XXII GIORNATA PER LA VITA

“Ci è stato dato un figlio” (Isaia 9,5)

LA PAROLA DI DIO OGGI

Proprio il contesto liturgico di questa domenica sottolinea quanto sia grande l’amore di Dio per la vita e per quanti sono segnati, nella loro esistenza, da sofferenza e da previsione di morte.

1.    Gli interrogativi di Giobbe (I lettura): quale libertà, quale gioia, quale speranza per la vita? Sono le domande e le constatazioni di molti ammalati e sfiduciati. E se “gioia, meraviglia e stupore sono i sentimenti che accompagnano la nascita di un bambino” è pure “forte, soprattutto nei genitori la preoccupazione per il futuro dei figli. Spesso si domandano con angoscia: che ne sarà mai di questo bambino? Potrà avere le condizioni per vivere bene?” (Vescovi italiani)

2.    “Tutta la città era riunita davanti alla sua porta... Tutti ti cercano” (Vangelo): è Gesù la vera risposta che dà un senso e una speranza alla vita. Tutti gli interrogativi umani sulle sofferenze del presente o sull’incognita del futuro ”possono sicuramente trovare valida risposta all’interno di una società più giusta e solidale, capace di garantire per tutti il diritto alla vita. Ma dallo smarrimento e dall’incertezza in definitva può liberarci solo il Vangelo... solo l’incontro con Cristo” (idem).

3.    “Guai a me, se non predicassi il Vangelo!” (II lettura). La Chiesa, popolo della vita, sente di dover professare davanti a tutti la sua fede in Gesù unico Signore e salvatore del mondo ieri, oggi e sempre. Sulla soglia del nuovo millennio, i cristiani sono chiamati a testimoniare e annunciare, con convinzione e con gioia, questa divina risorsa che Cristo vivo offre agli uomini e alle donne del nostro tempo: l’amore che dà la vita, offrendo la propria “a causa del Vangelo” o suscitando quella dei figli, non per possederli ma per donarli a loro stessi (idem).

Dal messaggio dei Vescovi italiani

·       Una civiltà che ha paura del generare diventa meno umana; perde il senso di quella identità dell’essere figli che tutti ci accomuna e per la quale uomo è sinonimo di figlio.

·       Un popolo civile come quello italiano non può rassegnarsi al triste primato della denatalità, conquistato impedendo o sopprimendo nuove vite; come, d’altra parte, non può né deve accettare che i figli vengano prodotti mediante la tecnica, quasi fossero dei beni di consumo, o che i vecchi infermi vengano eliminati, sia pure dolcemente, quasi fossero prodotti ormai scaduti.

·       Occorre ravvivare la mentalità e la cultura dell’amore degli sposi, i quali, facendosi insieme dono della vita ai figli, rendono il loro stesso amore più vero, più sacro, più forte: cioè, più umano.

Sul Corriere della Sera F. Alberoni scrive:

“La maggior parte dei bambini che nascono non avranno fratelli, ignoreranno perfino il significato della parola fratello. Un tempo, quelli più grandi accudivano quelli più piccoli e imparavano a fare i genitori. Oggi i figli unici, divenuti grandi, non vogliono bambini. Non hanno mai imparato ad averne. Preferiscono un animale”.