La donna adultera

[1]Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. [2]Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. [3]Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4]gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. [7]E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.

Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. [10]Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11]Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

 

LA DONNA ADULTERA ( 8, 1-11 )

Questa pericope non faceva parte  del Vangelo di Giovanni e manca nei più antichi manoscritti greci. Per forma e stile è uguale alle narrazione dei sinottici  e tratteggia il contegno di Gesù di fronte ai peccatori  in maniera uguale a quella che si osserva nei primi  tre Vangeli. Alcuni  codici la collocano nel Vangelo di Luca. E’ possibile che il racconto conosciuto dall’inizio non venisse accettato in un Vangelo, data la rigida disciplina ecclesiastica nei confronti dell’adulterio. Il brano è comunque canonico, accolto dai primi tempi nella Chiesa e presente nel decreto sul canone della S. Scrittura del Concilio di Trento.

 

MONTE DEGLI ULIVI …TEMPIO ( 1 )

Secondo il racconto dei Sinottici durante la settimana della passione Gesù  passava la notte sul monte degli Ulivi e la giornata al Tempio ad insegnare. Si può supporre che l’episodio della donna adultera avvenga in quel periodo, e in certi codici lo troviamo  nel Vangelo di Luca  proprio in prossimità della cena pasquale, dopo 21, 38.

SCRIBI E FARISEI ( 3 )

Nel quarto Vangelo gli scribi  sono nominati solo in questo episodio, mentre i Sinottici li presentano spesso tra i nemici di Gesù, e li abbinano ai farisei. Scribi e farisei, conoscendo la mitezza di Gesù nei confronti dei peccatori, gli tendono un tranello per metterlo o contro la legge o in contraddizione col suo insegnamento o  contro le disposizioni romane che avevano  vietato ai Giudei le condanne a morte. Da questo punto di vista il racconto assomiglia all’altro del tributo dovuto a Cesare ( Mt 22, 15-22 )

DONNA SOSPESA IN ADULTERIO ( 3 )

E’ quasi certamente una donna sposata, o, con minor probabilità, una fidanzata. Non pare fosse  stato ancora pronunziato il giudizio ufficiale del tribunale religioso.

LAPIDARE ( 5 )

Secondo Lv 20 10 e Dt 22, 23-24  era prevista in questi casi la pena di morte, ma  se la donna  era sposata non era specificato il modo.

SCRIVERE ( 6 )

O è un gesto di disinteresse e di imperturbabilità, oppure è un gesto simbolico che richiama Gr 17, 13 : “ Sulla polvere  verrà scritto chi  si allontana da te, perché ha abbandonato il Signore, la sorgente di acqua viva”

CHI DI VOI E’ SENZA PECCATO ( 7 )

I  testimoni dovevano scagliare le prime pietre. ( Dt 17, 7 ). Gesù riporta il giudizio al cuore degli accusatori e li invita  a giudicare  prima se stessi, poi scrive di nuovo per terra, lasciando ognuno davanti al tribunale della propria coscienza. Così  il processo è subito svuotato

COMINCIANDO DAI PIU’ ANZIANI ( 9 )

Gli anziani possono essere i più vecchi o coloro che si sono presentati come giudici e che avrebbero dovuto avere un’ ”anzianità” morale. Gli inquirenti si accorgono che corrono il pericolo di compromettersi e imbarazzati se la svignano uno dopo l’altro.

RIMASE GESU’ CON LA DONNA ( 9 )

S. Agostino commenta: “Restarono  solo due: la misera e la misericordia”

NESSUNO, SIGNORE ( 11 )

Non c’era stata nessuna sentenza del sinedrio. Il caso era un colpo mancino montato contro Gesù.

NEANCH’IO TI CONDANNO ( 11 )

Gesù non  condanna l’adultera, ma l’ammonisce  severamente a non peccare più. La misericordia di Gesù non è indifferenza morale. Egli condanna chiaramente quanto ha fatto, comanda di non peccare più, perdona e ridona fiducia.

 

 

Gesù luce del mondo

[12]Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».

Discussione della testimonianza di Gesù su se stesso

[13]Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera». [14]Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado. [15]Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno. [16]E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. [17]Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: [18]orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza». [19]Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». [20]Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.

[21]Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». [22]Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?». [23]E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. [24]Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». [25]Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico. [26]Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui». [27]Non capirono che egli parlava loro del Padre. [28]Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite». [30]A queste sue parole, molti credettero in lui.

 

GESU’ LUCE DEL MONDO ( 12- 30 )

Dopo il brano dell’adultera riprendono il discorsi di Gesù nel tempio.  Siamo sempre nella festa della Capanne, che tra l’altro prevedeva il rito della luce. Nel cortile delle donne abbondantemente illuminato  aveva luogo una festa tanto solenne che un detto popolare diceva: “ Chi non ha visto la gioia del “ luogo della creazione” ( cioè questa festa notturna ) non ha gustato nella vita una gioia vera”. L’allusione ai grandi lampioni accesi nel primo giorno della festa è evidente in quanto dice Gesù. Ma i brani che seguono sono tra i più difficili di Giovanni.

 

DI NUOVO PARLO’ LORO ( 11)

“Loro” sono i farisei del versetto 13

IO SONO LA LUCE DEL MONDO ( 11 )

Nell’Antico Testamento Dio è la luce che accompagna il popolo nell’esodo e nella vita. Anche la legge è luce: “ Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” ( Salmo 119 ), così  il tempio e Gerusalemme. Anche il Servo di Javhè è chiamato “luce delle genti” ( Is 42, 6 ). Gesù si proclama  “luce del mondo”

AVRA’ LA LUCE DELLA VITA ( 12 )

Chi cammina nelle tenebre va in perdizione, chi segue Gesù   ha la luce che dona la vita e  indica la via della vita autentica.

LA MIA TESTIMONIANZA E’ VALIDA ( 14 )

Quanto qui Gesù dice  è in apparente contraddizione con quanto aveva detto in 5, 31: “ Se io rendo testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non è valida”. Ma in quella circostanza il senso era che Gesù non parla e non agisce da se stesso, in maniera egoistica  ed è il Padre che gli rende testimonianza.

Qui invece  la validità della testimonianza dipende  dal fatto che Gesù  ha piena coscienza della sua origine, (“da  dove vengo” ), della fine e dello scopo della sua vita (“dove vado”)   e la legittimazione non è sua ma del Padre che lo ha mandato.

VOI  INVECE NON SAPETE ( 14 )

I Farisei non conoscono la sua origine divina, né sanno nulla della sua futura   passione e glorificazione

IO NON GIUDICO NESSUNO ( 15 )

Questo versetto sembra in contrasto con quanto detto in 5, 22: “ Il Padre ha rimesso ogni giudizio al Figlio”. Ma anche per queste due asserzioni che sembrano contrasatanti i contesti sono diversi

In 5, 22-27 (… “ Il Padre ha rimesso il giudizio al Figlio” ) è detto che Gesù, venuto a salvare e non a condannare, ha  dal Padre il potere e il criterio di giudicare e col  suo insegnamento pone l’uomo in crisi e nella necessità di scegliere definitivamente se accettarlo o rifiutarlo e chi lo rifiuta si condanna da sé.

In 8, 15 ( “ Io non giudico nessuno” ) Gesù dice che non giudica  secondo i criteri umani tipici dei farisei. Gesù non adotta un simile criterio e se  giudica lo fa adottando criteri divini, di modo che il suo giudizio è vero.

Alcuni suppongono che  questo versetto sia il motivo per cui è stato inserito all’inizio del capitolo ottavo l’episodio dell’adultera.

NON SONO SOLO ( 16 )

La testimonianza di Gesù, già valida per la coscienza che egli ha della sua missione è confermata dalla testimonianza del Padre che lo ha inviato.

TESTIMONIANZA DI DUE PERSONE ( (17 )

Il teme della testimonianza del Padre è sviluppato in 5, 31-47. Qui  si fa una sottolineatura giuridica, in risposta al formalismo dei farisei, che lottando contro Gesù, si richiamavano alla Legge, prendendola in senso puramente esteriore.

DOV’E’ TUO PADRE ( 19 )

Il testimone dovrebbe essere visibile, ma il Padre di cui parla Gesù non si vede, perciò i Farisei sarcasticamente  dicono “Dov’è, chi è il tuo Padre”?.

VOI NON CONOSCETE ( 19 )

Gesù non dà una risposta ma  denunzia la loro incapacità di conoscere lui e il Padre con i soli criteri umano. Per questa conoscenza ci vuole la fede. La risposata  è quindi un invito a prendere una decisione

 PRONUNZIO’ NEL LUOGO DEL TESORO ( 20 )

Gli ambienti del tesoro  si trovavano sul lato interno del muro che correva intorno al cortile interno, ma non erano aperti al pubblico e certamente Gesù non ha insegnato in quel luogo. Qui probabilmente è indicato il luogo dove venivano posti i tredici recipienti per le elemosine, forse nel cortile delle donne, che era aperto anche agli uomini. Era in questo cortile che la prima notte della festa delle Capanne venivano accesi i quattro grandi  lampioni d’oro

IO VADO E VOI MI CERCHERETE ( 21 )

E’ riassunto in breve quanto già abbiamo letto in  7, 33-34 . Gesù dice che partirà e tornerà al Padre, che allora i Giudei increduli lo cercheranno come salvatore, ma sarà troppo tardi e non potranno andare dove lui è andato; e che ora, ostinandosi a rifiutare l’inviato di Dio , si preparano la loro rovina.

FORSE SI UCCIDERA’ (22 )

I Giudei fraintendo di nuovo  e fanno  una supposizione sarcastica e molto  meno logica  di quella di 7, 35 ( “Forse da quelli che sono dispersi fra i Greci? ). E pensano che certamente se si  ucciderà  nell’oltretomba  loro non potranno  andarlo a trovare.

VOI SIETE DI QUAGGIU’ ( 23 )

Sulla supposizione maligna Gesù sorvola, ma mette in evidenza  la profonda opposizione esistente. Gesù e gli avversari appartengono a due  mondi  opposti, l’uno inferiore, terreno, nemico di Dio, latro  superiore divino.

IO SONO DI LASSU’ ( 23)

Qui come anche in  8, 28 e 13, 19 troviamo la formula assoluta: Io sono” che esprime la dignità divina di Gesù.

“Io sono colui che sono” ( Es 3, 14 ) è la risposta di Dio alla richiesta del nome. L’espressione diventa nella bocca di Mosè   Jhwh (=Egli è ) ( Es 3, 15 ). Nei profeti  si incontra spesso: anì Jhwh ( = Io sono Javhè). In ebraico  si trova : anì-hu ( = sono io ) e in greco :  egò eimi (= io sono ). Queste due parole  ( egò eimi = io sono ) sono particolarmente attestate in Giovanni., dove si trovano all’inizio di un gran numero di frasi. In alcune  di esse appare evidente la proclamazione da parte di Gesù della sua divinità.

SE INFATTI NON CREDETE ( 24 )

Se si resta radicati nel mondo  inferiore non si sfugge alla morte eterna, ma con la fede è possibile passare al mondo superiore dove Gesù è diretto.

TU CHI SEI? ( 26 )

Dal momento che Gesù fa una distinzione tanto radicale è logica la domanda che gli viene rivolta

PROPRIO CIO’ CHE VI DICO ( 26 )

Il versetto 26 è  di difficile lettura . Varie le interpretazioni  di questa asserzione. Per alcuni Gesù si identifica con la sua parola, altri  interpretano: “ Perché mai parlo ancora con voi? “, altri ancora: “Per quanto vi parli non credereste”, e altri traducono: “ Io sono il Principio che vi parla”

LE COSE CHE HO UDITO DA LUI ( 27 )

Ancora una volta Gesù afferma la sua totale dipendenza dal Padre ( vedi 5, 19 ). Non si può sapere chi è Gesù se non si entra in questo mistero. Ma i suoi interlocutori non lo capiscono.

QUANDO AVRETE INNALZATO ( 28 )

Quando Gesù verrà innalzato sulla croce ( 3, 14 ) e alla gloria.

ALLORA SAPRETE CHE IO SONO ( 28 )

L’esaltazione di Gesù indurrà i Giudei increduli  a riconoscere che Gesù è il salvatore, l’Io sono. Ma questo riconoscimento tardivo sarà di rovina ( 7, 34 )

NON FACCIO NULLA DA ME STESSO ( 28 )

La dignità divina ripetutamente affermata  è unita alla  totale dipendenza dal Padre.

E’ CON ME ( 29 )

Gesù sottolinea l’unione continua ed intima in cui si trova con il Padre e la perfetta obbedienza che egli gli presta.

MOLTI CREDETTERO IN LUI ( 30 )

Le parole di Gesù  fanno impressione e molti credono in  lui

 

 

Gesù e Abramo

[31]Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; [32]conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». [33]Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». [34]Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. [35]Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; [36]se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. [37]So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi. [38]Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». [39]Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! [40]Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto. [41]Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!». [42]Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. [43]Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [44]voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. [45]A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. [46]Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? [47]Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».

[48]Gli risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?». [49]Rispose Gesù: «Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. [50]Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. [51]In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». [52]Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte". [53]Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». [54]Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", [55]e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. [56]Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». [57]Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». [58]Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». [59]Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

 

GESU’ E ABRAMO ( 31- 59 )

SE RIMARRETE FEDELI ALLA MIA PAROLA ( 31 )

I Giudei che hanno creduto in Gesù  non hanno ancora una fede profonda, ma sono mossi da entusiasmo  momentaneo e Gesù dichiara loro che sono effettivamente suoi discepoli solo se credono alla sua parola. Ma il tono del discorso e in particolare la volontà che viene  attribuita agli interlocutori di voler uccidere Gesù fa pensare che egli parli anche ai Giudei che gli sono ostili.

Questa parte  è unificata dalla figura di Abramo, che appare qui  in maniera massiccia  ed è nominato per ben dieci volte.

CONOSCERETE LA VERITA ( 31 )

Coloro che  credono alla parola conoscono la verità della rivelazione e il Figlio, che è la rivelazione del Padre,  farà loro il dono della libertà.  La libertà  cui qui si fanno non è quella  di cui spesso si parla, la  libertà da situazioni oppressive, da  persone, da passioni, da imposizioni, ma la libertà da  se stessi, dalle false sicurezze, dal mondo, la libertà dono  di chi si fa guidare solo dalla parola di Dio, quella che si trova solo nella fedeltà a Cristo.

MAI STATI SCHIVI DI NESSUNO ( 32 )

Questi Giudei, anche se erano stati in servitù quasi di continuo pensano  di avere,  per possesso ereditario,   una libertà spirituale assicurata e di essere soggetti solo a Dio e non ammettono di aver bisogno  della libertà  che solo Cristo  può donare.

E’ SCHIAVO DEL PECCATO ( 34 )

Gesù parla della libertà dal peccato e dallo stato di  dannazione che esso determina. L’uomo  che commette il peccato non è libero, ma è schiavo del peccato, anche se è figlio di Abramo.

LO SCHIAVO NON RIMANE ( 35 )

La piccola parabola parte da una situazione abbastanza conosciuta: lo schiavo poteva essere liberato mq non aveva diritto di restare per sempre nella casa del padrone, mentre questo diritto era proprio del figlio. Il figlio della parabola raffigura Gesù  che può dare la vera libertà.

UCCIDERMI PERCHE’ ( 37 )

Gesù riconosce che i suoi interlocutori sono discendenti di Abramo, ma li accusa di volerlo uccidere, cosa che contrasta con la discendenza abramitica  e ne indica anche il motivo vero:  il tentativo di eliminare chi parla a nome di Dio.

VOI FATE LE OPERE DEL PADRE VOSTRO (41 )

Gesù dopo aver negato che i Giudei siano figli di Abramo, ora nega anche che siano figli di Dio e rinfaccia loro di fare le opere del  loro vero padre. Gli interlocutori capiscono benissimo  che Gesù li accusa di mancanza di fedeltà e si difendono asserendo  che non sono   “nati da prostituzione”, cioè che non sono idolatri e che vivono fedeli all’alleanza riconoscendo come unico padre Dio.

SE DIO FOSSE VOSTRO PADRE ( 42 )

Gesù nega ai suoi avversari ogni pretesa  di chiamarsi figli di Dio. Chi è autentico figlio di Dio dovrebbe accoglie il Figlio nella fede e nell’amore, ma loro non lo accolgono.

DA DIO SONO USCITO (42 )

E’ una delle dichiarazioni più chiare di Gesù sulla sua origine divina. La ritroviamo  anche in 16, 28: “ Sono uscito da Padre e sono venuto nel mondo” e in 13, 3 : “Sapendo che era venuto da Dio…..e a Dio ritornava” . Gesù, che viene dal Padre, attua la sua missione storica nell’incarnazione.

PERCHE’ NON COMPRENDETE ( 43 )

Gesù fa una domanda e dà anche la risposta. I Giudei non hanno un rapporto intimo con Dio, perché  non vogliono abbandonare le loro sicurezze naturali e  quindi sono incapaci  di comprendere Gesù.  Non lo comprendono perché non vogliono comprenderlo.

AVETE PER PADRE IL DIAVOLO ( 44)

Non sono figli di Dio ma del demonio e in quanto figli del demonio desiderano  adeguarsi alle esigenze del loro padre.

Per la prima volta nel Vangelo di Giovanni è nominato il vero nemico di Gesù, satana, che da sempre si oppone a Dio.  Questo tema sarà ripreso altrove: 12, 31; 13, 1-27; 16, 11; 17, 15

EGLI E’ STATO OMICIDA… MENZOGNERO ( 44 )

Il diavolo è omicida fin dall’inizio della storia umana perché, avendo sedotto i progenitori, ha portato l’umanità alla morte;  è menzognero e “ non vi è verità in lui”, cioè la menzogna costituisce la sua natura, perché essendo in stato di ribellione è l’avversario della verità. A imitazione del diavolo i Giudei,  opponendosi alla parola delle rivelazione, si pongono contro la verità.

PERCHE’ DICO LA VERTITA’ ( 45 )

I Giudei non credono proprio perché Gesù dice la verità, annunzia la verità divina.

CHI DI VOI PUO’ CONVINCERMI DI PECCATO (46 )

Nessun uomo ha mai potuto lanciare una simile sfida. Peccato qui non significa solo infedeltà morale, ma  “distacco personale da Dio”. Gesù è così unito al Padre nel suo essere, nella sua missione, nell’annunzio della sua parola, che nessuno può dimostrare il contrario, in altre parole che abbia peccato.

CHI E’ DA DIO ( 47 )

I Giudei non sono da Dio per scelta, e non essendo da Dio non ascoltano Gesù.

HAI UN DEMONIO (48 )

A questo  punto gli argomenti sono finiti e non resta che l’offesa. Gesù è accusato di essere un samaritano, cioè un “eretico”, un “rinnegato” e un posseduto dal demonio.

ONORO IL PADRE… NON CERCO LA  MIA GLORIA (49 )

Gesù respinge l’accusa di avere un demonio e quindi di dire  cose stravaganti come un ossesso  e asserisce tutto ciò che fa lo fa  per rendere gloria non a se stesso ma. al Padre.

NON VEDRA’ MAI LA MORTE (51 )

Chi accoglie e osserva la parola di Gesù non andrà incontro alla morte spirituale, alla rottura con Dio, ma avrà la vita eterna.

GLI DISSERO I GIUDEI ( 52 )

  I Giudei, equivocando sulla parola “morte”, pensano ad una preservazione  dalla morte fisica  e accusano Gesù   di porsi sopra Abramo e sopra i profeti, che non sono stati risparmiati  dalla morte, Come può Gesù  assicurare ai suoi seguaci l’esenzione da questa sorte comune?  Chi crede di essere? Forse Dio?

SE IO GLORIFICASSI ME STESSO ( 54 )

Se sollecitasse il proprio onore, risponde Gesù, tale onore sarebbe nulla. Di glorificarlo si preoccupa il Padre, dato che l’onore reso  al Padre con le opere di Gesù ridonda su Gesù stesso. I Giudei non riconoscono questa gloria perché non conoscono il Padre.

ABRAMO….. ESULTO’ ( 56 )

A questo punto viene presentato Abramo come testimone del Messia. Come Abramo abbia visto il “giorno” di Gesù  qui non è  detto. Alcuni pensano che lo abbia visto da lontano ( Ebr 11, 13 ) nel corso della vita e in qualche avvenimento tipico, come la nascita di Isacco o in qualche speciale rivelazione; altri  ritengono che   si alluda alla gioia che Abramo, ormai morto, ha provano al momento della venuta di Gesù, quando si sono compiute le promesse..

NON HAI ANCORA CINQUANT’ANNI ( 56 )

I Giudei fraintendono ancora, ritenendo che Gesù abbia affermato di aver visto di persona Abramo.

IO SONO ( 58 )

Facendola precedere da una  sottolineatura solenne : Amen, Amen, Gesù si proclama : “Io sono”. Asserisce che esiste prima di Abramo e che è l’”Io sono” di cui parla la Bibbia, cioè Dio.

RACCOLSRO LE PIETRE ( 59 )

Ora non ci possono essere più equivoci, i Giudei hanno capito bene e ritenendo Gesù  un bestemmiatore vogliono  lapidarlo. Ma egli si nasconde e lascia il tempio.

 

 

·        Nei capitoli 7 e 8  si afferma ripetutamente che Gesù è il Messia, il Cristo, che è l’Inviato del Padre, che ha origine divina ed è sottomesso al Padre, che è il Figlio unico del Padre, con una  relazione così stretta che lui e il Padre sono uguali nel volere, nell’agire, nella parole, che è  l’”Io sono

·        Torna ripetutamente l’indicazione dell’”ora” di Gesù, l’ora della sua morte e glorificazione.

·        I Giudei di cui si parla in senso negativo non sono tutti gli Ebrei, ma quelli che si oppongono a Gesù.

·        Sono in risalto le figure dell’acqua e della luce. Nell’acqua abbiamo il riferimento allo Spirito, nella luce a Gesù luce del mondo.  Su quest’ultima definizione Giovanni si concentra nel prossimo capitolo.  

 

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