
ISOLA
Col referendum del 1866, S. Damiano scelse di aggregarsi al comune di
Brugherio che si stava formando in quegli anni. Risalgono a questo periodo
l'inizio di costruzioni di case a S. Albino di Sotto. Alcune delle prime
case che compaiono sono: una, la casa interna della corte dei Caiani,
l'altra la palazzina che possiamo vedere ancora di fronte alla chiesa
parrocchiale. Esisteva ed esiste tuttora anche un caseggiato che rimaneva
isolato rispetto al centro abitato di Cascina dé Bastoni: attualmente
la conosciamo come curt di Bagiot. Fu proprio questo isolamento il motivo
per il quale questo sito venne chiamato "l'Isola", nome rafforzato
anche dal puntale allagamento che si verificava nella zona tutte le volte
che pioveva (la gente lo chiamò anche "Lambròn").
Riguardo alla casa che oggi troviamo in via S.Albino al numero civico
59, vi sono notizie risalenti al 1907 che attestano che in essa si trovava
la Trattoria Piemontese. Forse esisteva già alla fine dell'1800
e sorse per ospitare gli operai che in quegli anni stavano lavorando alla
costruzione del canale Villoresi (1868-1886).
Quando il sig. Piazza Ernesto con la moglie Capra Giuseppa l'acquistarono,
la trasformarono in osteria che chiamarono "dell'Isola". Ancora
oggi sul muro è possibile leggere tutte due le insegne, per la
prima compare solo il finale di piemontese (ese), mentre Osteria dell'Isola
è visibile nella sua completezza.
L'osteria chiuderà nel 1938 in quanto il sig. Piazza Luigi con
la moglie Teruzzi Rosy, conosciuta come Rosetta, acquisterà il
tutto e aprirà un negozio di alimentari con salumeria.
Resterà in funzione fino alla metà degli anni 60. Già
dal 1936 si sta costruendo la casa a due piani in via S. Albino al numero
51-53 dove nel 1938 riaprirà nuovamente una nuova osteria chiama
ancora osteria dell'Isola. Anche in questo caso è possibile leggere
la scritta "Osteria dell'Isola" anche se in modo più
piccolo rispetto all'altra. Ai piani superiori si trovava l'appartamento
dei proprietari, sig. Montrasio Cesare con la moglie Rotella Maria.
L'osteria dispone di un campo per il gioco delle bocce. In questa osteria
molta gente ha fatto il pranzo nuziale del matrimonio. Si poteva anche
ballare in occasione della festa patronale. Qui molti giovani e uomini
potevano incontrarsi e divertirsi giocando a bocce e bevendo vino. Il
ricordo più vivo sentito dalle persone anziane da me intervistate
è il campo da gioco delle bocce e gli amici della loro giovinezza.
Il locale poi sarà chiuso poiché i proprietari comprarono
un terreno per costruire un capannone ove iniziò nel 1947 una attività
per la lavorazione degli stracci che tuttora continua. Dell'originale
casa isolata non riamane che il ricordo; negli ultimi 100 anni costruzioni
di ogni tipo hanno occupato ogni spazio, ma il luogo ha mantenuto il nome
originario de "l'Isola".
PIROLINA
A nord-ovest della "cascina dé Bastoni" esistevano due
strade vicinali dette "del Casotto", di cui oggi non rimangono
che pochissime tracce, e "cascina Bastoni", l'attuale via Alberto
da Giussano.
Della via "del Casotto", fino agli anni 60 esisteva ancora una
parte che terminava contro le mura del cimitero di Monza . La soppressione
di questa strada avvenne nella prima metà del 1900 per la costruzione
del nuovo cimitero cittadino e, nello stesso periodo, venne anche demolita
la cascina Casotto che dava il nome alla strada. Il tracciato che oggi
incontriamo in fondo a via Alberto da Giussano, e viene spesso percorso
da chi si reca al cimitero, è una piccolissima parte della vecchia
strada (ora è stata definitavemente chiusa con la costruzione del
centro natatorio).
Nelle mappe catastali degli anni '30 troviamo una cascina segnalata come
"Bramati" ubicata sulla strada vicina a cascina Bastoni. Questa
cascina deve essere stata costruita, anche se non vi sono documenti che
accertino questa cosa, tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900. Molte
persone anziane se la ricordano già agli inizi del secolo. Dalle
mappe catastali dell'archivio Teresiano del 1721 in questa zona non compaiono
ancora fabbricati. Pochi la conoscono col nome di cascina Bramati e per
la maggioranza dei sant'albinesi questa è la cascina della PIROLINA.
Per arrivare all'identificazione del significato di tale soprannome ho
cercato tra atti di compravendita un cognome di famiglia che potesse giustificarlo.
Ma nessuna famiglia Pirola, Pirovano o Piro è mai apparsa come
proprietario. Ho pensato a qualche parola dialettale ormai dimenticata
o a qualche lavoro svolto in quella cascina. Fino ad ora non sono riuscito
a trovare niente che potesse indirizzare la mia ricerca. Nel corso del
tempo è arrivato a noi il nome popolare mentre se né perso
il significato originale. Questa cascina è sempre stata ai bordi
della cascina Bastoni. Negli anni '50 era ancora in mezzo ai prati e vi
era un sentiero per raggiungerla. Con la costruzione negli anni '60 della
palazzina in via Alberto da Giussano al n. 2 per conto dell' "INA
CASA", comincia uno sviluppo lento ma continuo di questa zona.
Ora la cascina Pirolina è stata quasi soffocata dal palazzo il
"VELIERO". Il mio ricordo di questa parte di S.Albino è
che ci si trovava a gruppi per costruire capanne tra le rubinie e giocare
a caneta (cerbottana). Anche questi giochi sono scomparsi, sopravvivono
solo nella memoria di chi ha vissuto quei momenti come l'origine del nome
della cascina Pirolina.
La scritta "Trattoria dell'Isola"
La strada vicinale detta del Casotto
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