di noi e non è cosa che si possa comprare, ma sorge spontaneo quando due persone si guardano in faccia senza pretese, quando due mani si tendono al di là del prendere o del domandare, quando quattro piedi articolano il passo sullo stesso tratto di strada. L'oro della terra non si scava dalle miniere eppure lo gusterai fino all'ebrezza se impari a soffrire della sofferenza del mondo, o a gioire della gioia dell'uomo che passa al tuo fianco. E quando avrai trovato l'oro della terra, con grande rompimento di schiena, basta un nulla, magari una patata, e il cielo si colora di festa.

Don salvatore Tundo

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