L'0ratorio di San Rocco

Cos'è un oratorio
Nella seconda metà del XVI secolo furono numerose le confraternite che decisero la costruzione di un oratorio, un luogo dove i membri potessero riunirsi, dialogare e decidere le opere di carità o di assistenza da svolgere, oltre che naturalmente pregare. L'accesso era consentito ai soli confratelli che avevano posti riservati in stalli lignei posti lungo le pareti del locale, consoni alla preghiera ma anche al dialogo. Nell'oratorio vi era solitamente anche un altare che consentiva al cappellano della confraternita di celebrare funzioni religiose.
Anche la confraternita nata come Confraternita della B.V. del Soccorso, già fondatrice della sottostante chiesa di Valverde, decise di costruire un oratorio dedicandolo al santo assunto dal 1589 come titolare della confraternita, il protettore dalla peste san Rocco.

L'oratorio di S. Rocco
L'oratorio si trova esattamente sopra la chiesa di Valverde e ne occupa tutto lo spazio corrispondente alla navata. Sulla datazione della costruzione le fonti non concordano: alcune lo datano all'inizio del '600, altre alla prima metà del '700; tutte invece sono d'accordo nell'attribuirne l'aspetto settecentesco a Lorenzo Mattoni. L'ingresso, fatto realizzare per avere un accesso indipendente rispetto alla chiesa, si trova su via Valeriani; salendo tre rampe di scale coperte da volte a botte rampanti si giunge alla porta dell'oratorio.
La struttura è di per sé molto semplice: un'aula rettangolare coperta da una volta ribassata le cui pareti poggiano direttamente sulle pareti della chiesa. La policromia e l'ornamentazione in stucco caratterizzano le quattro pareti: lesene ritmano le superfici entro cui si collocano cornici in stucco. Per scongiurare la monotonia, le cornici, disponendosi comunque in maniera simmetrica, presentano forme diverse: alcune sono rettangolari, altre ovali, altre ancora mistilinee. Tutte sono decorate da palmette e da cartigli.
La successione di cornici e lesene è unita dagli stalli lignei sottostanti che corrono lungo tre pareti. La finta architettura degli schienali corrisponde all'architettura reale dell'aula: le lesene delle pareti sono richiamate dalle piccole lesene lignee, mentre alle cornici in stucco corrispondono altrettante cornici mistilinee. Si ritrova il finto marmo anche nella decorazione del grande altare in stucco che domina la parete d'ingresso, posto di fronte agli stalli e in corrispondenza dell'altare maggiore della chiesa sottostante.
Tele, incisioni, decorazioni in stucco, arredi, dimostrano l'attenzione della Confraternita di S. Rocco verso questo ambiente.