Dopo la permanenza in Galilea, Gesù ritorna a Gerusalemme per la festa delle Capanne e durante tale festa avvengono i fatti narrati nei capitoli 7 e 8. La festa delle Capanne, non era la più importante ma la più popolare delle solennità giudaiche, tanto da esser chiamata “la festa” per eccellenza. Doveva il suo nome alle capanne con tetto di frasche, che venivano erette ed erano luogo di soggiorno dei fedeli durante il periodo festivo, che durava sette giorni, cui se ne  aggiungeva un ottavo  di chiusura. Cadeva a meta del  mese di Tishri (dal 15  al 22), corrispondente  all’ultima parte di Settembre e alla prima di Ottobre.. Era conosciuta in  come   Sukkot ( = capanna) o  festa delle Tende o dei Tabernacoli.  Inizialmente  era festa popolare della vendemmia, ma a poco a poco venne messa in relazione con la storia della salvezza. Le capanne  ricordavano le tende del deserto. Si celebrava il cammino d’Israele verso la terra promessa e la presenza di  Dio nel suo popolo, per mezzo della manna, dell’acqua dalla roccia, della colonna di nube. Tra i riti più significativi   risaltavano quelli dell’acqua  al mattino e  della luce alla sera.

 

 

Gesù sale a Gerusalemme per la festa e insegna

[1]Dopo questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

[2]Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; [3]i suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e và nella Giudea perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. [4]Nessuno infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente. Se fai tali cose, manifèstati al mondo!». [5]Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. [6]Gesù allora disse loro: «Il mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. [7]Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le sue opere sono cattive. [8]Andate voi a questa festa; io non ci vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto». [9]Dette loro queste cose, restò nella Galilea.

[10]Ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto. [11]I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: «Dov'è quel tale?». [12]E si faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni infatti dicevano: «E' buono!». Altri invece: «No, inganna la gente!». [13]Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei Giudei.

 

DALLA GALILEA A GERUSALEMME ( 1-13 )

 

GALILEA…GIUDEA ( 1 )

La moltiplicazione dei pani e il discorso del pane della vita hanno luogo in Galilea, che in parte accoglie Gesù, in parte lo contesta, ma non cerca di ucciderlo. Nella  Giudea invece, verso cui ora  si dirige, Gesù  troverà nemici che cercheranno di farlo morire e il dibattito si svolgerà su uno sfondo di morte.

 

FESTA DEI GIUDEI ( 2 )

Questa festa forma lo scenario del racconto dei prossimi capitoli

 

I SUOI FRATELLI ( 3 )

I familiari di Gesù   non mostrano molta fede  nel loro parente, anzi non gli credeva proprio (5 ). Anche  in Marco 3, 21 e seguenti essi non si fidano di  Gesù.  In seguito questi parenti  faranno  un cammino fino alla fede piena: li ritroviamo infatti  tra i seguaci del Maestro in Atti 1, 14.

 

PARTI DI QUI…MANIFESTATI AL MONDO ( 3 )

La proposta che i fratelli fanno a Gesù  rivela una logica umana, un desiderio di successo e la mancanza di fede in Gesù, come noterà Giovanni al versetto 5 . Per loro era logico  che se Gesù  voleva rivelarsi come Messia, non doveva restare in una regione di confine come la Galilea, ma andare  a Gerusalemme  e  dare dimostrazione della sua messianicità, ma  Gesù non cercava il successo e non pensava di rivelarsi in modo spettacolare.

 

IL MIO TEMPO… IL VOSTRO TEMPO ( 6 )

Il tempo di Gesù   è  il tempo opportuno  (Kairos ) che il Padre ha stabilito per la sua missione e non coincide col tempo che  i suoi  fratelli hanno per realizzare i loro progetti. Questo è il tempo del mondo, orientato al successo, che è  sempre a disposizione, mentre il tempo di Gesù  dipende  dalla decisione del  Padre.

 

IL MONDO NON PUO’ ODIARE ( 7 )

I fratelli di Gesù si lasciano guidare dagli appelli del mondo e così non sono in conflitto con esso. Per Gesù invece, che imposta la sua vita secondo la volontà del Padre,  il pericolo di conflitto col  mondo, di cui non ha timore di denunziare il male,  è continuo.

 

IL MIO TEMPO ( 8 )

Ogni istante della vita di Gesù è il compimento della volontà del Padre  e  quanto al giorno in cui   andare alla festa egli si adegua alla volontà del Padre, che non sottostà ai capricci umani.

 

VI ANDO’ ANCHE LUI… DI NASCOSTO ( 10 )

Gesù va a Gerusalemme  in un modo diverso da come gli era stato chiesto dai parenti che volevano che  si mettesse in mostra, Ci va “di nascosto”,  per rivelare il Padre con discrezione, lasciando ad ognuno la libertà della risposta di fede. La glorificazione verrà dal  Padre ( 17, 1 ) non dalla gente.

 

I GIUDEI LO  CERCAVANO ( 11 )

L’assenza di Gesù durante i primi giorni della festa non passa inosservata. I Giudei, cioè i circoli dirigenti che gli sono ostili lo cercano  tra la folla , non lo trovano e  si chiedono dove possa essere.

 

GRAN PARLARE TRA LA FOLLA ( 12 )

Tra  la folla composta in prevalenza di pellegrini  è un gran parlare di Gesù. I pareri sono diversii, alcuni lo giudicano favorevolmente, altri  la considerano una specie di arruffapopolo. Ma nessuno  esprime apertamente il proprio pensiero per paura delle autorità giudaiche , la cui ostilità nei confronti di Gesù è nota.

 

 

[14]Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. [15] I Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». [16]Gesù rispose: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. [17]Chi vuol fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. [18]Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. [19]Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». [20]Rispose la folla: «Tu hai un demonio! Chi cerca di ucciderti?». [21]Rispose Gesù: «Un'opera sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. [22]Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. [23]Ora se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un uomo di sabato? [24]Non giudicate secondo le apparenze, ma giudicate con giusto giudizio!».

 

Discussioni popolari sull'origine del Cristo

[25] Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? [26] Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? [27] Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». 28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. [29]Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». [30] Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

 

Gesù annunzia la sua prossima partenza

[31]Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».

[32]I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. [33]Gesù disse: «Per poco tempo ancora rimango con voi, poi vado da colui che mi ha mandato. [34]Voi mi cercherete, e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire». [35]Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e ammaestrerà i Greci? [36]Che discorso è questo che ha fatto: Mi cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?».

 

 

DISCORSO A META’ DELLA FESTA ( 14-36 )

Il tema del discorso  di questo brano è  l’origine di Gesù e l’origine  e della sua dottrina e la su fine.

A  META’ DELLA FESTA ( 14 )

E’ il terzo o il quarto giorno della festa. Gesù insegna nel recinto del Tempio come solevano fare i profeti. Sceglie il Tempio anche perché  è il luogo privilegiato in cui Dio  manifesta la sua attiva presenza.

COME MAI  COSTUI ( 15 )

La dottrina di Gesù e la sua conoscenza della Scrittura esigono che sia stato istruito da qualcuno, ma non risulta che  abbia  frequentato nessuna scuola rabbinica. Perciò i Giudei si interrogano da dove gli venga tanta sapienza e tanta autorità.

LA MIA DOTTRINA NON E’ MIA ( 16 )

Gesù asserisce che il suo maestro, colui che lo ha istruito e lo istruisce è il Padre che lo ha mandato. La dottrina  di cui Gesù parla è la  proposta globale della sua persona.

CHI VUOL FARE LA SUA VOLONTA’ ( 17 )

Il criterio per riconoscere l’origine divina della dottrina di Gesù è “voler fare la  volontà di Dio”. E la volontà di Dio si rivela nella Scrittura e nella coscienza,  con cui è necessario essere in sintonia.

CHI PARLA DA SE STESSO ( 18 )

Chi  parla “da se stesso” senza aver avuto l’autorizzazione da Dio, cerca la propria gloria è  non ha in sé la garanzia di dire la verità, ma chi non fa passare per parola di Dio la propria parola ed è solo preoccupato dell’onore di Dio è senza ingiustizia, senza menzogna e dice certamente la verità. Questo è lo stile di Gesù

NESSUNO DI VOI OSSERVA LA LEGGE ( 19 )

Chi si oppone a Cristo, che parla a nome di Dio, fino a volerlo uccidere non osserva certamente la legge che Mosè ha dato al popolo.

TU HA UN DEMONIO ( 20 )

I pellegrini giunti per la festa non  conoscendo l’intenzione dei capi di uccidere Gesù, pensano che egli vaneggi e lo accusano  di avere lo spirito demoniaco da cui una volta si credeva fossero posseduti i pazzi, dicono quindi a Gesù “ Tu sei fuori senno, sei pazzo”

UN’OPERA SOLA HO COMPIUTO ( 21 )

Gesù non raccoglie l’offesa, ma prosegue il suo attacco ai Giudei, esprimendo  la propria meraviglia che per una sola violazione del sabato, compiuta da lui, gli siano così ostili mentre loro violano assiduamente la legge del riposo sabbatico circoncidendo i bambini in tale giorno.

La violazione del sabato fatta da Gesù è quella di cui si parla nel capitolo 5, 10- 18. Siccome si tratta di un episodio avvenuto molto mesi prima della festa della Capanne, alcuni pensano che ci sia stato una spostamento dei fogli del testo primitivo, ma non tutti sono d’accordo su questa ipotesi.

MOSE’ VI HA DATO ( 22 )

Il riferimento alla circoncisione, data da Mosè, anzi dai  patriarchi, cioè da Abramo ( Gn 17, 12 ) riguarda il fatto che gli ebrei, nonostante la rigidità della legge del sabato, in quel giorno praticavano la circoncisione.

ORA SE UN UOMO ( 23 )

Dice Gesù: se è permessa la circoncisione che riguarda una parte dell’uomo, tanto più sarà permessa la guarigione di tutto l’uomo. Da quanto Gesù dice appare evidente che la salvezza escatologica è sempre benvenuta, in qualunque giorno, perché è opera di Dio e non dell’uomo.

NON GIUDICATE SECONDO APPARENZE ( 24 )

Gesù esige  la giustizia da coloro che si impalcano a suoi giudici; il loro giudizio fatto secondo  le apparenze è un giudizio “secondo la carne”, cioè solo umano ( 8, 15 )

ALCUNI DI GERUSALEMME  (26 )

Vedendo che Gesù parla  nel tempio senza esserne impedito, alcuni abitanti della città , che evidentemente conoscevano l’ostilità dei capi nei suoi confronti ,si meravigliano che possa parlare “liberamente”. Qui il testo greco usa la parola “parresia”,  temine che  torna frequentemente in Giovanni, in Paolo e negli  Atti e indica la lealtà, il coraggio e la franchezza dell’annunzio. Questi Gerosolimitani  si domandano se per caso i capi non  si siano persuasi che Gesù è il Messia

MA COSTUI SAPPIAMO ( 27 )

Accettare Gesù, di cui si conosceva il paese d’origine, come  il Messia promesso era in contrasto con  una  tradizione ebraica allora in voga che immaginava l’origine del Messia sconosciuta o  misteriosa.

GESU’… ESLAMO’ ( 28 )

Gesù “gridò”, proclamò solennemente, fece una dichiarazione solenne.

VOI MI CONOSCETE (28 )

Gli interlocutori, nonostante conoscano  da dove viene non lo conoscono affatto. Sanno della sua discendenza umana, ma ignorano la sua vera origine.

VOI NON LO CONOSCETE  (28)

Gesù è stato mandato da Dio, che è verace e degno di fede. Chi rifiuta di accettare Gesù come inviato da Lui tratta Dio da impostore. La non conoscenza della vera origine di Gesù si fonda allora sull’ignoranza di Dio stesso che lo ha inviato; infatti  se davvero conoscessero Dio non respingerebbero Gesù.

IO PERO’ LO CONOSCO ( 29 )

Gesù invece conosce Dio per la sua  unione essenziale di  origine da lui ( “vengo da lui” ) e perché da Lui è inviato.

CERCARONO DI ARRESTARLO ( 30 )

Il tentativo di arrestare Gesù fallisce perché non è ancora giunta l’ora della sua morte. La storia  è condotta da Dio e nessuno può  imporre a lui l’ora del sacrificio del Figlio.

MOLTI…CREDETTERO ( 31 )

Molti pellegrini  credono che Gesù è il Messia per il grande numero di miracoli che egli fa. Anche se  nel Vecchio Testamento il Messia non era  atteso come operatore di miracoli, ai tempi di Gesù tale tipo di attesa doveva esserci.

MANDARONO LE GUARDIE ( 33 )

I capi inviano la polizia del tempio per arrestare e poi mettere a morte Gesù, ma lui, avvedendosi della cosa, prende subito posizione in tono ironico.

PER POCO TEMPO ( 33 )

Gesù  che ha rivelato la sua provenienza dal Padre,  ora dice che  ritorna a colui che lo ha mandato  e che rimarrà “ per poco” tra gli uomini. Il poco tempo che  resta a Gesù ricorre  spesso in Giovanni ( 12, 35; 13, 33; 14, 19; 16, 16). Sia l’origine che la fine di Gesù  è circondata dal mistero

MI CERCHERETE (34 )

Coloro che ora lo respingono,  comprenderanno solo dopo la sua morte in croce che  è solo lui che salva, allora lo cercheranno, ma non lo troveranno, sarà troppo tardi; non hanno approfittato del tempo nel quale egli offriva la salvezza e dopo la possibilità di conseguirla sarà definitivamente tramontata.

FORSE…DISPERSI FRA I GRECI ( 35 )

I Giudei non comprendono dove andrà Gesù e immaginano che, seccato per il loro rifiuto, se ne voglia andare fuori della Palestina nella “diaspora”, cioè fra gli ebrei “dispersi”  tra le popolazioni pagane di lingua greca. Senza saperlo questi Giudei  fanno una profezia:  dopo la risurrezione di Gesù il Vangelo verrà predicato ai pagani.

CHE DISCORSO E’ QUESTO ( 36 )

Per chi non abbandona il modo solo umano di pensare e non accetta nella fede il Signore non c’è possibilità di penetrare nel mistero di Gesù.

una moltitudine immensa (v.9)

Al vero Israele appartengono tutti i credenti e la Chiesa; questa è l' "Israele di Dio" (Gal 6, 16), stirpe di Abramo (Rm 9, 6). Una folla immensa di ogni popolo e nazione è, insieme agli Israeliti fedeli, nella gloria di Dio.

E gridavano a gran voce (v.10)

L'umanità redenta intona la lode a Dio.

tutti gli angeli (v.11)

Alla lode si uniscono gli angeli, la Chiesa (i vegliardi) e la creazione (i viventi).

la grande tribolazione (v.14)

Sulla grande tribolazione ci sono varie interpretazioni:

  • la persecuzione di Nerone o quella di  Domiziano;

  • tutte le tribolazioni e persecuzioni del tempo sofferte dalla Chiesa;

  • la grande tribolazione che precederà il giudizio;

  • la tribolazione di Cristo e la sua morte; di questa la folla immensa è il frutto meraviglioso.

hanno lavato le loro vesti (v.14)

Gli eletti sono il popolo di Dio nella gloria del Signore; essi:

  • non hanno più vincoli di razza o nazionali: sono "di ogni nazione";

  • indossano "vesti bianche" segno di eternità e partecipazione alla vita divina. Hanno raggiunto questo candore lavando le vesti nel sangue dell'Agnello, partecipando alla sua Passione e Morte.

  • sono vittoriosi ("portavano palme");

  • non hanno più nessuna sofferenza e ogni loro esigenza di vita, di verità, di giustizia è soddisfatta;

  • sono in una condizione paradisiaca ("sorgente di acqua viva");

  • vivono sempre alla presenza di Dio, nella gioia e nel culto.

 

 

 

 

La promessa dell'acqua viva

[37]Nell'ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva [38]chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». [39]Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.

Nuove discussioni sull'origine del Cristo

[40]All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!». [41]Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? [42]Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?». [43]E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.

[44]Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. [45]Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». [46]Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». [47]Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi? [48]Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei? 49Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!». [50]Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: [51]«La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». [52]Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».

La donna adultera

[53]E tornarono ciascuno a casa sua.

 

 

 

     

LA PROMESSA DELL’ACQUA VIVA ( 37-53 )

Questo secondo discorso e in parte parallelo al precedente. Il problema centrale è sempre quello dell’origine del Messia e il mistero della sua fine. Le parole di Gesù rimangono un enigma per chi non rinunzia al piano della sola ragione umana e non entra con la fede nel piano dello Spirito.

I fatti  di questo brano sono più comprensibili se si tiene presente il rito dell’acqua che  avveniva negli  giorni della festa delle capanne. Il mattino presto i sacerdoti scendevano in solenne corteo alla piscina di Siloe o Siloa, riempivano un recipiente dell’acqua che vi zampillava viva, al canto di Isaia 12: “ Attingerete acqua alle sorgenti della salvezza”, poi andavano in  processione verso il Tempio e precisamente all’altare degli olocausti cantando ill Salmo 118 “Formate cortei con rami frondosi”; altri sacerdoti davano un triplice squillo di tromba, il sacerdote che portava il recipiente d’oro saliva lentamente i gradini dell’altare e offriva l’acqua con il vino dell’offerta quotidiana. In questo rito veniva ricordata  l’acqua della roccia di Esodo 17 e la profezia delle acque che sorgano dal tempio di Ezechiele 47.

 

ULTIMO GIORNO …IN PIEDI…AD ALTA VOCE ( 37 )

Gesù nel “grande giorno” assume l’atteggiamento solenne del rivelatore e in occasione del rito dell’acqua indica il senso ultimo di questo rito: l’acqua viva che è lo Spirito che egli viene ad effondere con profusione su coloro che credono in lui. Il giorno qui indicato è probabilmente il settimo, quando la processione attorno all’altare degli olocausti si faceva non una ma sette volte  e terminava con una cerimonia in cui si sfrondavano i rami di vimini, che i sacerdoti avevano portato in processione. L’ottavo giorno, detto anche di chiusura era invece considerato come una fesa a sé stante.

CHI HA SETE VENGA ( 37 )

La sete che Dio solo può togliere è un’immagine frequente nella Bibbia. Troviamo per esempio in Isaia 55, 1: “ Voi assetati venite all’acqua”. Gesù riprende questa promessa: perché la sete sia spenta bisogna andare da Gesù con fede, solo credendo in lui possiamo essere dissetati.

CHI CREDE IN ME  ( 37 )

Secondo  come viene posta la  punteggiatura, la frase può essere intesa in due modi. Se  si legge : “ Chi ha sete  venga a me e beva.  Chi crede in me, come dice la Scrittura,  fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”   il credente diventa sorgente di acqua. Se invece si adotta una diversa  punteggiatura,  si legge: “ Chi ha sete venga a me e beva colui che crede in me.  Come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Così è Gesù la sorgente di acqua viva.

FIUMI  DI ACQUA VIVA ( 38)

Questa citazione non si trova in nessun libro della Scrittura, ma si riferisce alla tradizione biblica dell’acqua vivificante, dono di Dio, di vari passi della Bibbia, come della profezia di  Ezechiele 47, 1-12  sull’acqua che sgorga dal tempio o di Gioele 3, 1. Paolo in 1 Corinzi 10, 4 scrive : “Tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo”

RIFERENDOSI ALLA SPIRITO ( 39 )

L’evangelista fornisce l’interpretazione dell’acqua di cui parla Gesù: è lo Spirito  Santo. Nel proporre questa interpretazione Giovanni specifica che lo Spirito non era  stato ancora donato quando Gesù parlava; sarà donato dopo  la glorificazione di Cristo.

ALCUNI FRA LA GENTE ( 40 )

Gli uditori accolgono in modo diverso la dichiarazione di Gesù, che  come ogni parola di Dio provoca una presa di posizione. Per alcuni egli è il profeta annunziato da Mosè  ( Dt  18, 15-18  Gv 6, 14 ) per altri è proprio il Messia, per altri ancora non può essere il Messia, che deve venire da Betlemme ( Mc 5, 2 )

NESSUMO GLI MISE LE MANI ADDOSSO ( 45)

I servi mandati dal Sinedrio ( 32 ), impressionati dalle parole di Gesù, non hanno l’ardire  di arrestarlo e tornano a mani vuote  dai farisei, che li rimproverano per essersi fatti impressionare.

QUESTA  GENTE ( 49 )

I mandanti asseriscono che nessuno dei capi e dei farisei aderirebbe a Gesù, ma solo “questa popolo che non conosce la legge”, “il popolo del contado” ( am-haarez ), che è  meritevole di maledizione

NICODEMO ( 50 )

Subito dopo l’asserzione dei capi del sinedrio, uno di loro, Nicodemo, si dichiara coraggiosamente credente.

NON SORGE PROFETA DALLA GALILEA ( 52 )

L’osservazione di Nicodemo non è accolta dai colleghi che lo liquidano con un interrogativo, che denoto il loro disprezzo per i Galilei. La loro asserzione non è  del tutto  vera, perché   il profeta Giona figlio di Amittai, diverso dal Giona che predicò a Ninive, proveniva proprio dalla Galilea ( 2 Re 14, 15 ), non era però un personaggio di rilievo.

TORNARONO ( 53 )

Secondo alcuni interpreti questo versetto andrebbe meglio all’inizio de capitolo seguente.

 

 

 

 

 

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