Leggi in liturgia della IV domenica del T.O. il meraviglioso inno alla carità della prima lettera ai Corinzi di San Paolo. Per aiutarti nella riflessione e per attualizzare il testo alla tua vita quotidiana ti propongo di riflettere su questo "Mattutino" di don Ravasi sul perdono.

La resa

di Gianfranco Ravasi

Il tuo nemico si arrenderà non quando la sua forza sarà esaurita, ma quando il tuo cuore si rifiuterà di combatterlo.

Stanno per giungermi le ultime ormai deboli onde degli auguri natalizi: è una deriva dovuta al ritardo tradizionale delle poste, alla congestione di queste settimane e alle smemoratezze di alcuni. Come sempre, i biglietti natalizi sono una delle testimonianze più significative del dolce cattivo gusto. In uno di questi, sotto un paesaggio naturale così "leccato" da sembrare falso, trovo la frase ben più seria che sopra ho citato e che è attribuita (penso fondatamente) all'apostolo della non-violenza Gandhi.

E' un insegnamento che già affiora nei Vangeli attraverso le immagini folgoranti dello schiaffo, del mantello e del miglio di strada (vedi Matteo 5, 38-41). L'avversario, anche se stremato, trova nuova energia per combatterti se ti vede sempre pronto a sfidarlo. Si arrende, se scopre che tu hai scelto di perdonarlo o di cessare dall'assalto per amore. A me è sempre rimasta nella memoria una frase di quel famoso predicatore domenicano francese che fu Henry-Dominique Lacordaire (1802-1861), anche se non ricordo dove la lessi: "Volete essere felici per un istante? Vendicatevi! Volete essere felici per sempre? Perdonate!". E' una lezione semplice e ardua al tempo stesso, come insegna la storia. Essa per attecchire deve toccare non le menti ma i cuori, deve cioè divenire una luce della coscienza morale.


Indietro

Home