San Felice S. Felice e S. Maria Madre della Chiesa
Torrione Alto (Salerno)  
cei   
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S.Felice in Diocesi

Natale  2004   in  San Felice




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Stupenda nostalgia di Dio:
San Felice in sala Abbagnano si è vestita di Betlemme.

Grazie a Don Luigi, in questo tempo liturgico san Felice è stata una stella, nella sua storicità e nel suo essere uno spazio di fede, nella collaborazione dei suoi corresponsabili.

Il presepe vivente nella celebrazione eucaristica è stato motivo di spiritualità e riflessione. La presenza di vicini e lontani ha sperimentato in un'armonia francescana un clima da Betlemme terra del pane.

E' subentrato fortemente nel cuore, in questo momento 'magico di gioia e di dolore', il pensiero di Giovanni Paolo II che nel 2000 sulla spianata di Tor Vergata diceva: «Questa è la stupenda verità, carissimi amici: Il Verbo si è fatto carne duemila anni fa, è presente oggi nella 'Euceristia'... perché ci ama quando riempie di freschezza le giornate della nostra esistenza e anche quando nel momento del dolore permette che la prova si abbatta su di noi... e ci fa sentire la sua voce».



galleria foto E' stato stupendo nella nostra san Felice guardare la città e il mare mentre si godevano spazi semplici che riportavano la mente e il cuore a Betlemme: la grotta-stalla, i pastori, gli animali, frate foco e sora acqua e la vita semplice di ieri con i vari personaggi che rendevano lo scenario dinamico e carico di luci e di colori...

E poi, le ore del mare oceano che si infrangeva sulle coste paradisiache, portando dolore e morte. Se Natale è un Dio che gioca con noi, ha detto Don Luigi, noi oggi dobbiamo essere piccola arca di amore nel mare del vivere egoistico che lascia fondi amari e vuoti.

Anche noi dobbiamo accendere una stella mentre celebriamo un Dio che si fa Bambino. Cerchiamo di andare controcorrente anche se è tanto difficile. Siamo chiamati a ritornare alla nostra fede gioiosa, dinamica, solidale, e dialogica per non trovarci con le mani vuote e acqua stagnante e chiesa inerte.




galleria foto Che festa facciamo se Lui sulle strade del mondo non trova posto ancora oggi ? Ed ecco che la proposta di questo momento diventa speranza mentre si stanno cancellando tante realtà della nostra fede.


Grazie Don Luigi.


Dobbiamo avere una ragione davvero forte per rimetterci in viaggio e farci invertire la rotta. Questo tempo liturgico deve essere un evento per sognare. Lasciateci sognare un'esistenza nuova, una politica con più fiato, una maggiore attenzione a chi ci sta accanto e a chi è lontano. Sbirciamo in quella mangiatoia per accoglierlo e portare agli altri la luce che squarcia le tenebre. In un mondo che se ne frega, e stonati anche noi, adottiamo e amiamo altri linguaggi.





Pensieri captati in questo tempo nella nostra comunità.       vai su