Parrocchia di Sorbano del Vescovo e del Giudice - Lucca

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Parrocchia

colomba

La zona che comprende i due paesi di Sorbano del Vescovo e di Sorbano del Giudice nel comune di Lucca si chiamò Suburbanum ( suburbio ) fino al 1000 circa; il nome Sorbanello ( Sorbano del Giudice) compare in una pergamena dell' 11 novembre dell'anno 1000. Nel libro degli estimi delle chiese di Lucca del 1260 troviamo le due comunità già completamente formate con chiese e titolari propri. La chiesa di Sorbano del Giudice, dedicata a S. Giorgio, certamente esistente prima del 1000, è stimata per una rendita di LXXX lire dell'epoca. Le due comunità restarono separate e autonome fino all' 1 giugno 1988 quando resasi vacante la parrocchia di Sorbano del Giudice fu unita ad personam al parroco di Sorbano del Vescovo.

Anche di questa chiesa ne parla lo storico Vincenzo Baroni nel suo manoscritto "Notizie delle chiese dello Stato di Lucca raccolte nel secolo XVIII". Nella chiesa vi sono tre altari, quello a sinistra fu fatto edificare dall'antica Compagnia della SS. Pietà ivi eretta; in seguito il titolo della SS. Pietà fu unito e poi confuso con quello della SS. Trinità.

L'edificio, attraverso i secoli, ha subito vari rifacimenti e ampliamenti, tra questi appaiono notevoli quello settecentesco che forse dette alla chiesa la pianta a forma di croce latina e quello del 1868 che modificò la facciata, secondo uno schema" neoclassico" diffuso in quel periodo. Nel 1946-47 la chiesa fu ulteriormente ampliata, incorporando un'antica stanza della Confraternita del paese ed un passaggio dalla canonica alla sacrestia. Risulta immutato il campanile settecentesco, tutt'oggi ben conservato nelle sue strutture.

Nella chiesa si trovano un coro ligneo di pregevole valore attribuibile al XVI secolo e due statue: una in pietra, raffigurante S. Biagio, è del XIV secolo e l'altra in terracotta, detta" La Pietà ", viene attribuita alla scuola di Matteo Civitali ( metà XV secolo). Il nuovo fonte battesimale fu realizzato nel 1953, utilizzando due leoni in pietra che erano posti sul muricciolo del piazzale e il famoso pozzale, che molto probabilmente, è ciò che rimane di un fonte battesimale del Biduino andato perduto.

Oltre al libro intitolato" Suburbanum" pubblicato nel 1992 a cura di Lea Giannotti, Saverio Galli, è stato pubblicato sulla rivista " La Provincia di Lucca, ottobre/dicembre 1965 " un articolo di Attilio Bertolani dal titolo " ritrovata un opera del Biduino ".

 

 

 

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