Comunità Pastorale "San Carlo Borromeo"
Angera - Ranco - Taino

Parrocchia Prepositurale "Santa Maria Assunta"

Angera (VA) - Decanato di Sesto Calende - Diocesi di Milano



SANTA MARIA ASSUNTA

Il centro della vita religiosa angerese

Storia

L’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta è sorta su una precedente chiesa dedicata a Maria, già esistente tra i secoli XII e XIII. Verso la metà del secolo XVI il titolo di capopieve fu trasferito dalla chiesa dei S.S. Martirio, Sisinio e Alessandro a quella di Santa Maria Assunta. La nuova prepositurale, consacrata il 9 marzo 1488 dal vescovo Rolando, suffraganeo del cardinal Arcimboldi, venne costruita, come già accennato, ampliando una chiesetta dedicata a S. Maria la cui esistenza è testimoniata dal "Liber Notitiae Sanctorum Mediolani" e da un decreto di Gian Galeazzo Visconti della fine del Trecento. La pieve di Angera mantenne, seppur con qualche lieve modifica, l’originaria estensione fino al 1819, anno in cui furono costituiti i nuovi distretti ecclesiastici.

Parrocchiale Santa Maria Assunta

Il grande momento di svolta della vita religiosa delle pievi si ebbe però nella seconda metà del Cinquecento, con il Concilio di Trento (1545-1563) che diede avvio alla grande riforma cattolica. Nella nostra diocesi fu con la straordinaria figura di San Carlo Borromeo che i principi affermati nel Concilio divennero operanti. Egli visitò la pieve nel 1567 e nel 1579, esaminando accuratamente i luoghi di culto e preoccupandosi che gli ordini da lui impartiti venissero rispettati. Con l’avvento del Borromeo la visita pastorale divenne non solo un mezzo insostituibile per conoscere le condizioni di vita del clero e della comunità, ma anche uno strumento efficace per il loro rinnovamento spirituale.

Dopo il Concilio di Trento sorsero nelle parrocchie le “Scuole di dottrina cristiana” come esigenza di diffondere e ribadire i principi del cattolicesimo minacciati dal soggettivismo interpretativo del protestantesimo. San Carlo Borromeo diede disposizioni per istituire queste scuole anche ad Angera. La dottrina si teneva ogni domenica: al prevosto era affidata l’istruzione delle donne in S. Maria Assunta, mentre la cura degli uomini spettava a un coadiutore nella ex pievana di S. Alessandro. Coloro che partecipavano alla dottrina venivano suddivisi in fasce differenti di età.

Nel 1625, grazie all’intervento del cardinal Federico, Angera e la sua pieve riacquistarono prestigio in campo religioso con l’istituzione di una nuova collegiata formata da 7 canonici e dal prevosto. Quest’ultimo assumeva il ruolo di vicario foraneo, con funzioni di controllo e coordinamento del clero della pieve. Nel 1636 la chiesa fu saccheggiata dalle truppe francesi in ritirata dopo la battaglia di Tornavento. La chiesa parrocchiale subì diverse ristrutturazioni già nel Settecento, come testimonia l’archivio parrocchiale:



“Si diede al detto operaro ... l’imbiancatura del Choro che altre volte era tutto pitturato a figure rappresentanti per la maggior parte la vita della Beata Vergine quali figure e pitture per essere molto corrose e guaste e annerite per l’antichità, essendo state giudicate fossero dal passato secolo 1400 s’è giudicato farle levare e con l’imbiancatura rendere più chiaro ed allegro il detto Choro, alla riserva della pittura del volto quali per non essere molto guaste si son riserbate per qualche memoria della suddetta antichità”.


Piazza Parrocchiale  -  1907

La completa distruzione di queste tracce artistiche destò non poche polemiche quando nel 1905 si decise di decorare l’abside con affreschi realizzati da mons. Giovanni Polvara della scuola Beato Angelico, dipinti recentemente restaurati (1996-1997), e che allora furono oggetto di critiche anche per quanto riguardava l’aspetto figurativo. Per completare la chiesa prepositurale, ritenuta imperfetta senza un proprio campanile, nel 1908 venne ultimata la costruzione di una nuova torre campanaria che sorgeva poco distante, sulla destra dell’edificio. Il campanile fu però demolito nel 1923, in quanto la natura del terreno e alcune infiltrazioni d’acqua minarono presto le sue fondamenta.

Arte

Dell’antica struttura rimangono l’abside quadrangolare, tracce degli archetti del muro perimetrale e la sacrestia che presenta ancora alcuni elementi architettonici originali.Rosone della facciataIl resto dell’edificio ha subito nel corso dei secoli numerosi rifacimenti e modifiche di cui rimangono testimonianze all’esterno, attorno alle aperture laterali, sulla parete destra.

La facciata odierna è il frutto di un rifacimento dei primi anni del Novecento, per opera dell’architetto Cesare Nava, ma conserva ancora un rosone affrescato raffigurante il Redentore, oggi irriconoscibile a causa del suo  stato di degrado. (Vedi nota più sotto)Lunetta sopra il portale In cima al frontone triangolare è collocata una statua della Madonna di Fatima opera di A. Mercuriali (artigiano angerese).

Un affresco ritenuto del Morazzone è visibile nella lunetta sopra il portale d’ingresso: si tratta dell’Assunzione della Vergine, opera anch’essa deturpata dal tempo. Nelle due finestre laterali della facciata sono inseriti vetri istoriati che raffigurano il Battesimo di Sant’Agostino e San Carlo che amministra l’Eucaristia a San Luigi.
Battesimo di Sant'Agostino

Tutto l'interno, ad eccezione del presbiterio, è stato dipinto dai pittori Volonterio Enrico, autore delle diverse figure, e dal figlio prof. Volonterio Edoardo che ha curato tutta la ricca decorazione (anni 1925-1928).San Carlo amministra l'Eucaristia a San Luigi

Sulla volta della navata centrale sono illustrate scene della vita della Madonna, mentre sulle volte delle due navate laterali ci sono dei medaglioni che illustrano simbolicamente le litanie lauretane. Sulle pareti delle navate laterali iniziando dalla sinistra sono dipinte, affiancate due a due, le quattordici stazioni della Via Crucis.

Nella navata di sinistra, vicino all'ingresso, è collocato l’antico battistero in una nicchia affrescata da G. Poloni (1828), opera del 1768 di Mastro Antonio Merzagora di Angera. Ai suoi lati sono situate due antiche statue in pietra d’Angera ritenute raffiguranti San Pietro e San Paolo, provenienti presumibilmente da un’antica chiesa angerese oggi non più esistente.

Nel 1896 sul loro basamento il cardinal Ferrari fece incidere le scritte “Testimonia Angleriae/Antiqua Civitatis”. Al centro della stessa navata è situata la Cappella del Sacro Cuore con scene della vita di Gesù. La navata si chiude con la Cappella del Crocifisso, decorata con scene della Passione di Gesù.

Nella navata di destra, in posizione centrale, si trova la Cappella della Madonna Addolorata, riccamente dipinta dai Volonterio con immagini raffiguranti il tema della Passione (incontro di Maria con Gesù che sale al Calvario, deposizione di Gesù nel sepolcro), l'annuncio della risurrezione di Gesù e, sulla volta, il trionfo della Croce.Statua Madonna Addolorata

L'altare della Cappella è sovrastato da una statua della Madonna dei Sette Dolori. La statua si trovava originariamente nel convento di Santa Caterina dei Padri Serviti e venne trasferita nella prepositurale nel 1770, anno della soppressione del suddetto convento. La scultura in legno che risale probabilmente al periodo rinascimentale (fine secolo XV), subì diversi restauri, l’ultimo dei quali per opera di Camillo Glussiano nel 1820. Sul capo della Vergine è posta una preziosa corona, finemente cesellata, con un rubino incastonato nel centro.

Oggi il simulacro viene portato in processione per le vie del paese durante la festa patronale. La navata si chiude con l'altare del Cuore Immacolato di Maria che ha sulla parete di sinistra una tela raffigurante la Madonna di Caravaggio. Pulpito ligneoNella navata centrale è di grande interesse il pulpito ligneo situato presso l'altare. L'opera è stata realizzata nel 1688 da Giovan Battista Besozzi. In questo pregevole esempio di arte barocca, le ricche decorazioni intagliate raffigurano tre episodi della vita di Maria: la Natività, la Dormizione e l'Assunzione.

La volta absidale presenta una crociera a grosse cordonature in pietra viva con dentellature che ricordano quelle della Sala della Giustizia del Castello Borromeo. L'arco ogivale scandisce la divisione del presbiterio dalla navata centrale e ne sottolinea i due momenti costruttivi differenti. La chiave di volta delle crociere presenta un pregevole tondo del Quattrocento in pietra d’Angera, raffigurante Dio Padre Benedicente, scultura dipinta in epoche recenti.

Le volte, dipinte a cielo stellato, fanno parte del ciclo pittorico realizzato da monsignor Polvara nel 1914. Tale ciclo di dipinti raffigura sulla parete sinistra la cacciata dal Paradiso Terrestre e un Angelo piangente e sulla parete destra la Vergine "Eva novella" col Bambino e un Angelo in preghiera.

Cacciata dal Paradiso

Dietro l’altare compaiono degli sfondi naturalistici con turiboli emananti incenso (simbolo della Madonna che sale verso l’alto) che incorniciano la vetrata, non più originale, con l’effigie della Madonna Assunta. Di grande interesse sono le sculture lignee del presbiterio a destra dell’altare, rappresentanti la Madonna Assunta e San Gregorio, Sant’Ambrogio, San Gerolamo, Sant’Agostino e del coro rappresentanti i dodici apostoli.Eva novella

Si tratta di opere del secolo XVII anch'’esse attribuite a Giovan Battista Besozzi. Nella sacrestia, arredata con antichi armadi, è conservata in una teca una piccola cappa appartenuta a San Carlo Borromeo donata alla comunità angerese dall’altro grande Borromeo, Federico, che fu anche investito del titolo di Marchese d’Angera.





NOTA. Il rosone è stato restaurato nel 2003, in occasione della visita del cardinale Dionigi Tettamanzi per la consacrazione del nuovo altare della Chiesa Parrocchiale. (vedi "Il cd-rom delle Chiese di Angera")



Album fotografico

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Parrocchia "S. Maria Assunta" - Angera