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Parrocchia san Pio V e s. Maria di Calvairate
Milano - IT

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07 dicembre 2004

Davide.it

L'Ultima cena di Gesù

Pres.: Dio, che per noi ha sacrificato il suo unico Figlio, con la sua pace e il suo amore sia con tutti voi.

Tutti: E con il tuo Spirito.

Pres.: Nel libro dell'Esodo, parlando della Pasqua si dice: «Questa festa sarà un segno sulle vostre mani e sarà una memoria davanti ai vostri occhi». Noi celebriamo questa festa perché il Signore Gesù ancora oggi ci dice: «Prendete e mangiate, questo è il mio corpo, prendete e bevetene tutti, questo calice è la nuova alleanza che Dio stabilisce per mezzo del mio sangue versato in sacrificio per voi». Per noi, Pasqua è eucaristia, è la cena che il Signore Gesù fece coi suoi prima di consegnarsi alla morte; una cena alla quale siamo invitati: Gesù ci raccoglie attorno alla stessa mensa, perché facciamo ciò che egli stesso fece con gli apostoli e sappiamo così vivere dello stesso amore. Questa è la Pasqua: il segno del suo amore consegnato nelle nostre mani e la memoria di quello che egli fece, ora davanti ai nostri occhi. Dio, Padre buono, noi ci uniamo a quanti in tutto il mondo credono in te e si preparano a festeggiare nella gioia la Pasqua: ti lodiamo, ti ringraziamo e vogliamo dire tutta la nostra fede in te che sei grande nell'amore, in te che col Figlio e lo Spirito vivi e regni nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen

Lett.: Dalla lettera agli Ebrei [9,1-12]

Fratelli, certo, anche la prima alleanza aveva norme per il culto e un santuario terreno. Fu costruita infatti una tenda: la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell'offerta: essa veniva chiamata il «Santo». Dietro il secondo velo poi c'era una tenda, detta «Santo dei Santi», con l'altare d'oro per i profumi e l'arca dell'alleanza tutta ricoperta d'oro, nella quale si trovavano un'urna d'oro contenente la manna, la verga di Aronne che aveva fiorito e le tavole dell'alleanza. E sopra l'arca stavano i cherubini della gloria, che facevano ombra al luogo dell'espiazione. Di tutte queste cose non è necessario ora parlare nei particolari. Disposte in tal modo le cose, nella prima tenda entrano sempre i sacerdoti per celebrarvi il culto; nella seconda invece solamente il sommo sacerdote, una volta all'anno, e non senza portarvi del sangue, che egli offre per se stesso e per i peccati involontari del popolo. Lo Spirito Santo intendeva così mostrare che non era ancora aperta la via del santuario, finché sussisteva la prima tenda. Essa infatti è una figura per il tempo attuale, offrendosi sotto di essa doni e sacrifici che non possono rendere perfetto, nella sua coscienza, l'offerente, trattandosi solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, tutte prescrizioni umane, valide fino al tempo in cui sarebbero state riformate. Cristo invece, venuto come sommo sacerdote di beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano di uomo, cioè non appartenente a questa creazione, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue entrò una volta per sempre nel santuario, procurandoci così una redenzione eterna. Parola di Dio.

Tutti: Rendiamo grazie a Dio.

Breve catechesi.
Lett.: Dal vangelo di Luca (22,14-21)

Quando fu l'ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio». Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi». «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola». Parola del Signore.

Tutti: Lode a te, o Cristo.

Breve catechesi.

Silenzio.

Domande.

Comm.: Con le parole con le quali i primi cristiani hanno saputo cantare la loro gioia e la lode al Padre di Gesù Cristo nostro Signore, anche noi ora benediciamo Dio.

(Efesini 1,3-10)

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,
per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,

predestinandoci a essere suoi figli adottivi
per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà.

E questo a lode e gloria della sua grazia,
che ci ha dato nel suo Figlio diletto;
nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue,
la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia.

Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà,

secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito
per realizzarlo nella pienezza dei tempi:
il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose,
quelle del cielo come quelle della terra.

In piedi, preghiera conclusiva.

Pres.: Tu sei la via, Signore, per capire e vivere la vita non più solo per noi stessi, ma per Cristo morto e risorto, e con lui per i fratelli.

Tutti: Quante volte le tue parole: «Fate questo in memoria di me» sono state l'invito e insieme la forza per sentirci risorti, pronti ad amare come tu ci hai amato. Aiutaci, Signore, perché l'Eucaristia che celebriamo sia veramente per noi il segno del tuo amore che deve diventa
Pres.: Tu sei la verità, Signore: in te ormai ogni uomo può conoscere ciò che è bello e grande nella vita.

Tutti: La tua parola è verità, è per noi un dono che fa dell'Eucaristia la guida sicura del nostro esodo verso il tuo regno. Fa', o Signore, che sappiamo ascoltare questa parola e vivere nella verità, fa' che sappiamo annunciare il tuo Vangelo di salvezza, perché ogni fratello possa conoscere la gioia vera di vivere.

Pres.: Tu sei la libertà, Signore: ci vuoi con te, liberi da ogni schiavitù e più forti del male.

Tutti: Quanti uomini ancora oggi non sono liberi, perché portano nel loro cuore il male, perché sono schiacciati dall'egoismo degli altri, perché, ancora, non conoscono la tua parola e il tuo amore. Signore, tu che mai ti dimentichi di alcuno, rendici capaci di dire a tutti che non siamo soli a lottare contro il male, perché con noi è Gesù, il Figlio tuo che ci ha fatto dono della libertà vera.

Pres.: Padre buono, nel segno del pane e del vino il Figlio tuo Gesù si è consegnato nelle nostre mani e noi, in sua memoria, facciamo quella offerta come nostro sacrif cio di riconciliazione e di pace. Ascolta, o Padre, la nostra preghiera e dona lo Spirito del tuo amore a tutti quelli che partecipano alla tua cena. Fa' che diventino un cuor solo e un'anima sola nella tua Chiesa. Fa' che, per l'Eucaristia che celebriamo, sappiamo diventare il segno vivo della Pasqua di Cristo, perché il mondo creda che la vita è gioia e che in te è la speranza vera per ogni uomo, soprattutto per chi è solo, per chi soffre, per chi è povero. Sappiamo, Padre, che sempre ci ascolti e per questo diciamo grazie a te che con il Figlio e lo Spirito Santo vivi e regni nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

Pres.: Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Andiamo in pace.

Tutti: Nel nome di Cristo.